L’Italia resterĂ sotto l’afflusso delle correnti instabili almeno fino alle porte del weekend, momento in cui si prevede un cambiamento significativo del quadro meteorologico. Nel fine settimana, difatti, il Paese verrĂ maggiormente caratterizzato dall’azione anticiclonica, la quale garantirĂ condizioni piĂ¹ stabili, ma pur sempre in un contesto europeo piuttosto dinamico.
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La tregua sarĂ per tale motivo di breve durata, in quanto l’arrivo di un intenso ciclone proveniente dal Nord Atlantico influenzerĂ gran parte della prossima settimana, coinvolgendo anche i tradizionali giorni della merla, noti per essere tra i piĂ¹ freddi dell’anno.
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Analisi e previsione
Le perturbazioni atlantiche sono tornate in scena su gran parte del continente europeo ponendo fine al periodo di relativa stabilitĂ che durava da alcuni giorni.
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Nel corso delle prossime ore il flusso oceanico si intensificherĂ ulteriormente spingendosi fin verso il cuore del Mediterraneo; tale configurazione barica garantirĂ il transito di alcuni sistemi perturbati che interesseranno a piĂ¹ riprese anche l’Italia. Le aree piĂ¹ colpite dal maltempo saranno, in particolare, le regioni settentrionali e quelle del medio alto versante tirrenico, direttamente coinvolte dalle correnti umide atlantiche.
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Il quadro meteorologico continuerĂ a rimanere su note prettamente instabili per almeno altre 48 ore, perchĂ© dopo una prima perturbazione che ha ormai abbandonato la penisola una seconda è giĂ alle porte; quest’ultima continuerĂ difatti a garantire piogge persistenti sul Nord Est, Liguria e su alcune zone del Centro, specie tra Toscana, Umbria e Marche.
La fenomenologia risulterĂ generalmente veloce e cederĂ rapidamente il passo a spazi sereni sempre piĂ¹ ampi, ad iniziare dal Nord Est; residue precipitazioni potrebbero comunque insistere su Liguria orientale, Toscana, Marche e Umbria.
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Miglioramento solo temporaneo
L’evoluzione della perturbazione verso i settori orientali europei porterĂ un ulteriore miglioramento nella giornata di venerdì 24 gennaio da Nord a Sud. Alle porte del weekend vedremo dunque una maggiore stabilitĂ ed un contesto generalmente asciutto, seppur con cieli non sempre sereni per la formazione di fitti banchi di nebbia sulla Val Padana.
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Weekend con l’anticiclone, ma poi cambia
La stabilitĂ atmosferica dominerĂ le prime fasi del fine settimana, favorita dalla presenza di un campo anticiclonico dai connotati subtropicali.
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La giornata di sabato 25 gennaio verrĂ quindi caratterizzata da cieli nel complesso sgombri da nubi, specialmente al Centro Sud e sulle isole maggiori. L’assetto barico favorirĂ inoltre il richiamo di contributi africani su gran parte del Paese, ove sarĂ possibile avvertire anche un aumento delle temperature che si preannunceranno particolarmente miti, con massime che potranno sfiorare i 20°C tra Sicilia e Sardegna, ma anche oltre, sulle aree sottoposte a venti di Favonio.
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Tuttavia, il sole potrebbe non splendere ovunque, perchĂ© possibili banchi di nebbia andranno a limitare la visibilitĂ sulle pianure del Nord e lungo le coste della Liguria, su quest’ultima non sono escluse anche locali pioviggini.
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Nuovo peggioramento del tempo
Come anticipato, la parentesi piĂ¹ stabile e gradevole avrĂ vita breve: una nuova perturbazione, collegata a una vasta depressione di origine atlantica, raggiungerĂ difatti l’Italia nella giornata di domenica 26 gennaio, quando il quadro peggiorerĂ rapidamente. Le prime nubi non tarderanno ad arrivare sulle aree nordoccidentali e sulla Toscana, con fenomeni abbondanti e nevicate su Alpi e Prealpi dai 1.200 metri di quota.
