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Il Fondo per il Sostegno alla Transizione Industriale è disciplinato dal DM del 21 ottobre 2022 del ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze e con quello della Transizione Ecologica. In particolare, prevede agevolazioni per le imprese, di ogni dimensione, che operano nel settore manifatturiero. Il decreto direttoriale del 23 dicembre 2024, come riporta il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), ha definito ora i termini e le modalità di presentazione delle domande attraverso l’apertura di uno sportello finalizzato al sostegno di programmi di investimento per la tutela ambientale con una dotazione iniziale di 400 milioni di euro e operante attraverso “una procedura valutativa a graduatoria atta a determinare l’ordine di ammissione alle valutazioni istruttorie delle domande presentate”. Le risorse attingono ai fondi del Pnrr disponibili nell’ambito della missione M1, componente C2, investimento 7, ovvero per il “sostegno al sistema di produzione per la transizione ecologica, le tecnologie a zero emissioni nette e la competitività e la resilienza delle catene di approvvigionamento strategiche”.

E’ previsto che il 40% delle risorse sia destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia ed il 50% delle risorse sia riservato alle imprese energivore (quelle inserite nell’elenco tenuto dalla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali – Csea, che fa riferimento alle imprese a forte consumo di energia ai sensi dell’articolo 19, comma 2, della legge 20 novembre 2017, n. 167).

Pnrr

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Pnrr

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I fondi sono disponibili grazie al Pnrr, Misura M1, Componente C2, Investimento 7

I programmi di investimento ammessi a beneficiare delle agevolazioni devono prevedere una maggiore efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa per una singola unità produttiva, sempre secondo quanto previsto dal decreto direttoriale del 23 dicembre 2024, ed un uso efficiente delle risorse, attraverso la riduzione dell’utilizzo delle stesse anche tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riutilizzate. Si parla di programmi quindi che devono essere volti al perseguimento, in via esclusiva, di un miglioramento in termini di tutela ambientale dei processi aziendali. E non sono ammessi interventi che determinano un aumento della capacità produttiva, fatti salvi gli aumenti derivanti da esigenze tecniche, qualora non superiori al 20% rispetto alla situazione precedente all’intervento.

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I programmi devono essere avviati solo a valle della presentazione della domanda di accesso al Fondo, per spese complessive ammissibili di importo compreso tra 3 milioni di euro e 20 milioni di euro ed essere poi realizzati entro 36 mesi dalla data di concessione del contributo e, entro il medesimo termine, spiega il ministero, “dovrà intervenire anche l’entrata in funzione e la piena operatività degli investimenti oggetto dei programmi di sviluppo agevolato”. Tra le spese ammissibili, sempre e solo funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento, vi sono quelle relative ad acquisto e costruzione di immobilizzazioni, per il suolo aziendale e relative sistemazioni (entro il 10% dell’investimento totale ammissibile), quelle per le opere murarie (nel limite del 40% e solo se funzionali agli obiettivi ambientali), quelle per gli impianti e le attrezzature di nuova fabbricazione e i programmi informatici brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate. Oltre a quelle per la formazione del personale. 

Le richieste dovranno essere presentate esclusivamente in via telematica attraverso la piattaforma informatica di Invitalia che, per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, gestirà la misura e curerà l’istruttoria per l’ammissione alle agevolazioni. L’accesso alla piattaforma sarà operativo dalle ore 12.00 del 5 febbraio 2025. E Invitalia pubblicherà sul proprio sito lo schema per la compilazione delle domande e le indicazioni relative alla documentazione da allegare. 

Come già definito, le imprese possono presentare una singola domanda per unità produttiva, indipendentemente dalla pluralità di obiettivi ambientali perseguiti dal programma di investimento. Si prevede quindi una procedura valutativa a graduatoria atta a determinare l’ordine di ammissione alle valutazioni istruttorie sulla base dei punteggi attribuiti ai singoli programmi di investimento. Il Mimit spiega che “il punteggio attribuibile a ciascun programma di investimento è determinabile sulla base dei risultati ottenuti a seguito della realizzazione del programma di investimenti in diversi ambiti ambientali”. I risultati ottenuti a seguito della realizzazione degli investimenti, come individuati nella relazione tecnica, sono quindi rivalutati e valorizzati mediante l’utilizzo di indicatori specifici in relazione a ciascuno dei diversi ambiti ambientali. E sarà data preferenza alla domanda di agevolazione il cui contributo agevolativo risulti più contenuto. La graduatoria sarà disponibile nella competente sezione dei siti internet del ministero e di Invitalia.

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