Una famiglia su tre fatica a pagare le bollette. E il 54% non vuole pagare di più per l’energia green

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


 il 

Fausto Torri, responsabile dell’area Energy, Utility, Chimica e Risorse Naturali di Accenture per Italia, Europa Centrale e Grecia

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Quasi una famiglia italiana su tre ha affrontato difficoltà nel pagare le bollette energetiche nel corso del 2024. Il dato, che emerge da una ricerca di Accenture, è in linea al dato di Francia e Germania. Ma è peggiore di Spagna, Paesi Bassi e Portogallo.

La crisi economica e il rincaro dell’energia si fanno sentire, in generale, in molti mercati: a livello globale, il dato medio di famiglie in difficoltà è il 37%.

Il gap tra desiderio e possibilità

La ricerca The Energy Provider’s Guide to Net Zero, condotta in 18 Paesi tra cui l’Italia, registra anche una netta apertura al cambiamento dei connazionali. L’87% è interessato a una energia più sostenibile.

Solo il 46% però vuole, o può, spendere di più per sostenere iniziative per la sostenibilità. E solo l’11% si definisce “molto disponibile” a farlo.

Il messaggio è chiaro: il 41% ritiene che non spetti ai consumatori finanziare la transizione verso l’energia pulita.

La priorità è, piuttosto, il risparmio. Il 64% degli intervistati guarda ai costi in bolletta. Il 45% vorrebbe fossero “prevedibili”. Il 40% vorrebbe ricevere suggerimenti pratici per consumare (e spendere) meno.

Per quanto riguarda la trasparenza, il 33% vuole strumenti per confrontare i costi di prodotti e servizi derivati da energia pulita e il 27% si aspetta che i fornitori possano rispondere a domande o problemi in modo rapido ed efficiente.

«La nostra ricerca evidenzia chiaramente le difficoltà significative che molte famiglie incontrano nel far fronte alle spese per l’acquisto di energia domestica – afferma Fausto Torri, responsabile dell’area Energy, Utility, Chimica e Risorse Naturali di Accenture per Italia, Europa Centrale e Grecia. Questa situazione riguarda una quota rilevante di famiglie, e il rischio è che il problema si aggravi ulteriormente nel 2025, con l’aumento previsto del costo dell’energia, ancora fortemente influenzato dal prezzo del gas. A questi rincari si aggiungono i costi strutturali necessari a sostenere la transizione energetica».

Il percorso da compiere

Ma che cosa serve per diminuire il prezzo finale dell’energia? Alcune azioni strutturali di mercato sono note e citate anche nel rapporto Draghi. Ad esempio, sganciare l’indicizzazione del prezzo dell’energia dal gas e utilizzare maggiormente i contratti a lungo termine – PPA.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Accenture individua anche l’intelligenza artificiale e, in generale, la tecnologia come strumenti in grado di contribuire a questo traguardo. Permettono, infatti, di ridurre i costi lungo l’intera catena del valore, trasformando i processi produttivi e distributivi e rendendoli più efficienti.

E possono anche aiutare le aziende a migliorare il rapporto con i consumatori (vedi, a proposito, la ricerca appena avviata in Europa che coinvolge anche l’ENEA)

Un customer care digitalizzato e integrato con l’intelligenza artificiale può infatti abbassare i costi operativi e ottimizzare l’approccio verso i clienti. Costruendo servizi premium e aiutando le Utility a generare nuove entrate anche su segmenti di mercato oggi trascurati.

In fondo, rileva Accenture, solo un terzo dei consumatori è soddisfatto di come il proprio fornitore lo aiuta a risparmiare. E il 44% cerca informazioni online per saperne di più.

Questa voglia di contatto e di consulenza, però, sta portando molti clienti a privilegiare un rapporto diretto e umano, andando alla ricerca di un negozio fisico in cui confrontarsi con il personale esperto della utility o del fornitore.

C’è propensione all’acquisto

La voglia di saperne di più è legata al fatto che il 72% degli italiani intervistati prevede di acquistare almeno un prodotto, o servizio, energetico nei prossimi due anni.

Si tratta di una categoria molto ampia che include le lampadine a basso consumo o le prese elettriche multiple (51% del campione), elettrodomestici ad alta efficienza, come pompe di calore o sistemi di riscaldamento ibridi, e interventi per migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni, come l’isolamento termico o l’installazione di finestre anti-spiffero: entrambi raccolgono il 30% delle preferenze.

Microcredito

per le aziende

 

Le tecnologie intelligenti per la gestione digitale della casa, come termostati o sistemi di illuminazione smart, attirano il 28% degli intervistati.

Meno entusiasmo si riscontra per l’acquisto di pannelli solari, scelti dal 17%, e di pacchi batterie o generatori, che interessano il 16%.

Ancora più ridotta è la propensione verso veicoli elettrici e relativi sistemi di ricarica domestica, che attraggono rispettivamente il 14% e il 13% degli intervistati.

Italia vs. resto del mondo

Rispetto agli altri 17 Paesi coinvolti nell’indagine, non ci sono particolari differenze significative. In media, l’81% è interessato a un futuro più sostenibile, contro l’87% degli italiani.

È invece identica la percentuale di chi non vuole, o può, pagare di più per una energia “pulita”: il 54%. Una netta maggioranza.

E gli italiani sono particolarmente decisi nel chiamarsi fuori: se, in media, il 36% dei consumatori non vuole farsi carico di finanziare la transizione green mediante la bolletta, questa percentuale sale, in Italia, al 41%.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link