Via libera della commissione Finanze del Senato al decreto legislativo accise che aumenta l’imposta sul gasolio. La commissione esprime “parere favorevole” al provvedimento ponendo la condizione di “definire un tendenziale riavvicinamento, in un congruo arco di tempo e nella misura compresa tra 1 e 2 centesimi di euro, delle aliquote dell’accisa applicate al gasolio e alla benzina”. Le risorse, si precisa, andranno destinate al trasporto pubblico locale.
Tecnicamente si tratta di un riallineamento, nel rispetto delle indicazioni di Bruxelles per penalizzare fiscalmente i carburanti più inquinanti. Ciò significa che all’incremento delle accise sul gasolio dovrebbe corrispondere una progressiva riduzione di quelle sulla benzina. Tanto che nei mesi scorsi il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha parlato di un effetto sostanzialmente neutro sui conti pubblici.
In realtà non sembra sia proprio così e, soprattutto all’inizio del processo di riallineamento, è probabile che qualche soldo in più nelle casse dello Stato alla fine arrive. Non fosse altro che per il fatto che si consuma più gasolio che benzina e quindi, anche se all’aumento sul diesel ne corrispondesse immediatamente uno analogo sulla verde, l’effetto sarebbe comunque di un maggior gettito. In un anno si consumano in Italia circa 11 miliardi di litri di benzina e 28 miliardi di gasolio. Spostare un centesimo dal primo al secondo significa incassare 170 milioni in più.
Attualmente le accise sul gasolio pesano in Italia 0,61 euro al litro, a fonte di una media area euro di 0,53 euro (Germania 0,58 euro, Francia 0,61). Per la benzina questa voce vale invece 0,72 euro (media euro 0,68, Germania 0,75, Francia 0,69 euro). Una volta che riallineamento venisse completato (senza correttivi per la quantità venduta) il maggior incasso per il governo sarebbe di almeno 600 milioni.
“Nel solito modo furbesco il governo, dopo aver negato per settimane di volerlo fare, aumenta le accise sul diesel, con la scusa del famoso riallineamento”, dice il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia. “Tra aumenti delle bollette e delle accise, Meloni si presenta come miss salasso”, scrive in una nota il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti. Di nuova “stangata per i cittadini” parla anche il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.
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