Le Number Station, mondo misterioso che ci riporta ai tempi della guerra fredda ma che è tutt’ora attuale – Intervista a A. Borgnino (RAI)

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In occasione dell’uscita di una serie di cinque podcast dedicati alle Number Stations, un mondo misterioso e affascinante che ci riporta ai tempi della guerra fredda ma che è tutt’ora attuale, abbiamo potuto intervistare Andrea Borgnino, autore del podcast e appassionato di radiofonia.

Al termine del podcast e’ presente anche un messaggio in codice, che vi invitiamo a decodificare tramite la seguente chiave di lettura:

a=b
b=c
c=d
d=e
e=f
f=g
g=h
h=i
i=l
l=m
m=n
n=o
o=p
p=q
q=r
r=s
s=t
t=u
u=v

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L’Intervista

Ecco il testo con tutte le risposte per intero, senza correzioni.


Radio Nizza: Con noi oggi Andrea Borgnino di RAI, ma anche appassionato di radio che ci parla di un suo podcast e anche del contenuto del suo podcast, cioè le misteriose e famosissime numbering station, stazioni dei numeri radiofoniche. Alla fine del programma, ci sarà anche un piccolo messaggio in codice segreto da decifrare. Restate con noi ora un piccolissimo messaggio in inglese per i nostri amici che ci ascoltano dall’estero e torniamo in italiano tra meno di 30 secondi.

Hello to all, our international listeners on Centrale Binanno 1575.
So we have today with us Andrea Borgnino from RAI, the state broadcaster.
He just created an incredible podcast talking about numbering station, the mysterious station that just tell numbers that are still alive by the way and at the end he will also give us a secret coded message for you to discover.
So stay with us because we will have first the Italian version of the broadcast and then we will translate everything back into English.
So don’t change the dial, let’s go back to Italian.

Radio Nizza: Intanto ciao Andrea e grazie per essere con noi oggi.

Andrea Borgnino: Ciao Marco, intanto grazie per l’invito.

Radio Nizza: Ti farei quindi la prima domanda molto semplice ed è: per chi non conosce le number station racconta brevemente di cosa si tratta.

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Andrea Borgnino: Dunque, le number station sono delle stazioni radio particolari che sono apparse nella banda delle onde corte alla fine della seconda guerra mondiale, diciamo dall’anno 50 in poi con l’inizio della guerra fredda, che apparentemente trasmettono soltanto delle liste infinite di numeri o lettere. Quindi un contenuto senza senso. Sono stazioni cicliche che trasmettono spesso sempre sulle stesse frequenze e hanno un segnale importante. Possiamo presumere che sono trasmessi da centri radio molto grandi perché sono molto facili da ricevere anche con ricevitori portatili e sono trasmissioni che non si identificano. Non c’è una voce che dice “trasmetto dall’Italia” o “dalla Germania”.
Cioè non c’è soltanto una voce digitalizzata, la maggior parte sono voci femminili che trasmettono, come ho già detto, gruppi di lettere o di numeri. La vulgata principale ci dice che sono legate al mondo dello spionaggio, cioè dell’intelligence, perché diverse spie sono state arrestate colte in flagrante o mentre le ricevevano o avevano l’attrezzatura per farlo.
Il mio podcast racconta in 5 puntate la storia di queste stazioni. È una storia personale, perché io le ho scoperte quando ero adolescente e una delle mie passioni principali era ascoltare le onde corte. Ascoltando le onde corte e soprattutto i radioamatori, le ho scoperte.
Da lì è nata una passione e in questo podcast provo, in 5 puntate, a raccontare cosa sono, qual è la loro storia, qual è la connessione (perché ce ne sono) con il mondo dello spionaggio. Poi nella quarta puntata racconto quali sono le stazioni ancora attive, cioè che se accendiamo il ricevitore possiamo ancora sentire. Quindi un mondo che non è finito con internet.
Nella quinta puntata racconto l’enorme campionario di riferimenti a queste stazioni radio che ci sono nel mondo dell’intrattenimento: film, serie TV, programmi radiofonici, musica che si sono ispirate al mondo delle number station.

Radio Nizza: Ecco, c’è una cosa che forse anche da informatico mi incuriosisce molto: il sistema di cryptage di questi messaggi. Mi pare di parli di one time pad, quindi qualcosa che non è diciamo decifrabile a meno che, anzi non è decifrabile proprio a differenza di quello che accade con i sistemi di cryptaggio normale dei computer. Puoi spiegare meglio come funziona e come venivano poi distribuiti questi pad?

