tra “Ius Veneti” e “Ius Italiae” Lega e Forza Italia a confronto

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Il tema della cittadinanza continua a suscitare confronti nel panorama politico veneto. Giuseppe Pan (Lega) propone lo Ius Veneti, una “cittadinanza culturale” per chi abbraccia la storia e le tradizioni del Veneto, con percorsi di integrazione radicati nell’identità regionale. Forza Italia, con Alberto Bozza, rilancia lo Ius Scholae e lo Ius Italiae, puntando a una cittadinanza basata su meriti scolastici per figli di immigrati regolari, integrati nella società. Due visioni diverse per rispondere al cambiamento sociale.

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Giuseppe Pan: «Depositato il progetto di legge per l’istituzione dello Ius Veneti»

«Ho depositato in Consiglio regionale il progetto di legge per l’istituzione dello Ius Veneti, un’iniziativa che considero fondamentale per valorizzare e tutelare l’identità culturale, storica e linguistica del nostro Veneto. Lo “Ius Veneti” è una nuova forma di “cittadinanza culturale” radicata nelle tradizioni, nei costumi e nella storia del Veneto, che offre a chi desidera entrare a far parte della nostra comunità un percorso di conoscenza e rispetto della nostra cultura. Questa non è solo una proposta legislativa, ma una visione che mira a rafforzare il legame con la nostra storia e le nostre radici, rendendo il Veneto un esempio virtuoso di integrazione identitaria». 

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«Lo Ius Veneti – prosegue Pan – non si limita a garantire diritti, ma propone un percorso attivo di conoscenza e rispetto delle tradizioni venete. Tra gli obiettivi principali ci sono l’insegnamento della storia della Repubblica Serenissima, la promozione della lingua veneta, il riconoscimento dei simboli identitari come la bandiera di San Marco e la valorizzazione della nostra straordinaria cultura enogastronomica, dai piatti tipici alle tradizioni culinarie tramandate nel tempo».

«Credo fermamente che le nuove generazioni debbano riscoprire l’importanza di appartenere a una comunità con una storia così ricca. La bandiera di San Marco, per esempio, non è solo un simbolo, ma un vessillo di libertà e autonomia che dobbiamo portare con orgoglio. Allo stesso modo, la nostra cucina racconta la storia della nostra terra e delle sue genti. Con questa legge vogliamo anche sostenere tutte quelle iniziative che mirano a diffondere la conoscenza della cultura veneta, dalle scuole alle università fino agli eventi pubblici, in collaborazione con enti locali, associazioni culturali e scuole alberghiere. In questo modo, chi vuole far parte della nostra comunità potrà farlo attraverso un percorso di integrazione che rispetta e abbraccia la nostra identità». 

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«Sono certo – prosegue Pan – che il Consiglio Regionale capirà l’importanza di questo progetto di legge e che il Veneto diventerà un esempio per tutto il Paese. Spero in un rapido iter di approvazione, perché sono convinto che istituire lo Ius Veneti significhi investire nel futuro del Veneto, offrendo alle nuove generazioni l’opportunità di scoprire e custodire il patrimonio che ci rende unici. Difendere le nostre radici significa rafforzare la nostra comunità e creare una società più coesa, consapevole e orgogliosa della sua unicità».

Ius Scholae e Ius Italiae, Bozza: «Cittadinanza per meriti scolastici»

«La società italiana e veneta è cambiata. Per questo serve rivedere la legge sulla cittadinanza in senso più garantista, serio e pragmatico. Per questo Forza Italia propone di dare la cittadinanza per meriti scolastici ai ragazzi e ragazze nati-e qui da immigrati regolari, quindi da genitori integrati che lavorano e pagano le tasse. Ragazzi e ragazze che vivono in Italia da almeno dieci anni e studiano e giocano con i nostri figli ogni giorno. Accogliere la nostra proposta significa non allargare le maglie, ma mettere finalmente ordine e istituire criteri più seri e profondi».

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Bozza aggiunge: «La legge attualmente in vigore infatti a 18 anni ti dà la cittadinanza automaticamente, anche senza particolari meriti o risultati scolastici e culturali, capita così che la ottenga anche a chi non conosce la lingua e non si è integrato. Non confondiamo le acque, dunque, e non perdiamo tempo in sterili dibattiti ideologici: con la nostra proposta non si parla assolutamente di Ius Soli, quindi cittadinanza automatica e  immediata per chi è nato qui da stranieri, e rispetto a quanto chiediamo non c’entra nulla l’immigrazione clandestina – che noi combattiamo con determinazione – e la delinquenza. Qui si tratta di riformare la cittadinanza concedendola a ragazzi e ragazzi che hanno studiato con profitto e conoscono la nostra lingua e la nostra Costituzione. Ce lo chiedono anche le imprese venete, basta leggersi le dichiarazioni di questi mesi di tutti i leader regionali delle associazioni di categoria».  

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