CASALMAGGIORE – Tecnici, amministratori, imprenditori, rappresentanti di associazioni, cittadini, hanno partecipato ieri sera, nell’Auditorium Santa Croce, all’incontro pubblico di presentazione della Comunità Energetica Rinnovabile (CER) Casalasco Viadanese.
A introdurre la serata è stato il sindaco di Casalmaggiore, Filippo Bongiovanni, che ha ripercorso le tappe del progetto sino alla decisione di costituire una fondazione di partecipazione, creando come primo atto il consiglio di amministrazione guidato da Damiano Chiarini, presidente in rappresentanza dei Comuni coinvolti nel piano, e Arnaldo Zaffanella, vicepresidente. Tra i membri figurano Giovanni Sutti e Andrea Capelli, rappresentanti delle parrocchie, e Alessandro Soncini per le Residenze Sanitarie Assistite. Stefania Bellesia ricopre il ruolo di revisore dei conti.
«Abbiamo cercato di reperire fondi in Regione e attraverso la Fondazione Cariplo abbiamo ottenuto un contributo di 100mila euro, destinato alla realizzazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo in vari comuni e parrocchie della zona».
I PROTAGONISTI
Il primo cittadino ha anticipato che la serata si sarebbe concentrata sulla figura dei ‘prosumer’, coloro che producono e consumano energia, come piccole e medie imprese e singoli cittadini che intendono costruire un impianto fotovoltaico. La parola è poi passata a Chiarini, che ha precisato come i membri del cda siano tutti volontari – «Nessuno percepisce un euro» – e ha spiegato come i vantaggi offerti dalla CER siano «ambientali, economici e sociali».
LE INFRASTRUTTURE
La Comunità Energetica Rinnovabile Casalasco Viadanese si avvale di tre cabine primarie situate nei Comuni di Casalmaggiore, Viadana e Commessaggio. Le cabine primarie svolgono un ruolo fondamentale nella gestione dell’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici, fungendo da punti di connessione tra la produzione locale e la rete di distribuzione nazionale.
GLI INVESTIMENTI PREVISTI
Sulla base del Bando Cariplo, il progetto prevede che siano installati impianti fotovoltaici per un totale di 100 kW a Casalmaggiore, con un investimento di 208mila euro. Inoltre, verrà installata una batteria di accumulo da 30 kWh presso il nuovo palazzetto dello sport per un costo di 27mila euro. Sono previsti interventi minori alla scuola primaria di Vicomoscano e presso le parrocchie di San Stefano Protomartire e San Leonardo di Casalmaggiore.
I BENEFICI ECONOMICI
«Possono aderire alla CER privati e famiglie, piccole e medie imprese, enti no profit e religiosi, associazioni con personalità giuridica di diritto privato, pubbliche amministrazioni che dispongano di almeno un punto di connessione alla rete identificato dal codice Pod (un contatore, nda)». Le CER diocesane sono sei, per un totale di 27 Comuni, 27 parrocchie, 18 enti del terzo settore, per un totale di 72 realtà. Chiarini ha illustrato gli aspetti tecnici e gli incentivi previsti, ricordando che il 30% della Tariffa incentivante premio sarà destinato a finalità sociali.
GLI ESEMPI PRATICI
Un esempio pratico degli incentivi per il Nord Italia evidenzia che per impianti con potenza inferiore a 200 kWp, la tariffa prevista è di 0,14 €/kWh; per impianti compresi tra 200 e 600 kWp, la tariffa è di 0,13 €/kWh; mentre per impianti tra 600 e 1.000 kWp, la tariffa è di 0,12 €/kWh. Chiarini ha illustrato i vantaggi dell’adesione alla CER per i prosumer, ovvero coloro che producono e consumano energia. Un esempio concreto è quello di un’abitazione a Casalmaggiore dotata di un impianto fotovoltaico da 5 kW, che consente una produzione annua di 5.800 kWh. Grazie all’autoconsumo diretto del 30% dell’energia prodotta, il risparmio in bolletta ammonta a 475 euro all’anno, mentre la vendita dell’energia in eccesso genera un ulteriore guadagno di 365 euro all’anno, portando un beneficio economico totale di 840 euro annui.
L’IMPATTO
Oltre a questi vantaggi diretti, l’adesione alla CER consente di ottenere un ulteriore beneficio economico di circa 162 euro all’anno, grazie agli incentivi derivanti dalla condivisione dell’energia. Inoltre, una parte dei guadagni, 115 euro all’anno, verrà destinata a progetti sociali, contribuendo allo sviluppo della comunità locale. L’investimento iniziale per l’installazione dell’impianto ammonta a circa 8mila euro, con la possibilità di beneficiare di un incentivo fiscale di 4mila euro spalmato su 10 anni. Questo significa che, oltre ai risparmi diretti, l’impianto risulta economicamente sostenibile e conveniente nel lungo periodo.
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