‹‹Mitakuye Oyasin›› (‹‹Siamo tutti fratelli›› nella lingua dei nativi americani Lakota). Così Gianfranco Manfredi salutava i lettori nella sua rubrica sulla serie a fumetti Magico Vento da lui creata e pubblicata dalla Sergio Bonelli di Tex. E con queste parole la casa editrice sul suo sito gli ha dato l’estremo saluto: l’autore, milanese d’adozione, è morto il 24 gennaio a settantasei anni (era nato a Senigallia il 26 novembre 1948).
Ẻ stato cantautore, musicista (il primo album, ‹‹La crisi››, è del 1972), romanziere (a partire dall’anomalo horror politico ‹‹Magia rossa›› del 1983), sceneggiatore cinematografico (ad esempio, aveva scritto ‹‹Liquirizia›› diretto nel 1979 da Salvatore Samperi) e attore per il cinema (nella pellicola ‹‹In Camera mia›› del 1992 ha recitato con Nastassja Kinski), saggista, ma negli ultimi trent’anni era noto soprattutto per la sua attività di sceneggiatore a fumetti.
Era approdato relativamente tardi al medium, nei primi anni Novanta, prima creando la serie Gordon Link per l’Editoriale Dardo (che cercava di cavalcare il filone horror sull’onda del grande successo di Dylan Dog), poi passando alla Sergio Bonelli scrivendo proprio Dylan Dog e Tex e creando nel 1997 il western-horror (definizione comunque riduttiva) Magico Vento e poi le miniserie (entrambe con protagonista l’italiano Ugo Pastore, un’anomalia fra gli esterofili fumetti bonelliani) Volto Nascosto (2007-2008) e Shangai Devil (2011-2013), la serie avventurosa Adam Wild (2014-2016) e quella sul Sessantotto (in parte autobiografica) Cani sciolti (2018-2019).
I suoi contatti con il fumetto erano ben precedenti, la copertina di ‹‹La crisi›› era di Guido Crepax, il creatore di Valentina. Adesso è esposta a Monza alla mostra ‹‹Nuvole e Note›› che si chiude il 26 gennaio, curata dalla Fondazione Franco Fossati e da WOW Spazio Fumetto, il Museo del Fumetto di Milano.
‹‹Musicista, cantautore, attore, scrittore, fumettista, il più multimediale tra gli autori, coerente anche nell’impegno politico e sociale, era tutto da scoprire e da raccontare – ricorda Luigi F. Bona, direttore del WOW. – Sta ancora una volta a noi, a tutti quelli che l’hanno conosciuto, ricordarlo sempre››.
Il secondo contatto professionale era stato sempre nel nome di Crepax: nel 1989 aveva sceneggiato la serie televisiva di Valentina, con Demetra Hampton nel ruolo dell’affascinante fotografa, trasmessa da Italia Uno.
‹‹Valentina, in onda abbondantemente dopo le 23, aveva un’audience media di circa tre milioni e mezzo di spettatori che allora veniva giudicata tutto sommato inferiore alle attese. – aveva dichiarato in un’intervista del 2009. – Oggi sarebbe quasi un trionfo, sono dati da prime time››.
Magico Vento ha per protagonista Ned Ellis, un ex militare americano dotato di particolari poteri che è diventato uno sciamano per il popolo dei Sioux (detti anche Lakota) e vive varie avventure, fra Storia, horror e fantastico (ci sono creature simili ai Grandi Antichi di Howard Phillips Lovecraft). La serie chiude nel 2010, ma nel 2019 torna in una nuova miniserie in quattro albi e poi a fine 2023 in un’altra in tre, ‹‹Guerre Apache››, disegnata da Darko Perovic, il cui ultimo albo, intitolato ‹‹Né pace né amore›› esce nel gennaio 2024, un anno fa.
Manfredi portava nei suoi fumetti la Storia, non solo americana. Nel numero 12 di Shangai Devil, uscito nel settembre 2012, appare il Marchese Giuseppe Salvago Raggi (1866-1946), genovese poi trasferitosi nel Basso Piemonte, a Molare, grande diplomatico dell’Italia liberale, ministro a Pechino durante la rivolta dei Boxer nel 1900, e poi Console Generale al Cairo e Governatore dell’Eritrea. Lo incontra Ugo Pastore proprio durante la rivolta dei Boxer, si era rifugiato con la moglie e il figlio nell’ambasciata inglese. L’albo viene scoperto dalla nipote, la Marchesa Camilla Salvago Raggi (1924-2022), nota scrittrice, che in un’intervista alla Stampa (poi citata in una storia a fumetti disegnata da Paolo Leandri) così commenta: ‹‹Mi pare che Manfredi si sia documentato bene, mi ha fatto molto piacere vedere mio nonno a fumetti. Nel fumetto è anche presente mio padre bambino››.
Manfredi negli ultimi trent’anni era uno dei pochi scrittori “puri” esistenti in Italia ‹‹Ormai non c’è quasi professionista che non usi il proprio tempo libero per scrivere un romanzo, quasi che la letteratura sia un’attività aggiuntiva – aveva dichiarato. – E questo doppio lavoro continua anche quando il professionista ha avuto successo come scrittore››.
Il suo ultimo saggio era stato, nel 2023, ‹‹Il mito di Tarzan tra letteratura, cinema e fumetto›› (edito da Allagalla) sul personaggio creato da Edgar Rice Burroughs e su Facebook come immagine di copertina aveva una sua foto con la figlia Cora nella quale entrambi sono in una posa che cita il celebre dipinto del 1930 di Grant Wood ‹‹Gotico Americano››.
Era sì un reduce del Sessantotto, ma probabilmente si sentiva anche l’ultimo degli scrittori pulp.
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