Andrea Borgnino: Allora, i one time pad sono interessanti perché sono un sistema quanto arcaico, quanto sicuro. Cioè, nel senso che esistono solo due copie dello stesso foglietto che contengono il codice: una a mano a chi genera il codice e l’altra a chi lo deve ricevere. Quindi non esiste sistema più sicuro. L’insicurezza sta nel custodire il one time pad. Infatti, questo sistema si scopre solo quando vengono arrestate le spie e a questo punto hanno in mano il one time pad, ma senza trovare il corrispondente non vale nulla.
Il fatto che il one time pad ha bisogno che siano generati di solito con dei numeri casuali è cruciale. Se il sistema di generazione non è effettivamente casuale, un sistema di informatica molto potente potrebbe aiutare. Però la cosa molto bella è che un sistema così antico ancora funziona.

Radio Nizza: La prossima domanda riguarda le frequenze di trasmissione. Allora, tutti quelli che erano usate sanno che si tratta di onde corte, di una media assolutamente inaffidabile. Quello che può funzionare perfettamente in un certo giorno dell’anno e in un certo orario, il giorno dopo potrebbe essere assolutamente muto e per la stessa trasmissione bisogna andare su tutta un’altra frequenza, addirittura una banda diversa. Allora, la domanda è: come facevano a essere sicuri chi distribuivano i messaggi che la rete di spie potesse poi riceverli effettivamente? E come si poteva dare i metadati, cioè parlare e dire dove andare a pescare le nuove trasmissioni senza che ovviamente chi non doveva sentirle le sentisse?

Andrea Borgnino: Per quanto riguarda la questione delle frequenze e della propagazione, diciamo che l’unico modo per permettere di superare la problematica di differenti frequenze e quindi differenti capacità di ricezione era la ripetizione.
I messaggi che si trasmettevano e si trasmettono sulle number station vengono ripetuti decine di volte, se non centinaia, su diverse frequenze per far sì che quel messaggio possa arrivare in ogni modo a chi lo deve ricevere.
Mi ricordo quando era attiva la stazione 10, che presumibilmente trasmetteva da Israele e quindi dovrebbe essere legata al Mossad, si riceveva ovunque. Cioè, dai due megahertz in su, ogni due-tre megahertz in tutte le onde corte c’era una trasmissione e lo stesso messaggio. Dopo un po’, perché c’è un identificativo all’inizio, anche tutto lo sentiva ripetuto. Quindi questa era l’indicazione principale.
Come facevi informare l’agente operativo? Anche lì, naturalmente, lui secondo me doveva imparare un pattern, doveva imparare una serie di frequenze e sapere che doveva andare a cercarle lì.
Tra l’altro, le stazioni non trasmettono a caso. Hanno un palinsesto. I gruppi come Priyom hanno messo in piedi una specie di database di schedule che permette di seguire o trovare le trasmissioni che sono in onda.

Radio Nizza: Grazie. Dunque, allora verso la fine del tuo podcast hai detto che non davi le frequenze perché sostanzialmente cambiano molto spesso e invitavi tu a cercarle online sui vari bulletin board, per usare un termine vecchio degli appassionati. Ma alcuni sono fissi. Il famoso UVB mi sembra che sia fisso e probabilmente ce ne sono altri di fissi. Quindi magari, così per chi non ha voglia di andare a cercarle sui gruppi, dacci 2 o 3 che le proviamo subito questa sera.

Andrea Borgnino: No, che non le do. Assolutamente no, perché non è il mio lavoro. Cioè, le frequenze si cercano sui gruppi. C’è Priyom, c’è Number Station.org, ce ne sono almeno 3 o 4 di siti con le frequenze.
Tu hai citato UVB, che trasmette a 4625 kHz. Ma non è una number station. UVB è un segnale che tutt’ora nessuno ha capito che cos’è. È il famoso buzzer: trasmette questo segnale continuo e ogni tanto vengono trasmessi dei numeri o delle lettere in alfabeto fonetico russo.
Ad oggi non viene definita come number station. Forse è una stazione militare, è un beacon propagativo, non si sa. Non la definirei una number station, soprattutto perché ha questo carattere sporadico che non è delle number station. Le number station trasmettono sempre. Quando trasmettono, trasmettono messaggi di test.

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Radio Nizza: E ora un messaggio in codice!

Andrea Borgnino: Sì, abbiamo deciso di fare un messaggio in codice per i nostri amici delle onde medie, vicini e lontani. Lo ripeteremo anche poi in inglese. Pubblicheremo su una pagina del sito di Radio Nizza un one time pad molto semplice. Ora Andrea ci darà un messaggio codificato da scoprire.
Ecco qui, me l’ha appena dato su un pad. Il messaggio è: E B V P N B O U F.

Radio Nizza: Grazie mille! Invito ancora tutti a scaricare l’applicazione Rai Play Sound o andare sul sito di Rai Play Sound (a questo indirizzo https://www.raiplaysound.it/programmi/numberstations-leradiodellespie per ascoltare questa imperdibile serie di podcast sulle number station.



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