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Precipitazioni in successiva e rapida diffusione alle restanti aree settentrionali, mentre al Centro Sud e sulle due isole maggiori il tempo si presenterĂ ancora variabile, con spazi sereni alternati a qualche innocuo passaggio nuvoloso. I valori termici si disporranno in tutto il territorio oltre le medie di periodo grazie alla prevalente ventilazione dai quadranti meridionali.
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Settimana di forte instabilitĂ sotto tese correnti atlantiche
Dalle ceneri del weekend, prenderĂ vita una settimana caratterizzata da una marcata instabilitĂ atmosferica, innescata dalla formazione di un vasto ciclone tra Regno Unito e Scandinavia. Questo sistema sospingerĂ un nuovo flusso di correnti atlantiche verso l’Italia con effetti giĂ dalla giornata di lunedì 27 gennaio, con precipitazioni diffuse che interesseranno soprattutto le regioni del Centro Nord. La neve tornerĂ oltretutto sull’arco alpino, con accumuli localmente abbondanti a partire dai 700-1.000 metri di altitudine.
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Verso fine settimana un nuovo ciclone nel Mediterraneo
La parentesi instabile ci terrĂ compagnia per diversi giorni, con possibile intensificazione del maltempo nella giornata di venerdì 31 gennaio, quando potrebbe formarsi un vero e proprio ciclone nel Mediterraneo in grado di scatenare condizioni meteo perturbate. Sono attese piogge intense e forti raffiche di vento che potrebbero superare i 100 chilometri orari, con effetti piĂ¹ marcati lungo le coste tirreniche meridionali.
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I giorni della merla: tra leggenda e realtĂ
I giorni della merla sono una delle tradizioni popolari italiane piĂ¹ conosciute, ma da dove deriva questo nome e qual è la sua storia?
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La leggenda racconta che, molto tempo fa, una merla dal piumaggio bianco candido si vantava della sua bellezza, paragonando le sue piume soffici alla neve. Quando gennaio iniziĂ² a mostrare i primi segnali di primavera con temperature piĂ¹ miti, la merla derise il mese per il fatto che l’inverno stesse finendo senza lasciare il segno con un grande gelo.
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Indispettito dalle sue parole, gennaio decise di vendicarsi: concentrĂ² un’ondata di freddo intenso negli ultimi tre giorni del mese (29, 30 e 31). Colta di sorpresa, la merla bianca si rifugiĂ² in un camino acceso per proteggersi dal gelo. Dopo tre giorni, quando il freddo si attenuĂ², uscì dal suo riparo, ma il fumo l’aveva completamente annerita. Da quel momento, secondo la tradizione, le merle rimasero per sempre nere.
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La spiegazione scientifica
Anche dal punto di vista meteorologico, i giorni della merla corrispondono spesso al periodo piĂ¹ freddo dell’anno in molte regioni italiane. Questo fenomeno è dovuto a una combinazione di fattori climatici, come la radiazione solare minima in connubio con la presenza dell’alta pressione, molto frequente e probabile proprio in questa fase dell’anno.
Con queste condizioni non è difficile assistere ad inversioni termiche importanti soprattutto in pianura e lungo le valli, creando le rigide giornate tipiche di fine gennaio e inizio febbraio.
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Nel contesto attuale, tradizione non rispettata?
L’ultima settimana di gennaio dividerĂ dunque il Paese tra l’anticiclone ed il maltempo, una situazione che potrebbe prolungarsi nei giorni successivi, coinvolgendo persino i tradizionali giorni della merla. Tuttavia, vi saranno alcune peculiaritĂ significative.
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Secondo gli ultimi aggiornamenti dei centri di previsione, l’instabilitĂ che interesserĂ l’Italia in questo periodo non sarĂ difatti fredda e tipicamente invernale, come ci si aspetterebbe dalla tradizione. Al contrario, il clima sarĂ complessivamente mite, pur rimanendo molto dinamico e ricco di eventi meteorologici.
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