Corepunk – Analisi della versione in Early Access

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Gli MMORPG rappresentano una delle manifestazioni più complesse e affascinanti del medium videoludico. Fin dai loro albori, questi titoli si sono distinti per la capacità di trasportare il giocatore in universi condivisi, vasti e interconnessi, dove la linea tra realtà e finzione si dissolve in una danza continua di narrazione, competizione e socializzazione. Nati presumibilmente da radici arcaiche profonde che affondano negli MUD (Multi-User Dungeon) degli anni ’70 e ’80, gli MMORPG hanno gradualmente evoluto il concetto di gioco di ruolo, trasformandolo in un’esperienza collettiva e persistentemente online. Se nei primi MUD la narrazione era affidata a un’interfaccia testuale e all’immaginazione dei giocatori, il salto tecnologico degli anni ’90 ha dato vita a mondi tridimensionali che si avvicinano sempre più al fotorealismo e alla complessità narrativa di altre forme d’arte. Titoli come Ultima Online (1997) e EverQuest (1999) hanno permesso al panorama di aprire le porte a qualcosa di paradossalmente nuovo, definendo standard e paradigmi che, seppur adattati, permangono tuttora nel genere a cui si concretizza. Incarnano una duplice anima: da un lato, il desiderio umano di immergersi in un mondo alternativo, di vivere avventure epiche e di vestire i panni di eroi leggendari; dall’altro, il bisogno di connettersi con una comunità, di intrecciare legami che vanno ben oltre lo schermo. Essi non sono solo giochi, altresì ecosistemi vivi, in cui ogni giocatore contribuisce a plasmare la realtà condivisa, interagendo con altre migliaia di individui provenienti da ogni angolo del globo. Dai reami fantasy di World of Warcraft agli scenari post-apocalittici di Fallout 76, gli MMORPG offrono un ventaglio infinito di ambientazioni e possibilità.

Con il passare degli anni, il genere ha subito trasformazioni significative. L’avvento del free-to-play e del modello basato su microtransazioni ha abbassato la barriera d’ingresso per nuovi giocatori, ma ha anche innescato accese discussioni sull’equilibrio tra monetizzazione e gameplay. Allo stesso tempo, l’integrazione di elementi da altri generi, come i MOBA od i survival, ha dato vita a ibridi capaci di attrarre un pubblico nuovo ed eterogeneo. Si tratta di un genere che, se ben bilanciato, è in grado di attrarre chiunque; la durata è insita nel sistema, poiché un giocatore può benissimo crescere insieme al videogioco, diventando sempre più esperto e componendo parti della propria vita che vanno ad innescare un ruolo chiamato socialità ed interattività relazionale. Giochi di questa tipologia, offrono legami che per molti sono indissolubili; in altre occasioni, sono una buona evasione dalla realtà, creando un personaggio verosimile in mondi fantasy e paradossali, un po’ quello che fanno adesso gli anime Isekai in Giappone. Escapismo finalizzato all’intrattenimento ludico e metafisico.

Se c’è un titolo attuale – uscito di recente, tra la pletora di giochi disponibili nel mercato PC –  che riesce a fondere la profondità dei classici MMORPG con le dinamiche sandbox e l’adrenalina dei MOBA, quello è sicuramente Corepunk; creato con passione dagli sviluppatori di Artificial Core, dopo svariati anni di annunci e proclami. Il gioco si colloca in un universo originale che richiama i toni di RuneScape, Albion Online, e persino Ultima Online, ma rivisitato in un’ambientazione fantasy-cyberpunk dallo stile “Borderlands-esque”, in cui convivono orchi, hoverboard, lance, incantesimi e bombe. L’obiettivo di Corepunk non è semplicemente offrire un’esperienza MMORPG tradizionale, ma un gioco che premia l’esplorazione, la sperimentazione e la socializzazione, in un mondo dove l’avventura è scolpita nei dettagli. Attualmente il titolo è disponibile per forza di cose solo su PC, tramite il loro store ufficiale (con annesso launcher da scaricare), dal 26 novembre 2024. Si tratta a tutti gli effetti di un Accesso Anticipato, poichè il gioco è ancora in via di sviluppo e sarà probabilmente ultimato grazie all’aiuto dei feedback del pubblico entro l’anno 2025. Scopriamo finalmente, senza ulteriori indugi, di cosa si tratta in questa nuova e approfondita analisi.

