È vero che le anguille si riproducono solo nel Mar dei Sargassi? Il mistero del lungo viaggio

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L’anguilla europea è un pesce che vive in acqua dolce, ma gli adulti partono da varie parti d’Europa, compreso il Mediterraneo, per riprodursi migrano in ambiente oceanico, nel lontano Mar dei Sargassi: i nuovi nati affrontano poi incredibili viaggi lunghi anche 10.000 km per tornare fino ai fiumi. La biologia e l’ecologia di questi animali è rimasta in gran parte ignota agli scienziati per secoli. Ancora oggi rimangono irrisolte alcune questioni fondamentali sulla migrazione oceanica delle anguille adulte, messa però in pericolo da pesca illegale, cambiamento climatico e dighe.

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Che pesci sono le anguille?

Aristotele pensava che le anguille nascessero dal fango e le studiò a lungo nel comportamento e nell’anatomia, ma trasse molte conclusioni errate. Per la sua somiglianza ad un serpente spesso non era considerata un pesce e per secoli è rimasto ignoto il suo meccanismo di riproduzione visto che, a differenza di altri pesci, nessuno aveva mai trovato un’anguilla con le uova al suo interno. Per questo, nel corso della storia molti zoologi  parlarono di “dilemma dell’anguilla”.

Solo nel 1824 uno studioso tedesco, il Prof. Martin Rathke descrisse per la prima volta una femmina di anguilla completa di organi riproduttivi e nel 1921 il naturalista Danese Johannes Schmidt, dopo oltre dieci anni di ricerche nell’oceano Atlantico, riuscì a trovare degli esemplari appena nati nel Mar dei Sargassi. Solo in tempi molto recenti, nel 2021, un’equipe internazionale ha tracciato il viaggio di anguille adulte dalle isole Azzorre al Mar dei Sargassi ottenendo per la prima volta la prova diretta degli spostamenti lungo gli ultimi 2.500 km di viaggio. Ancora oggi non si conosce la profondità e la velocità del nuoto o la rotta che gli esemplari seguono.

Dove si riproduce l’anguilla europea: il viaggio e la metamorfosi

Esistono 19 specie e sottospecie del genere Anguilla distribuite in tutto il mondo a eccezione del Pacifico orientale e dell’Atlantico meridionale. Tuttavia, la storia più sorprendente è quella dell’anguilla europea (Anguilla anguilla) che vive in fiumi e laghi d’Europa, ma si riproduce nel Mar dei Sargassi in pieno Atlantico nord-occidentale.
Ogni anno, dopo un lungo viaggio dalle coste europee e nordafricane, migliaia di anguille adulte arrivano nel Mar dei Sargassi per riprodursi e per deporre milioni di uova nella profonda oscurità oceanica. Dalle uova si schiudono minuscole larve filiformi con occhi e testa piccolissimi. In poco tempo assumono una forma piatta e allungata simile ad una foglia di salice, del tutto trasparente: questo è lo stadio di leptocefalo. I leptocefali trascinati dalla Corrente del Golfo iniziano il loro viaggio di ritorno attraverso l’Atlantico dirette verso lo Stretto di Gibilterra e le coste Europee. I nuovi nati percorrono circa 10.000 km per tornare lungo le coste del Mediterraneo, compiendo una delle imprese di migrazione più lunghe e complesse nel regno animale

Credits: Ciclo vitale dell’anguilla come disegnato da Salvor Gissurardottir, Agosto 2006., CC BY 2.5, via Wikimedia Commons

Il viaggio dura ben tre anni e intanto la larva cresce e assume l’aspetto di una piccola anguilla semi trasparente, simile a un pesciolino di vetro: la ceca. Dagli ambienti costieri le Ceche iniziano a risalire gli estuari dei fiumi e si trasformano in ragani morfologicamente uguali all’adulto ma più piccoli (40-45 cm). Raggiunti gli ambienti fluviali e lacustri mutano in anguille gialle, pesci dal corpo lungo e muscoloso, con una pigmentazione marrone giallastra e una bocca larga, capaci di risalire i fiumi contro corrente alla ricerca di cibo. L’anguilla gialla trascorrere anche alcuni anni in fiumi, laghi e canali, restando sul fondo fangoso e cacciando prevalentemente di notte.

Le anguille sono piuttosto longeve e in cattività possono vivere anche fino a 80 anni. Diventano adulte  fra i 10 e i 15 anni e a questo punto, seguendo un richiamo istintivo, subiscono l’ultima metamorfosi in anguilla argentina e scendono verso il mare. Si sviluppano gli organi riproduttivi, il corpo diventa più scuro e il ventre argentato, gli occhi grandi e bluastri e  smette di alimentarsi per concentrarsi solo sulla migrazione verso il Mar dei Sargassi per riprodursi. All’arrivo, si riproduce… e muore.

Le minacce alla sopravvivenza di questi pesci

Anche se l’epilogo non è propriamente piacevole, almeno l’anguilla ha assolto al suo compito riproduttivo. Purtroppo però, un viaggio così avventuroso spesso termina nel peggiore dei modi, prima ancora di arrivare a destinazione a causa della pesca illegale o perché gli animali vengono risucchiati e triturati dalle turbine degli impianti idroelettrici. A partire dagli anni ’80 del secolo scorso, questa specie ha subito un calo numerico del 95% e ora è in grave pericolo di estinzione per diverse minacce: bracconaggio, cambiamento climatico che altera le correnti oceaniche, presenza di dighe, sbarramenti e impianti idroelettrici lungo i fiumi, impossibilità a riprodurle in allevamento come altri pesci. Negli ultimi vent’anni sono stati compiuti sforzi internazionali per la conservazione delle anguille e oggi, un progetto europeo coordinato dall’Italia, denominato LIFEEL, sta compiendo azioni nel tentativo di salvarle dall’estinzione.

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