Masaf, Lollobrigida: grazie a nostro lavoro riorganizzato ministero e rese disponibili 4,1 mld risorse nel biennio

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“Ho la possibilità di illustrare lo sforzo compiuto dal Governo Meloni per ridare centralità ad un settore che negli ultimi anni era stato indubbiamente trascurato e penalizzato, non solo a livello nazionale, ma certamente anche a livello europeo. Non si tratta di una centralità solo dichiarata, ma dimostrata concretamente, in primo luogo, attraverso l’assegnazione di risorse adeguate al settore. Nel biennio 2023 – 2024, infatti, le risorse assegnate al Ministero sono state incrementate di 3,5 miliardi di euro rispetto al biennio precedente, raggiugendo la somma complessiva di circa 12 miliardi di euro, tra risorse stanziate in bilancio e risorse del PNRR”.

Così Francesco Lollobrigida, Ministro Masaf, in occasione della risposta al Questione Time al Senato.

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Ci siamo resi conto immediatamente che questa maggiore disponibilità di risorse, unita alla grande mole di residui, ossia di risorse non utilizzate dai Governi precedenti, ci avrebbe posto di fronte alla vera sfida: quella di far giungere in tempi rapidi ai beneficiari le risorse stanziate in modo che agli annunci seguissero i fatti.

Era necessario in altri termini lavorare per superare l’atavico difetto dell’amministrazione italiana, ossia l’incapacità di spendere le risorse assegnate, come dimostrano gli oltre 780 milioni di residui ereditati dagli anni precedenti.
Per questa ragione, abbiamo proceduto a rivedere l’organizzazione del Ministero rendendo più razionale la ripartizione delle competenze tra gli uffici e a ridurre i tempi di pubblicazione dei bandi e di istruttoria per la elaborazione delle graduatorie, nonché a sviluppare la digitalizzazione e l’informatizzazione dei procedimenti amministrativi.

Grazie a questi interventi, le risorse impegnate dal Ministero in termini assoluti nel biennio 2023-2024 sono state pari a 4,1 miliardi di euro aumentando la percentuale di impegno dal 57% del 2022 al 79% del 2024.

Tra le misure principali adottate a favore delle imprese ricordo il sostegno per l’accesso al credito, lo sviluppo e il sostegno delle filiere, il sostegno all’innovazione, l’efficientamento energetico e il consolidamento degli investimenti per la sovranità alimentare.
Inoltre, abbiamo sostenuto le famiglie più bisognose attraverso un aiuto concreto con la cd “Carta dedicata a te” della quale hanno beneficiato più di 1,3 milioni di nuclei familiari.
Abbiamo agito per accelerare i pagamenti affinché le risorse fossero effettivamente utilizzate dalle imprese. La percentuale dei pagamenti effettuati rispetto alle risorse disponibili, dal 2022 al 2024, è aumentata dell’11%.
A ciò si aggiunga che la grande mole di residui ereditati dagli esercizi finanziari precedenti è stata sostanzialmente azzerata.
Tanto resta ancora da fare in termini di capacità di razionalizzazione delle politiche di investimento, al fine di concentrare le risorse pubbliche verso le colture deficitarie e sostenere i comparti in grado di mettere in campo innovazione e capacità di internazionalizzazione, in modo da evitare la polverizzazione delle risorse in microinterventi e intercettare le effettive esigenze del settore, incidendo significativamente sulla competitività del sistema Italia nel mondo.
Ci rincuora però il fatto che l’enorme sforzo che stiamo compiendo comincia a produrre i primi risultati anche in termini di crescita reale.
Proprio ieri l’Istat nella sua relazione annuale sui conti economici dell’agricoltura ha certificato che in Italia nel 2024 vi è stato un incremento dei volumi dei beni prodotti dal settore agricolo pari all’1,4%, e una crescita del valore aggiunto della produzione agricola pari al 9% rispetto al 2023.
Si tratta di dati che consentono all’Italia di superare per la prima volta la Francia e di posizionarsi per la prima volta al vertice delle agricolture europee.
Ma il risultato che mi dà più soddisfazione è l’aumento del reddito medio degli agricoltori, che risulta cresciuto nel 2024 del 12,5% grazie, soprattutto, all’aumento dei contributi alla produzione ricevuti dal settore grazie alle politiche che stiamo adottando e al risultato positivo dell’export che ha raggiunto i 70 miliardi, un record storico sostenuto soprattutto dalle Regioni del Mezzogiorno.
Sappiamo bene che sono tante le criticità e le problematiche ancora da affrontare, ma i dati che ho appena enunciato sono uno stimolo che ci spinge a fare ancora di più nei prossimi anni ed attivare tutte le procedure necessarie per l’accelerazione della spesa. Il mancato utilizzo delle risorse nazionali e comunitarie in un periodo di difficoltà di bilancio è un fatto di non sopportabile gravità. Sappiamo bene che c’è molto ancora da fare, voglio chiudere questo mio intervento per ringraziare i protagonisti di questo lavoro che sono senza dubbio tutti coloro che lavorano all’interno del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare e ovviamente tutto il mondo degli agricoltori e degli imprenditori agricoli.

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