In un mondo segnato dalla crisi della partecipazione politica tradizionale e dalle derive della socializzazione virtuale, le università si confermano un riferimento essenziale per la costruzione della cittadinanza. Durante l’inaugurazione dell’anno accademico 2024-25, la rettrice dell’Università degli Studi di Milano, Marina Brambilla, sottolinea il compito delle università e dei loro governanti di resistere alla seduzione del consenso immediato, preservando il loro ruolo di spazi di riflessione e di crescita collettiva.
Nel contesto globale segnato da instabilità sociale, demografica, economica e geopolitica, e da un’accelerazione tecnologica senza precedenti, l’Università Statale di Milano, in particolare, si distingue come un “ecosistema interdisciplinare ideale”. La capacità di integrare saperi umanistici, filosofici, etici e giuridici con le competenze STEM consente di interpretare l’innovazione tecnologica di frontiera e affrontare le transizioni digitale e green, mantenendo al centro la dignità e la centralità della persona.
ECOSISTEMA DI INNOVAZIONE E RIFLESSIONE UMANISTICA
L’Ateneo “per portare autentico valore alla società, non può prescindere dal contributo ordinatore ed interpretativo di saperi diversi, trasversali. La nostra specificità di grande ateneo interdisciplinare ci rende un ecosistema ideale per contribuire all’interpretazione dell’innovazione tecnologica di frontiera con gli strumenti della riflessione umanistica, filosofica, etica, giuridica, tenendo ferme la centralità e la dignità della persona, così come ci consente di rispondere tempestivamente alla domanda di nuove competenze spinta dalle transizioni digitale e green, e dall’avvento della AI, anch’essa caratterizzata dalla necessaria sinergia di competenze STEM con gli strumenti dell’analisi forniti dagli altri saperi”.
RIFERIMENTO PER LA COSTRUZIONE DELLA CITTADINANZA
“In un contesto globale segnato dalla crisi delle forme tradizionali di partecipazione politica, dalle derive provocate dalla socializzazione virtuale e dalla crisi delle forme della rappresentanza, le università – evidenzia Brambilla – resistono come un riferimento imprescindibile per la costruzione della cittadinanza. E in questa solitudine, le università– e chi le governa- hanno il compito di resistere alla tentazione gratificante del consenso immediato. L’università, e questa università in particolare, coltiva una coscienza civica basata sulla riflessione, sul rispetto reciproco e sull’elaborazione di decisioni ponderate. A differenza di altri contesti, dove la velocità delle risposte prevale, e spesso deve prevalere, l’università deve conservarsi spazio di maturazione collettiva e di autentico dialogo democratico, di ricerca di convivenza e di percorsi che permettano a ciascuno di trovare il proprio posto, nella consapevolezza che la gestione del bene comune si costruisce attraverso il confronto e il dialogo continui”.
SOCIETA’ DEL PROGRESSO E DEL RISPETTO
“Il mondo nel suo complesso sta vivendo un momento in cui in diversi Paesi democrazia e libertà sono messe in discussione e violate, in tante parti del mondo non sono mai state conquistate, ed è per questo che proprio ora l’Università ha un posto così speciale. Non c’è infatti nulla di più importante dell’essere umano, della sua intelligenza, della sua dignità, dei suoi diritti, della sua capacità di essere cittadino, e dell’universalismo che accompagna questo umanesimo. La capacità di consolidare la società del progresso scientifico e la società del rispetto: questa è la grande storia dell’Istituzione Università, che ha le sue radici in Europa, e di cui facciamo parte, ed è la storia per cui le nostre battaglie meritano ogni sforzo e ogni audacia. Ed è per questo motivo che ho un’immensa fiducia nella possibilità che la Statale abbia ancora un ruolo importante per i prossimi 100 anni della nostra città, della nostra regione, del nostro Paese. E anche della nostra Europa che, come ricordava Umberto Eco, nel saggio Le radici dell’Europa, si fonda prima di tutto sull’unità culturale tra popoli, e che come università contribuiamo ogni giorno a plasmare per un’identità comune più forte e coesa”.
CON MIND INVESTIMENTO SU INFRASTRURTTURA DI ECCELLENZA
Nel suo intervento, Brambilla si sofferma, tra l’altro, sui temi della ricerca e della sanità. “Supportare la ricerca significa per noi anche investire in infrastrutture di ricerca di eccellenza: il Campus a Mind si estenderà su circa 200mila metri quadrati, i laboratori occuperanno una superficie di oltre 62mila metri quadrati, la maxi piattaforma dedicata alle infrastrutture tecnologiche di alta specializzazione occuperà più di 15mila metri quadrati. Parliamo di un campus che ospiterà oltre 23mila persone tra docenti, ricercatori, studenti, un ecosistema che riunisce didattica, ricerca e innovazione, in un progetto di rigenerazione del territorio, in un distretto che– mi piace ricordarlo– la stessa Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen ha definito come ‘il nuovo quartiere dell’innovazione a Milano’ in un “Paese (l’Italia) di innovatori e menti creative”.
IMPEGNO PER LA SANITA’ PUBBLICA
Un’attenzione importante viene dedicata nel piano strategico all’ambito sanitario: “il nostro impegno per la sanità pubblica, in stretta interazione con le istituzioni sanitarie regionali e nazionali, affiancherà all’eccellenza della formazione dei futuri medici e operatori sanitari la forza propulsiva e innovativa della ricerca medica, unite alla promozione di una medicina sempre più personalizzata e preventiva. In un momento in cui i sistemi sanitari sono sottoposti a pressioni crescenti, la nostra missione è duplice: da un lato, formare professionisti altamente qualificati e consapevoli del loro ruolo sociale; dall’altro, garantire che la nostra ricerca continui a migliorare le politiche sanitarie, l’accesso alle cure e la salute pubblica”, conclude.
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