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Corepunk

Un sandbox immersivo ed esplorativo: l’ibrido che incontra uno stile reattivo e soddisfacente

Uno dei punti di forza di Corepunk è il senso di scoperta continuo. Gli ambienti sono meticolosamente progettati, offrendo biomi variegati, foreste fitte, città vibranti e dungeon oscuri avvolti da una nebbia che nasconde pericoli e tesori, un po’ come accade con l’universo espanso di League of Legends (infatti le similitudini con quest’ultimo sono abbastanza palesi). L’esplorazione non è mai banale: ogni passo fuori dalla tua zona sicura richiede attenzione, dato che dietro ogni angolo potrebbe nascondersi un’imboscata o un oggetto raro da scoprire. Il gameplay del gioco è molto simile al gioco citato in precedenza, visto la presenza di una barra delle abilità (mutuata anche da Diablo 4) in basso al centro e altri orpelli estetici/visivi che rendono il combattimento più elastico su PC.

La “fog of war” è un meccanismo chiave, che costringe i giocatori a navigare attentamente, mantenendo alta l’attenzione non solo sugli obiettivi ma anche sulle potenziali minacce. Questo rende il gameplay immersivo e stimolante, specialmente in aree pericolose come foreste o regioni densamente popolate da nemici. La narrativa del gioco MMORPG rappresenta uno dei punti cardine dell’esperienza, immergendo i giocatori in un universo straordinariamente sfaccettato. Ambientato in un mondo ricoperto da una perenne coltre di nebbia, Corepunk combina sapientemente elementi fantasy e fantascientifici per dar vita a un ibrido tematico unico. Questa fusione di generi consente alla storia di esplorare sia le radici più classiche dell’epica eroica, caratterizzate da orchi, cavalieri e magia, sia le complessità futuristiche di tecnologie avanzate, hoverboard e città meccanizzate. La narrazione emergente è un altro aspetto fondamentale: l’esplorazione, le interazioni sociali e persino il PvP contribuiscono a creare storie uniche e personali. Ogni incontro con un altro giocatore o con un evento dinamico nel mondo può trasformarsi in un momento narrativo memorabile, che arricchisce la percezione di vivere in un universo realmente condiviso. La caratterizzazione narrativa di Corepunk è ulteriormente arricchita da una selezione di eroi profondamente diversificati e affascinanti. Ogni eroe incarna un aspetto unico dell’universo narrativo, contribuendo non solo a differenziare le opzioni di gameplay, ma anche a costruire un mondo vivo e coerente, in cui le scelte del giocatore sono intimamente legate alla propria identità eroica. Ogni classe si suddivide in tre sottoclassi, offrendo una notevole personalizzazione e aggiungendo sfaccettature uniche al loro ruolo. Gli eroi, che includono Mercenari, Pain Reaper, Warmonger, Bomber, Champion e Paladin, rappresentano non solo archetipi di gioco, ma anche figure dotate di un’identità narrativa e di un background ricco e intricato.

