Amundi: ecco le nove tendenze chiave degli investimenti sostenibili nel 2025

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La normalizzazione dell’investimento responsabile, il cambiamento e l’accelerazione della transizione energetica, l’aumento della domanda di prodotti finanziari a impatto e la necessità di un allineamento internazionale in materia di regolamentazione. Sono queste le tendenze chiave che stanno plasmando il futuro della finanza sostenibile secondo quanto emerge dal documento Responsible Investment Views per il 2025 pubblicato da Amundi, primo asset manager europeo fra i maggiori 10 operatori a livello mondiale.

“I prossimi anni saranno fondamentali per una transizione sostenibile e inclusiva verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Gli investimenti nelle tecnologie per l’energia pulita stanno superando in modo significativo la spesa per i combustibili fossili: per ogni dollaro destinato ai combustibili fossili oggi ne vengono investiti quasi due nelle energie pulite e si prevede che questo slancio continui” ha dichiarato Elodie Laugel, Chief Responsible Investment Officer di Amundi, “Lo sviluppo di tecnologie pulite è ora una questione di competitività e sovranità, che richiede un’azione coraggiosa e coordinata da parte di tutti gli stakeholder per evitare i costi elevati legati al fallimento della transizione. In questo panorama in evoluzione, il mercato degli investimenti responsabili si è stabilizzato nel 2024, mostrando segnali di maturità in un contesto di maggiore controllo normativo. Nel 2025 dare priorità alle strategie orientate all’impatto sarà essenziale per cogliere le opportunità offerte dalla transizione per gli investitori”.

Ecco le 9 chiave per gli investimenti sostenibili nel 2025

1) Lo slancio si sposta verso gli investimenti nell’energia pulita: l’energia pulita ha portato 320 miliardi di dollari all’economia mondiale nel 20232, superando gli investimenti nei combustibili fossili con un rapporto di quasi 2 a 1. Ci aspettiamo che questo rapporto continui ad aumentare, grazie ad un crescente divario competitivo.

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2) I cambiamenti geopolitici avranno un impatto sulla transizione energetica: l’insieme di misure politiche continuerà a spingere gli investimenti nelle tecnologie pulite, data la necessità di superare le barriere che ancora si frappongono allo sviluppo dell’energia pulita nelle economie avanzate, aprendo al contempo la strada a maggiori investimenti nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo (EMDE).

3) I rischi fisici legati al climate change si stanno materializzando sempre più a livello globale. Gli effetti del cambiamento climatico continueranno a intensificarsi, impattando sulle catene del valore delle aziende e non lasciando altra scelta se non quella di agire. L’interrelazione tra crisi ambientali e sociali, attraverso il nesso clima-biodiversità-salute-cibo-acqua, sta mettendo a rischio molti modelli di business. Al di là dei credo politici, questa situazione indurrà quindi alla necessità di investimenti per garantire la continuità delle attività imprenditoriali e prevenire catastrofi finanziarie.

4) D’altro canto, l’interesse per gli investimenti responsabili è in crescita e “rimarrà sostenuto nonostante le sfide di natura politica” afferma nel report l’asset manager che rileva come il 54% degli investitori dichiara di voler aumentare l’allocazione agli investimenti responsabili nei propri portafogli”.

5) Tutti gli occhi sono puntati sui prodotti “orientati al risultato”: la spinta verso impatti tangibili nel mondo reale alimenterà la domanda di soluzioni finanziarie innovative nel 2025, tra cui green bond, debt-for-nature swap e vari investimenti a impatto.

6) Il mix di strumenti per la sostenibilità si sta ampliando: si prevede che nuove metriche incentrate su biodiversità, fattori sociali e indicatori del mondo reale rafforzeranno i framework di sostenibilità e miglioreranno le valutazioni di risk management, compresi gli stress test climatici.

7) La necessità di approcci incentrati sul cliente: sarà fondamentale tenere maggiormente conto dell’eterogeneità e delle diverse esigenze degli investitori, oltre che della realtà concreta della distribuzione dei prodotti finanziari, per dare agli investitori la possibilità di esprimere le proprie preferenze in materia di sostenibilità.

8) La razionalizzazione dei framework normativi: la semplificazione di normative complesse sarà essenziale per migliorare la comprensione e l’accessibilità degli investitori alla finanza sostenibile, favorendo in ultima analisi una maggiore accessibilità ai prodotti di investimento responsabile.

9) Affrontare la divergenza normativa: in un contesto di crescente frammentazione normativa, ci aspettiamo una maggiore attenzione all’allineamento internazionale e all’interoperabilità, con l’obiettivo di facilitare la conformità per le imprese e le istituzioni finanziarie.

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