Colpa medica? “Il più delle volte è causata da cattiva organizzazione sanitaria”. Costi e paradossi, Biondelli: “Qui per cambiare paradigma”

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Un bilanciamento dedicato e difficile tra le esigenze del paziente, legate al diritto alla salute e (aggiungiamo) alla buona sanità, e quelle legate alla tutela dell’operato del sanitario perché, come ribadito più e più volte oggi a Termoli, un medico deve lavorare in serenità “e la politica deve metterlo nelle condizioni di farlo”. Si è parlato di questo ed altro nel corso di un qualificato convegno organizzato dal direttore dell’Uoc di Ostetricia e Ginecologia del San Timoteo Vincenzo Biondelli, e dunque dall’Asrem, che ha inteso affrontare, in un’ottica interdisciplinare, il tema della colpa medica e che si è tenuto oggi 24 gennaio all’Auditorium comunale di via Elba. “Ho trovato grande entusiasmo qui in Molise e a Termoli – ha esordito il neo primario – e sono felice perchè questa non è solo una occasione di formazione ma un’opportunità per costruire un nuovo paradigma sul territorio, nell’ottica di valorizzare le sue eccellenze e di fare rete tra le stesse. La collaborazione non è solo una strategia vincente ma è una necessità”.

Un tema, quello scelto, di estrema attualità e legato spesso, anche se il nesso non è sempre presente tra i due fenomeni, a quello delle aggressioni ai sanitari da parte dei pazienti. Per il neo primario Biondelli, che ha iniziato il suo lavoro di rilancio del reparto di Ginecologia a Termoli lo scorso 1 novembre, la ‘promessa’ che questo è solo il primo degli eventi formativi che ha in mente di realizzare. Sulla stessa linea d’onda il presidente Roberti che ha annunciato di voler impiegare più risorse sulla formazione continua. “Sulla sanità non si deve e non si può risparmiare”. E il direttore generale Asrem Giovanni Di Santo a sua volta ha sottolineato l’importanza di questi momenti formativi (forieri anche di una buona immagine che si dà all’esterno e che rinsalda all’interno lo spirito di collaborazione tra professionisti, ndr): “La formazione è un aspetto fondamentale di quest’opera di rilancio dell’azienda sanitaria molisana (che lui chiama “la famiglia Asrem”) perché – non è un mero gioco sintattico, ndr – dà forma ed azione al nostro operato ed è importante per il cambiamento, il cambio delle menti”.

In un auditorium al completo, una platea mista appartenente al mondo forense e della giurisprudenza e a quello della sanità (a partire dal direttore sanitario del San Timoteo Pierpaolo Oriente oltre a tanti medici e/o primari del presidio ospedaliero termolese), che ha visto anche la presenza di tante autorità e di esponenti delle forze dell’ordine, ha preso parte alla mattinata di riflessione su un tema che impatta oltremodo non solo sulla qualità e sui costi del sistema ma altresì sul benessere del lavoratore sanitario.

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Ospite di rilievo Marcello Gemmato, Sottosegretario di Stato alla Salute, già in Molise in altre occasioni. “Un tema che mi sta molto a cuore, lo dico da farmacista specializzato in farmacia ospedaliera. Parto dal presupposto che nessun medico, in coscienza, voglia far del male a un paziente. Da considerare anche un aspetto: in una società come la nostra si pensa spesso, erroneamente, che per qualsiasi problema possa esistere una cura, che per qualsiasi patologia possa esistere un farmaco e quindi per qualsiasi malattia ci possa essere una risoluzione. Capita allora che quando quella risoluzione non viene raggiunta e insorgono problemi fisici-sanitari c’è chi civilmente pensa di far valere le proprie ragioni ricorrendo in sede legale, e rilevo però che in sede legale il 90% delle controversie si risolve con una assoluzione per il sanitario, ma c’è anche chi aggredisce il medico”.

Situazioni che portano con sì alcune conseguenze pratiche: tra queste la diffusione di quella che viene definita medicina difensiva che significa iperprescrizioni e iperdiagnosi. In soldoni, per paura di sbagliare e cautelarsi si moltiplicano esami e cure, spesso inappropriati.

A precedere l’onorevole Gemmato la delegazione parlamentare di FdI molisana, con l’onorevole Lancellotta e il senatore Della Porta, il Governatore del Molise Francesco Roberti e il sindaco di Termoli Nico Balice. Saluto introduttivo anche da parte del consigliere dell’Omceo di Campobasso Paolo Scarano che ha annunciato come prossima l’istituzione, in seno all’Ordine, di una Commissione sulla responsabilità sanitaria, e del presidente del Consiglio dell’Ordine Avvocati di Larino Michele Urbano.

Se dalla parte delle istituzioni politiche si è sottolineato lo sforzo della sanità molisana per emergere dal guado del Commissariamento (che come ri-sottolinato anche da Roberti “ha fallito”), possibilità che per Gemmato è più che concreta, da parte dei professionisti ‘tecnici’ alcuni incipit sul tema oggetto del convegno con l’avvocato Urbano che ha sottolineato come “bisogna puntare alla risoluzione anticipata – come si fa nel diritto di famiglia – dei conflitti prima che si trascinino sul piano giudiziario-penale” e dunque della via riparativa nel caso di errori medici, che vanno a incrinare il rapporto di fiducia – necessario – tra medico e paziente. E ancora – come riconosciuto anche dal dg dell’azienda sanitaria – la colpa ‘imputata’ al medico è molto spesso la colpa di una mala organizzazione sanitaria. I processi organizzativi, in circa 8 casi su 10, sono responsabili di ‘disfunzioni’ di questo tipo: basti pensare alla non corretta organizzazione dei turni, o ai turni massacranti che derivano dalla carenza di personale.

Parola poi ai relatori veri e propri della giornata formativa: moderati dall’avvocata Micaela Bruno, il professor Vito Trojano, presidente della Società italiana di Ginecologia e Ostetricia, il professore di diritto processuale civile presso l’Unimol Giovanni Carmellino e la dottoressa Elvira Antonelli, procuratrice capo della Procura della Repubblica di Larino. A lei l’onere e l’onore del primo intervento, in cui – prima di addentrarsi nei profili giuridici – ha ricordato il fattore umano (e del medico e del paziente) che contraddistingue i casi di colpa medica. E un dato di esperienza: “In un territorio piccolo come il nostro tutto può funzionare meglio, in questo siamo fortunati”.

 

 

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