I dati sono stati presentati durante la seconda edizione di ITIR Summit “Sfumature di Blu” organizzato da ITIR, “Institute for Transformative Innovation Research”, Centro di Ricerca interdipartimentale dell’Università di Pavia
Il numero di donne in ruoli C-Level focalizzati su innovazione e digitalizzazione è ancora troppo basso, sono solo il 14,66% del totale, sebbene vi sia stato un modesto miglioramento nel caso della sostenibilità, dove le donne si attestano al 23,32%. I dati emergono dal rapporto “C-Level Study 2024” presentato dal prof. Stefano Denicolai durante la seconda edizione di ITIR Summit “Sfumature di Blu” organizzato da ITIR, “Institute for Transformative Innovation Research”, Centro di Ricerca interdipartimentale dell’Università di Pavia che quest’anno, oltre a presentare i risultati dell’attività di Ricerca svolta nei 4 MindHub del Centro, ha voluto puntare i riflettori sull’Innovazione Trasformativa, intesa come sinergia fra le tre grandi direttrici di cambiamento del nostro tempo: rivoluzione nei modelli di business, digital transformation e sostenibilità.
I risultati dell’indagine
L’indagine lanciata nel 2019 allo scopo di analizzare il ruolo dei Chief Innovation Officer (CInO) nelle organizzazioni alla luce delle crescenti interconnessioni tra innovazione, digitalizzazione e sostenibilità, nel 2024 è stata estesa anche ai Chief Digital Officer (CDO), ai Chief Sustainability Officer (CSO) e a quelle figure “ibride” oggi presenti nelle organizzazioni.
Sebbene l’età media in ruoli C-Level sia aumentata negli anni (gli over 45 sono il 64,46% del totale), dall’indagine emerge che nonostante i titoli prestigiosi, il 55,22% di essi non occupano posizioni C-Level nel senso stretto, non riportando direttamente al CEO e operando con risorse limitate (solo il 26,71% ha un team con oltre 30 collaboratori). E questo crea una situazione polarizzata, in cui alcune figure sono strategicamente posizionate per guidare cambiamenti significativi, mentre altre non hanno l’autorità o il supporto necessario per farlo.
Negli ultimi anni, sono state introdotte all’interno delle organizzazioni nuove figure apicali con il compito di guidare la trasformazione digitale e le politiche aziendali verso modelli di business innovativi e sostenibili. Si tratta del Direttore Innovazione (CInO), del Direttore Trasformazione Digitale (CDO), del Direttore Sostenibilità (CSO), nonché delle tantissime “ibridazioni” fra questi ruoli (ad esempio il Chief Digital Innovation Officer oppure Chief Digital Sustainability Officer) analizzate di seguito:
Priorità, obiettivi, e sfide 2025 delle figure chiave
Tra le figure chiave del 2025 ci sono quelle dei:
- Chief Innovation Officer (CInO): negli ultimi anni, pur con l’aumento delle risorse per l’innovazione, è calata la percentuale di Chief Innovation Officer che rispondono al CEO, passando dal 72,46% nel 2019 al 55,33% nel 2023. Lo sviluppo tecnologico-scentifico è sempre più un motore centrale per l’innovazione, diventando una priorità chiave per l’89,8% degli intervistati, con i CInO impegnati non solo nell’adozione di nuove tecnologie (83%) ma anche nella trasformazione aziendale (86,4%) e nel ripensamento di modelli di business e strategie (85,2%). La trasformazione digitale resta una priorità (86,4%), mentre la sostenibilità viene vista come un’opportunità per differenziarsi e creare alleanze, valorizzando l’idea di “sostenibilità aperta.” per il 72,6% degli intervistati;
- Chief Digital Officer (CDO): il 90,2% dei Chief Digital Officer (CDO) guida una digitalizzazione che supera la semplice transizione online, e che mira a trasformare profondamente l’azienda, coinvolgendo modelli di business e cultura organizzativa. Tuttavia, i CDO incontrano difficoltà nell’influenzare lo scopo aziendale e nel valorizzare i dati, spesso sottoutilizzati, tanto che molte aziende faticano a trarne valore concreto. La gestione delle performance digitali (KPI) richiede un approccio integrato, oltre la semplice riduzione dei costi o l’aumento della produttività. La sostenibilità, prioritaria per il 72,8% dei CDO, viene frequentemente vista come uno strumento per migliorare l’immagine aziendale, piuttosto che come una leva per un’innovazione radicale e realmente trasformativa;
- Chief Sustainability Officer (CSO): Il Chief Sustainability Officer (CSO) guida la trasformazione aziendale attraverso la sostenibilità, ridefinendo modelli di business e valori per creare connessioni significative con stakeholder interni ed esterni. Il concetto di “open sustainability”, ispirato all’open innovation, emerge come approccio per sviluppare soluzioni collaborative e rappresenta una priorità per l’84,4 dei rispondenti. La sostenibilità è quindi vista come un’opportunità strategica per differenziarsi, più che come un semplice miglioramento delle pratiche esistenti. Tuttavia, rispetto ad altre figure apicali come i Chief Innovation Officer (CInO) o i Chief Digital Officer (CDO), i CSO attribuiscono minore urgenza alla trasformazione digitale (è una priorità per il 75% dei manager) e, il 60,2% di questi riconosce la carenza di una cultura basata sui dati e sulla loro valorizzazione, cruciale in altre aree aziendali.
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