CorepunkCorepunk

La varietà degli eroi non si limita a influenzare il comparto ludico, bensì si riflette in una narrativa che offre infinite possibilità di personalizzazione e coinvolgimento. Ognuno di loro porta con sé non solo abilità uniche, una prospettiva distinta sul mondo, aggiungendo profondità all’esperienza di gioco e rendendo ogni partita un’avventura irripetibile. Questi personaggi, con le loro storie e il loro ruolo nel mondo, arricchiscono la struttura narrativa, offrendo al giocatore l’opportunità di immergersi in un universo complesso e stratificato. Il combattimento è una perfetta sintesi tra il gameplay frenetico di un MOBA e la profondità di un ARPG. Ogni personaggio dispone di sei abilità principali, un’abilità definitiva, oggetti utilizzabili e consumabili. Il posizionamento è cruciale, rendendo ogni battaglia una sfida tattica e gratificante. Le meccaniche di combattimento brillano anche grazie al design delle classi. Sebbene al momento ci siano solo sei classi giocabili (espandibili in futuro), ciascuna offre una personalizzazione profonda, con tradizionali ruoli da tank, supporto e DPS. Le battaglie PvP, in particolare, sono lunghe e strategiche, bilanciate da abilità e riflessi. Un ulteriore livello di profondità è aggiunto dai sistemi in cui viene interpolata una linea per osservare da lontano i nemici e rilevamento audio, particolarmente interessanti in aree densamente alberate. Questo porta a momenti di tensione in cui un’imboscata può ribaltare completamente le sorti di uno scontro. Non aspettatevi una stratificazione attualmente meticolosa, poiché essendo in accesso anticipato gli errori ed i bug da correggere sono tanti. Eppure gli sviluppatori sono abbastanza celeri nell’effettuare le dovute prove e sistemare quanto decantato. Uno dei punti sicuramente meno concreti del gioco, ovvero più altalenanti, è l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale per la traduzione dei testi, consentendo così di evitare ulteriori spese e permettere a chiunque (tra le varie nazionalità) di seguire il gioco tranquillamente. Infatti non è la prima volta che accade che un videogioco adotti questo sistema, utilizzando le IA per sopperire ad alcune carente economiche. Il problema è la mancata concretezza dei testi, spesso scialbi e poco convincenti. I termini sono spesso localizzati male e adattati in maniera troppo grezza, non lasciando comprendere al meglio la finalità di ciò che avviene nell’avventura. Non è sicuramente una buona pratica, però almeno si può giocare all’Early Access sin dall’inizio.

Per chi cerca un’esperienza MMO casual e scanzonata, Corepunk potrebbe risultare troppo impegnativo. La difficoltà del gioco è piuttosto elevata, alta: la salute e il mana non si rigenerano facilmente, obbligando i giocatori a gestire con attenzione le risorse. Ogni nemico richiede uno studio approfondito per comprenderne le meccaniche, aumentando la longevità e la profondità del gameplay. Questo approccio si riflette anche nelle missioni. Pur presenti, le quest non sono guidate da indicatori espliciti; spesso bisogna esplorare o interagire con la community per trovare risposte. È un aspetto che sicuramente incentiva la curiosità e la comunicazione tra giocatori, pur potendo risultare frustrante per chi preferisce esperienze più lineari, ma non si mescola bene con l’intera gestione dei personaggi. Il gioco non è privo di difetti. L’inflessibilità nella selezione delle classi potrebbe risultare limitante: con sole sei classi giocabili al lancio, la varietà potrebbe sembrare ridotta rispetto a titoli che offrono un sistema più dinamico, come in Albion Online. Tuttavia, gli sviluppatori hanno già promesso l’introduzione di nuove classi in aggiornamenti futuri. La palette cromatica è molto variegata e colorata. Su PC si riesce a godere di un buon gioco, senza troppi rallentamenti o caricamenti di sorta. C’è ancora molto da fare: ma l’inizio è promettente.

In conclusione, Corepunk è un progetto audace e affascinante, che dimostra una visione chiara e una passione genuina da parte del team di sviluppo. Il gioco riesce a fondere elementi sandbox, MOBA e MMORPG in un mix unico, ideale per chi cerca un’esperienza impegnativa e immersiva. La bellezza del mondo di gioco, il sistema di combattimento ben collocato con l’ambientazione e la forte enfasi sulla socializzazione lo rendono un titolo promettente, nonostante alcune limitazioni iniziali. Sicuramente da tenere d’occhio quest’anno, nel 2025, e da provare se siete interessati a scoprire come si evolverà. Il titolo è disponibile in Early Access dal 26 novembre 2024 su PC al prezzo della versione standard a 33,00 euro. L’edizione ultimate è disponibile a 63,00 euro. Un rapporto qualità-prezzo sicuramente interessante, visto quanto contiene e l’infinità di ore a disposizione per giocare insieme ad altri.

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