Connettersi, condividere idee e programmi di cooperazione, avviare collaborazioni che daranno vita a progetti di successo che riguardano anche l’imprenditoria del Sud e della Basilicata. Sono gli obiettivi dell’Italia-Africa Business Week (IABW), importante momento di dialogo economico con il continente africano giunto alla sua ottava edizione che si è svolto al Ministero degli Esteri. A rappresentare la Camera ItalAfrica e il Gruppo Cestari (sede operativa per la Basilicata a Moliterno) , da sempre impegnati a sostegno degli imprenditori italiani in investimenti nei Paesi Africani, Angela Cestari dirigente del Gruppo Cestari, che si occupa nello specifico di progetti energetici e sui crediti di carbonio e partecipa a tutti i programmi legati alla COP29 e alla prossima COP30 e Marisol Cestari che si occupa, in particolare, di progetti di energia alternativa. L’Africa – sottolineano – è il continente che più di altri possiede i presupposti per realizzare una crescita sostenibile. Il suo potenziale, infatti, è ancora in gran parte inespresso e l’utilizzo delle nuove tecnologie e di processi produttivi avanzati gli potranno permettere di svilupparsi seguendo strade innovative, rispettose della dimensione umana ed ambientale. Le dirigenti del Gruppo Cestari riferiscono che dalla valle del petrolio lucano in Angola dal 2014 è presente la Pangea srl (Villa d’Agri) con competenze tecniche, gestionali ed organizzative acquisite in oltre 50 anni di attività e da decenni impegnate nel settore Oil & Gas. Una visione aziendale che si attua In Africa e che risulta essere ancor più concreta quando si riferisce al personale occupato, circa 350 persone, locali o comunque della Basilicata.
Per il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Edmondo Cirielli “la prosperità e la stabilità dell’Africa sono prioritarie per l’Italia e lo dimostra l’IABW, che da otto anni ormai permette di aprire nuove opportunità di crescita in tutta l’Africa in chiave estremamente innovativa, ossia valorizzando l’apporto fondamentale fornito dalle diaspore africane in Italia e dall’intersezione tra istituzioni, imprese e società civile per forgiare legami duraturi e mutuamente benefici tra i nostri Paesi. L’Africa è continente giovane e dinamico, ricco di capitale umano, di risorse e di opportunità per i suoi abitanti e per coloro che, come l’Italia, scelgono di investire in rapporti di cooperazione basati su rispetto e interesse reciproco. In questo contesto, il nostro approccio si concentra su una strategia chiara: valorizzare le risorse locali con l’obiettivo di stimolare una crescita sostenibile e inclusiva” ha sottolineato il Vice Ministro.
Angela e Marisol Cestari hanno riferito che da giorni è in corso una missione di ItalAfrica in Congo con il presidente Alfredo Carmine Cestari e il console onorario della Repubblica Democratica del Congo in Italia Giovanni Cestari (24 anni, è il più giovane Console onorario italiano); è la prima missione italiana dopo la decisione della Premier Meloni di allargare il Piano Mattei ad altri cinque Paesi Africani (Angola, Ghana, Mauritania, Tanzania e Senegal). Come ItalAfrica sosteniamo il Piano Mattei promuovendo l’attività di partnership e investimenti delle nostre imprese nei Paesi Africani considerando da sempre il Mediterraneo allargato, uno spazio geopolitico essenziale per il ricollocamento di segmenti strategici delle catene del valore dell’industria europea. Grazie agli accordi di libero scambio stipulati con l’Unione europea e con la creazione di una zona panafricana di libero scambio, Marocco, Algeria, Tunisia e Egitto possono esportare e importare beni a tariffe ridotte verso entrambe le sponde del Mediterraneo, tali Paesi costituiranno sempre più un ponte fra l’Europa e il continente africano, che raggiungerà i 2 miliardi di abitanti entro il 2050 e ospita alcune delle economie con le più alte prospettive di crescita, in cui abbondano risorse naturali, quali idrocarburi, minerali e terre rare. L’esigenza che si pone in ogni caso per i prossimi anni e decenni, in un contesto globale sempre più multipolare – aggiungono – è che Europa ed Africa possano costruire un effettivo percorso di sviluppo comune, non solo attraverso l’interscambio di beni, ma anche di competenze professionali, know-how tecnico-scientifico, risorse finanziarie ed umane.
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