Di esordi nel mondo del calcio ce ne sono stati davvero tantissimi, e forse contarli uno a uno richiederebbe moltissimo tempo. A questa infinita serie di esordi, però, bisognerebbe fare un’ulteriore ricerca: quanti di questi sono stati davvero positivi e hanno lasciato un segno? Per fortuna ci viene in aiuto la storia. Un esempio è il 30 gennaio 2016, allo Stadio Olimpico, durante la partita tra Roma e Frosinone. In quel momento, il risultato racconta una situazione di equilibrio tra i capitolini e i ciociari, ma non è questo ciò che interessa di questa partita. Infatti, ciò che cattura l’attenzione è il rientro in un campo italiano di Stephan El Shaarawy, che dopo un periodo trascorso fuori dallo stivale, precisamente in Francia al Monaco, è tornato in Italia indossando la casacca giallorossa. Quel 30 gennaio sarà una data da ricordare per l’ex giocatore del Milan: al 48’, un tocco morbido e delizioso di Zukanovic poggia il pallone sul tacco di El Shaarawy, che realizza un gol di pregevole fattura: 2-1 Roma ed esordio da ricordare per «il Faraone». Spostiamoci ora di quasi 9 anni, in via Ussi. La partita tra Villa e Atletico Scarioni regala un altro esordio memorabile. Simone Botturi, ex giocatore della Baggio, riesce a trovare il suo primo gol con la maglia bianconera, rendendo fin da subito magico il suo approdo al Villa.
CAMPIONE
Le presentazioni, a questo punto, diventano d’obbligo. Classe 2009, prima punta e grande tifoso della Roma (qui si intreccia la correlazione tra la storia del giocatore giallorosso e quella di Simone). Tuttavia, per conoscere davvero la sua storia, bisogna riavvolgere il nastro e tornare alla scorsa stagione. In quel momento, Simone era uno dei pilastri della Baggio, la squadra che, con il tempo, riuscirà a dominare e a vincere il campionato. L’importanza di Simone è indiscutibile anche dai numeri: ben 1200 minuti giocati, impreziositi da 9 gol in campionato (uno ogni 133 minuti). Insomma, a Baggio, la magia sembrava non voler svanire, preannunciando qualcosa di ancora più grande per la stagione successiva. «La mia esperienza alla Baggio è stata memorabile, il gruppo era semplicemente perfetto. Intorno alla squadra si era creata un’aura difficile da spiegare. In campo si vedeva chiaramente che avevamo un’alchimia pazzesca. Della mia passata stagione posso ritenermi soddisfatto, anche a livello individuale. È chiaro, però, che il mio obiettivo resta sempre quello di fare più gol. Sono anche riuscito a ritagliarmi qualche spazio con i 2008, e questo mi rende davvero orgoglioso di ciò che ho fatto». Queste le parole di Simone, classe 2009, che riassumono una stagione tanto speciale quanto significativa per la sua crescita.
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TRASFERIMENTO
La stagione di Simone inizia in modo semplicemente perfetto: nelle prime 5 partite riesce a trovare la bellezza di 4 gol. Numeri che lanciano immediatamente un segnale chiaro sul proseguo del classe 2009: vuole la doppia cifra ed è pronto a diventare uno degli attaccanti più temibili della competizione. Tuttavia, qualcosa sembra pronto a ostacolarlo. La magia che aveva accompagnato la squadra si spegne; qualcosa non è più come prima, e, a poco a poco, Simone si allontana dal campo. Ed è allora che arriva l’intuizione meneghina: il Villa lo convince a trasferirsi in via Ussi. Simone inizia prima ad allenarsi con la squadra di Siliotto, in attesa della documentazione necessaria per firmare ufficialmente con i bianconeri. Un’offerta troppo allettante per essere rifiutata, e così Simone approda alla corte di Siliotto. Dopo mesi di attesa, la data dell’esordio è fissata: il 19 gennaio. Durante il secondo tempo, al 14′, il punteggio è sul 3-1, e il tecnico bianconero decide che è il momento giusto: Simone entra in campo (in un ruolo del tutto inedito come esterno alto, nonostante sia una prima punta). Un movimento per ottenere il pallone, uno contro uno con il portiere, che però compie una grande parata e manda tutto in corner. Potrebbe essere l’occasione per uscire dalla partita, e invece, da calcio d’angolo, arriva la seconda opportunità: un colpo di testa secco, deciso, che stavolta spinge il pallone in rete. Ecco il primo gol di Simone con la maglia del Villa. Un’emozione indelebile, come quelle che El Shaarawy ha vissuto anni fa, e che per Simone potrebbe rappresentare solo l’inizio di qualcosa di grande.
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