Coldiretti Forlì-Cesena lancia un appello alle istituzioni per rafforzare il supporto alle aziende agricole, sempre più minacciate da eventi climatici estremi, problematiche infrastrutturali e dalla concorrenza sleale di prodotti a basso costo. Le aree rurali della provincia di Forlì-Cesena, con il loro patrimonio agricolo e paesaggistico, sono al centro delle politiche di Coldiretti.
“In un contesto di crisi climatica, economica e sociale, l’organizzazione rinnova il suo impegno a sostenere le aziende agricole locali, con particolare attenzione a quelle situate in aree collinari e montane, dove l’agricoltura rappresenta non solo una risorsa economica, ma anche un presidio contro l’abbandono del territorio – esordisce Massimiliano Bernabini, presidente di Coldiretti Forlì-Cesena -. Le aree collinari e montane della provincia di Forlì-Cesena, dove si concentra una parte significativa delle aziende agricole locali, stanno affrontando difficoltà crescenti”.
“Le nostre aziende agricole sono il cuore pulsante delle comunità locali. Oltre a produrre eccellenze agroalimentari, come i formaggi, i vini e la frutta tipica, queste realtà proteggono il territorio dal dissesto idrogeologico e dallo spopolamento – continua Bernabini -. Tuttavia, operare in queste aree è sempre più difficile a causa del divario economico rispetto alle zone di pianura e degli impatti sempre più gravi dei cambiamenti climatici. Servono interventi urgenti per garantire la sostenibilità economica di queste imprese e per favorire il ricambio generazionale”.
Secondo gli ultimi dati, le aree rurali collinari e montane della provincia hanno visto una riduzione del 25% delle aziende agricole attive nell’ultimo decennio. Questo fenomeno rischia di accelerare se non verranno incrementati gli investimenti infrastrutturali e introdotte politiche di supporto mirate. La centralità dei giovani è uno dei pilastri del piano di rilancio promosso da Coldiretti Forlì-Cesena.
Celeste Zeppa, delegata di Coldiretti Giovani Impresa Forlì-Cesena e Rimini e recentemente premiata come rappresentante dei piccoli comuni d’Italia, sottolinea l’importanza di investire nelle nuove generazioni: “I giovani agricoltori non sono solo il futuro dell’agricoltura, ma anche custodi delle tradizioni e innovatori. In provincia di Forlì-Cesena, abbiamo visto un aumento significativo di start-up agricole che puntano sulla trasformazione dei prodotti e sulla multifunzionalità delle aziende. Tuttavia, l’accesso ai finanziamenti e alla terra rimane una sfida enorme. Chiediamo maggiori incentivi per il primo insediamento e il potenziamento delle misure del Psr per garantire un futuro sostenibile e competitivo a queste nuove realtà”.
“Attualmente, solo il 10% delle aziende agricole locali è gestito da under 40 – prosegue -. Coldiretti propone di aumentare i contributi per il primo insediamento e di introdurre sgravi fiscali mirati per incentivare i giovani a intraprendere un percorso agricolo. Il successo dei prodotti agricoli a km zero e la crescente attenzione verso produzioni artigianali e sostenibili rappresentano un modello vincente di connessione tra territorio, tradizione e innovazione. Aziende come Il Boschetto di Premilcuore, specializzata nella produzione di gelato artigianale a filiera corta, stanno dimostrando che è possibile unire qualità, sostenibilità e redditività grazie alla trasformazione diretta delle materie prime locali.
“La crescita di produzioni artigianali e il ritorno al km zero dimostrano quanto i consumatori apprezzino la genuinità e la trasparenza delle filiere agricole locali – dice Alessandro Corsini, direttore di Coldiretti Forlì-Cesena -. Coldiretti continuerà a sostenere queste realtà, incentivando l’adozione di modelli produttivi sostenibili e la promozione delle eccellenze locali sui mercati nazionali e internazionali In un momento di ridefinizione delle politiche agricole a livello europeo, Coldiretti ribadisce la necessità di un approccio equilibrato che coniughi sostenibilità ambientale e tutela delle imprese agricole. Il presidente Bernabini ha aggiunto:
“Le aziende agricole della nostra provincia non devono essere schiacciate da normative ambientali irrealistiche – conclude -. Gli agricoltori sono i veri custodi del territorio e devono essere riconosciuti come tali. Chiediamo trasparenza a livello europeo e interventi concreti per evitare che le nostre eccellenze vengano penalizzate in nome di un ambientalismo ideologico”.
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