A Milano questo fine settimana si possono scoprire storie appassionanti custodite in libri-gioiello, scatti d’epoca, film d’essai. E ancora, affinare il fiuto investigativo a teatro o al museo. Spazio anche allo shopping: etico, vintage e a tempo di musica o accompagnati dal fluire del Naviglio. Ecco tutti i principali appuntamenti segnalati da YesMilano.
Da venerdì a domenica approda a Base The Art Chapter-Milano Art Book Fair 2025, fiera realizzata in collaborazione con Studio Boîte per dare risalto a libri d’artista e stampe autoprodotte. Tra le righe di questi gioielli si legge il forte legame tra editoria e arte contemporanea, tra amore per la tradizione e voglia di sperimentare. The Art Chapter non è solo una fiera ma un laboratorio vivo, dove l’editoria si fa luogo di ricerca. Libro d’artista, design e tipografia si mescolano in un territorio aperto e creano nuove identità. Niente convenzioni, solo idee che cercano spazio. Tre giorni per scoprire nuovi autori, incontrarsi, progettare nuove identità espressive.
E poi, shopping etico e divertente alla Santeria Toscana con Remira Market: il 26 gennaio nuova edizione del mercatino della moda second hand, dall’ora del brunch fino al tardo pomeriggio, allietato da un bel Dj set.
Per completare l’outfit e cercare altri pezzi unici, basterà una breve passeggiata domenica fino al Mercatone dell’Antiquariato, che trasforma quasi due chilometri, da viale Gorizia al ponte di via Valenza, in una vivace esposizione di articoli di antiquariato e di vintage di qualità: oggetti che col passare del tempo, anziché invecchiare, hanno acquisito pregio, perché realizzati con cura e pazienza.
E’ un grande mercato specializzato che si svolge l’ultima domenica di ogni mese lungo tutto il primo tratto del Naviglio Grande, che ospita mensilmente più di 380 espositori prevalentemente di antiquariato, con due vie, Corsico e Paoli, dedicate al vintage di qualità. La mostra ospita bancarelle selezionate con cura e controllate attentamente a ogni edizione.
Passando dai mercatini alle luci del palcoscenico, fino a domenica tornano al Franco Parenti le Scene di un matrimonio ispirate alla serie che Ingmar Bergman scrisse per la televisione svedese negli anni Settanta.
Nel ruolo dei protagonisti i due grandi interpreti Fausto Cabra e Sara Lazzaro, diretti da Raphael Tobia Vogel, che ha il merito di aver regalato a tutta la storia una meravigliosa fluidità, una veste nuova, totalmente attuale, con una recitazione dinamica e fisica, fatta di dialoghi rapidi e incalzanti. I due attori incarnano i burrascosi protagonisti con una credibilità che fa venire la pelle d’oca: come bambini incapaci di controllarsi mentre giocano alla lotta, marito e moglie sconfinano in una spirale possessiva senza curarsi delle conseguenze.
Uno sguardo ravvicinato sulle emozioni e i conflitti di coppia: crepe, insoddisfazioni, rabbia, risentimenti e il peso delle convenzioni sociali, per un’analisi approfondita e dolorosa di una fine. Ma può un amore davvero finire?
Serie televisiva statunitense di culto, poi divenuta film e musical, fino al 26 gennaio è in scena al Teatro Nazionale Saranno Famosi, l’opera che ha portato in Italia la talent show-mania. La Compagnia Roma City Musical canta e danza la brama di successo di ragazzi dalle vite complicate, trasposte dalla regia di Luciano Cannito ai giorni nostri. Questa nuova versione firmata da Cannito, che unisce l’esperienza di regista a quella di coreografo internazionale, è un trionfo di canto, danza, musica, recitazione, in una narrazione dinamica e travolgente. La scelta registica e l’adattamento di Cannito sposta l’azione dagli anni Ottanta ai nostri giorni, per rendere lo spettacolo più vicino alle nuove generazioni, e più facilmente identificabile nel pubblico di oggi.
Nata a teatro, divenuta celebre come film e ora di nuovo sul palcoscenico del Teatro Elfo Puccini (fino al 2 marzo), è la pièce Amadeus di Peter Shaffer. Ferdinando Bruni e Francesco Frongia giocano tra parrucche, spartiti e tanto cinismo e scomodano i vecchi sospetti sul povero Antonio Salieri, che anche questa volta ne uscirà talmente male da fare tenerezza. Con buona pace di quel geniaccio di Mozart.
