Saronno-Lubiana, preso in Slovenia l’uomo in fuga dopo l’omicidio del clochard ucraino Vadym Usatyi

Si era trovato al posto sbagliato al momento sbagliato Vadym Usatyi, l’ucraino senza fissa dimora di 46 anni ucciso a colpi di pistola lo scorso 27 ottobre in un cortile di via Varese a Saronno, nella zona del «retro stazione». A freddare l’uomo con due colpi di pistola un cittadino albanese finito in manette a Lubiana dopo serrate indagini da parte dei carabinieri. Dalla ricostruzione fatta dai militari, quella sera l’omicida era su tutte le furie dopo un litigio coi parenti della sua ex fidanzata: non trovando la donna in casa, stava lasciando la corte quando sulla sua strada si è trovato la vittima con la quale è nato un alterco finito nel peggiore dei modi, l’ucraino a terra ferito a morte, l’omicida in fuga. 

Subito è partita la caccia all’uomo: i miliari alla guida del maggiore Fortunato Suriano insieme ai colleghi del reparto Operativo di Varese, e ai rinforzi da Milano hanno identificato il sospettato e fatto scattare le indagini da cui è stato possibile appurare che il fuggitivo la sera stessa dell’omicidio era entrato in territorio svizzero per poi fare rientro in Italia e da lì far perdere le tracce nonostante un blitz dei militari andato a vuoto in un immobile di Cairate, sempre nel Varesotto, utilizzato come rifugio dell’albanese. «Durante la complessa attività investigativa per individuare l’omicida è stato minuziosamente analizzato il suo passato e sono stati avviati controlli su tutti i soggetti che risultavano aver avuto contatti con lui; inoltre è stata analizzata una mole enorme di dati estrapolati dalle celle telefoniche e tabulati di traffico, nonché l’analisi di centinaia di impianti di videosorveglianza distribuiti nella regione», spiegano i militari. Ed è proprio dall’analisi di questi dai che è arrivata la soluzione del caso: le intercettazioni fra due conoscenti molto vicini al ricercato hanno portato a ricondurre la sua presenza in Slovenia, dove ai primi di dicembre era stato eseguito un arresto dalle autorità locali per un grave fatto di sangue. I due soggetti intercettati si domandavano se fosse il ricercato ad essere stato catturato. Infatti il quarantenne era finito in manette a Lubiana lo scorso 5 dicembre accusato di aver fatto parte di un commando che ha ucciso un collaboratore di giustizia nel corso di un agguato avvenuto proprio nella capitale slovena: le manette ai polsi dei tre sospettati sono scattate da parte delle unità speciali della polizia a causa dell’elevata pericolosità dei soggetti.

Nel corso del blitz vennero sequestrate oltre a cantanti e parecchia droga (dieci chili di eroina e uno di cocaina) anche «fucili mitragliatori, pistole e silenziatori», come riportava il sito di «Radio Capodistria». L’immediata attivazione dell’Interpol e di tutti gli organismi di cooperazione internazionale da parte dei carabinieri della Compagnia di Saronno ha consentito di accertare che effettivamente si trattava dell’uomo ritenuto responsabile dell’omicidio avvenuto a Saronno, e trasmesso alla procura della Repubblica di Busto Arsizio l’esito delle ricerche, in tempi strettissimi è stato possibile provvedere alla richiesta internazionale di arresto nei confronti del sospettato. L’uomo si trova ora ristretto in un carcere non lontano da Lubiana. L’Autorità giudiziaria Italiana rimane in attesa delle valutazioni delle autorità slovene circa un’eventuale estradizione ma che, dati i gravi fatti di cui è accusato in Slovenia, potrebbe anche tardare ad arrivare.

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