Antonio Salieri è un uomo pio e generoso, un musicista stimato e famoso, ma Dio ha scelto di far sentire la sua voce nel mondo attraverso quella di un ragazzo scapestrato e irriverente: Wolfgang Amadeus Mozart.
Peter Shaffer inventa un “capriccio” allucinato e sontuoso, un apologo che parla dell’invidia, ma anche dell’ammirazione mista a sgomento che ci prende al cospetto di un genio che supera i confini laboriosi e prevedibili del talento.
Nonostante le suggestioni di Shaffer, non conosceremo mai la verità sul caso Mozart; se l’opera fosse stata ambientata ai giorni nostri, ricostruzioni 3D, intercettazioni e cani molecolari avrebbero guastato il finale aperto consegnando alla giustizia il colpevole. Di questo ci parla la mostra La verità nelle tracce-Oltre 120 anni di polizia scientifica ospitata fino al 26 gennaio al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia. La mostra mette in scena la storia della Polizia Scientifica.
In un viaggio multimediale organizzato attraverso sette ambienti, il percorso permette al pubblico di scoprire le attività svolte e di immedesimarsi in diversi ruoli specializzati della Polizia Scientifica, stimolando l’interesse personale per le discipline forensi.
Il racconto prende il via dalle origini nel 1903 con l’istituzione della prima scuola a opera del medico legale Salvatore Ottolenghi e arriva fino ai giorni nostri rivolgendo lo sguardo alle future e più evolute tecniche di indagine.
La narrazione è guidata dalla voce del giornalista Gianluigi Nuzzi, che approfondisce ogni tematica svelando i principi scientifici e i metodi di lavoro che si celano dietro le molteplici competenze affidate a questo comparto specialistico della Polizia di Stato. Un viaggio trasversale che coglie le trasformazioni e gli avvenimenti che hanno visto protagonista la Polizia Scientifica negli oltre 120 anni della sua storia, anche attraverso il racconto di eventi di cronaca e testimonianze esclusive.
Domenica mattina, inoltre, il deposito del Museo apre eccezionalmente le proprie porte al pubblico, che accompagnato da una guida potrà curiosare tra oggetti d’epoca, strumenti scientifici e pezzi unici come la Tenda Rossa, rifugio dei reduci della spedizione al Polo Nord guidata da Guido Nobili.
Un altro tuffo nella Storia a Palazzo Reale, che il 21 gennaio ha inaugurato la mostra George Hoyningen-Huene. Glamour e avanguardia. L’esposizione, promossa da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e CMS.Cultura, con la curatela di Susanna Brown, resterà aperta al pubblico fino al 18 maggio.
Una prima assoluta in Italia, la mostra propone oltre 100 scatti iconici con stampe al platino che raccontano l’importanza che George Hoyningen-Huene ha avuto nella storia della fotografia. Influenzato dall’arte classica e dal Surrealismo, è parte della cerchia ristretta di Man Ray, frequenta artisti surrealisti come Salvador Dalì, Lee Miller, Pablo Picasso e Jean Cocteau e collabora con Vogue e Harper’s Bazaar. I suoi scatti testimoniano il vivace contesto culturale dell’epoca, dai Ballets Russes di Diaghilev, a quelli dei ballerini Serge Lifar e Olga Spessivtzeva con i costumi disegnati da De Chirico.
Raccontano e indagano il passato anche le proiezioni selezionate da CinéFondationCartier per la rassegna Il Nostro Tempo, co-curata e ospitata da Triennale Milano (si veda altro articolo di BeBeez). Questo fine settimana ingresso libero previa prenotazione per Lektionen in Finsternis di Werner Herzog, sublimazione ipnotica delle devastazioni della Guerra del Golfo; il regista si addentra poi nella Cave of Forgotten Dreams per un viaggio agli albori della civiltà alla scoperta di disegni che i nostri avi impressero sulla pietra 32mila anni fa; altra pellicola di Herzog, Little Dieter Needs to Fly, che racconta la fuga nella giungla di un pilota tedesco che servì gli USA durante la Guerra del Vietnam.
Si può anche proseguire l’immersione nel mondo del grande schermo al Cinema Godard di Fondazione Prada. Da venerdì a domenica una maratona fittissima di film d’essai, tra cui non mancano i grandi classici: da non perdere il triplice omaggio ad Akira Kurosawa, tra samurai e cani randagi.
Per tutti gli altri appuntamenti del weekend milanese si consulti la pagina di YesMilano.
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