Donald Trump rivoluziona il settore tech americano: tutte le novit�

La nuova amministrazione Trump ha avviato una profonda trasformazione del settore tech americano che, inevitabilmente, avrà ripercussioni anche in Europa e su scala globale. Seguendo una strategia definita “shock and awe” – colpisci e terrorizza, nota in ambito militare anche come “dottrina del dominio rapido” – il neo presidente intende mostrare ai suoi sostenitori, agli oppositori e all’opinione pubblica la sua capacità di apportare cambiamenti fin dal primo giorno del suo insediamento: una prova di forza e determinazione che tuttavia sta lasciando non pochi strascichi polemici e perplessità.

Parallelamente all’uscita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dagli Accordi di Parigi sono stati firmati una serie di ordini esecutivi e annunciati profondi cambiamenti strutturali che riguardano espressamente l’industria tech americana. Vediamo di cosa si tratta in una lista (non esaustiva) di novità.

Il 19 gennaio 2025 TikTok è stato bannato ufficialmente negli Stati Uniti assieme alle altre app di ByteDance, così come previsto dalla legge firmata lo scorso anno dall’allora presidente Joe Biden. Con un ordine esecutivo Donald Trump ha congelato il ban per altri 75 giorni, consentendo così all’app social di tornare online. C’è chi ritiene che questo ordine esecutivo non rispetti la legge in vigore, approvata dal Congresso e dalla Corte Suprema. Trump, però, va avanti e lavora per vendere la piattaforma a chi assicurerà che metà della sua proprietà vada agli Stati Uniti. Come questo possa concretizzarsi nella realtà è tutto da vedere, resta il fatto che di trattative in corso ce ne sono diverse: negli ultimi giorni si sono fatti avanti Perplexity AI e lo youtuber MrBeast, resta aperta la strada che porta anche ad Elon Musk e Larry Ellison di Oracle.

Con un colpo di spugna sono state abolite tutte le linee guida sull’intelligenza artificiale volute dall’ex presidente Biden. La revoca è avvenuta con un ordine esecutivo che cancella le norme sull’uso “etico” dell’AI negli Stati Uniti per contrastarne potenziali abusi e proteggere la privacy della popolazione.

La parola d’ordine sembra essere deregulation: aver eliminato le linee guida consentirà agli USA di aver meno vincoli nello sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa e, di conseguenza, di incentivare gli investimenti. Resta da capire a che prezzo si otterrà tutto questo.

Con l’ennesimo ordine esecutivo, Trump toglie il bavaglio ai social dopo la censura imposta dalla precedente amministrazione che era stata ingiustamente imposta in nome della lotta alla disinformazione. Lo stato americano non può limitare la libertà di parola dei cittadini, così come fatto da Biden nei sui quattro anni di governo esercitando “una notevole pressione coercitiva su terze parti, come le aziende di social media, per moderare, rimuovere dalle piattaforme o sopprimere discorsi che il governo federale non approvava“.

Donald Trump, ricordiamo, era stato sospeso dall’allora Twitter e dalle piattaforme di Meta dopo l’attacco al Congresso del 6 gennaio 2021.

Con il karma “MAGA“, ovvero Make America Great Again, Donald Trump vuole promuovere il made in USA finanziando iniziative nazionali e imponendo dazi a merci e prodotti provenienti dall’estero, tra cui Cina ma anche Europa. Il processo è in parte iniziato sotto l’amministrazione Biden con interventi come il Chips Act, piano di investimenti per il rilancio della produzione americana dei semiconduttori. Il nuovo presidente punta forte sulla chiusura protezionistica dei confini del Paese: i timori riguardano gli incrementi dei prezzi e la riduzione delle spedizioni dei prodotti tech.

Le aziende più vicine a Trump – Tesla ed Apple, per fare due esempi – potrebbero essere favorite con la cancellazione dei dazi nei loro confronti. É proprio il rapporto con Apple e la volontà da parte della Casa Bianca di non interferire sul commercio di Cupertino a frenare attualmente Trump sull’applicazione dei dazi verso la Cina.

L’istituzione del DOGE (tramite ordine esecutivo) trasforma il precedente United States Digital Service di Barack Obama. Il dipartimento per l’efficienza governativa fortemente voluto da Trump e dato in gestione ad Elon Musk avrà il compito di modernizzare tecnologia e software federali, nonché di massimizzare efficienza e produttività governative, dell’infrastruttura di rete e dei sistemi di Information Technology.

Prima che la US DOGE Service Temporary Organization entri definitivamente in vigore si rende però necessario risolvere alcune questioni di tipo legale: sono diverse infatti le cause depositate presso la corte federale in cui si accusa il “nuovo” dipartimento di violare i requisiti di trasparenza del Federal Advisory Committee Act, secondo cui la popolazione doveva essere messa a conoscenza della sua istituzione e coinvolta nella definizione dei compiti.

Con Trump le criptovalute tornano ad avere un ruolo centrale nell’economia del Paese – perlomeno sulla carta. L’interesse verso la finanza decentralizzata da parte del neo presidente viene da lontano e si è concretizzato negli ultimi tempi con due progetti:

• creazione di World Libery FInancial: progetto per l’adozione di massa di stablecoin per rendere grandi le criptovalute e l’America. The Definat Ones è invece la piattaforma sviluppata per difendere gli americani dall’élite finanziaria. Non tutti hanno ancora capito di cosa si tratti davvero.
• nascita di $TRUMP, meme coin che in pochissime ore ha visto crescere il suo valore del 41.500% facendo guadagnare 12 miliardi di dollari a(ll’iniziativa di) Trump in un solo giorno.

Il presidente degli Stati Uniti ha nominato infine il fedelissimo di Elon Musk David Sacks consulente dell’AI e delle criptovalute.

Da quando Trump ha vinto le elezioni presidenziali a novembre dello scorso anno, la sua tenuta in Florida di Mar-a-Lago è stato un viavai di CEO e personaggi illustri del mondo tech. Hanno fatto visita al tycoon tutti i principali leader del settore, anche i più impensabili fino a qualche tempo fa: tra questi Tim Cook di Apple, Jeff Bezos di Amazon, Sundar Pichai di Alphabet/Google, Mark Zuckerberg di Meta e Shou Chew di ByteDance/TikTok. Molti di questi hanno mostrato il loro interesse ad essere vicini alla nuova amministrazione con generose elargizioni di denaro, anche a titolo personale.

C’è chi ha polemizzato su questa improvvisa amicizia dimostrata dalle Big Tech nei confronti di Trump: Epic Games ha definito Apple e Google “ipocrite“, diversi politici hanno espresso preoccupazioni sulle finalità delle donazioni. All’insediamento di lunedì scorso erano tanti i CEO in prima fila, altri mancavano nonostante abbiano già espresso la volontà di collaborare con la nuova amministrazione.

Un triplice colpo di spugna: Andrew Ferguson al posto di Lina Khan alla Federal Trade Commission (FTC), Paul Atkins al posto di Gary Gensler alla Securities and Exchange Commission (SEC) e Brendon Carr al posto di Jessica Rosenworcel alla Federal Communications Commission (FCC). Dentro dunque i fedelissimi di Trump nelle tre agenzie per la tutela dei consumatori, la vigilanza delle borse valori e la regolamentazione per le comunicazioni. Lina Khan, ad esempio, si è sempre schierata contro le grandi concentrazioni, dedicando la sua attività a contrastare i casi di monopolio e concorrenza scorretta sul mercato. Con queste nuove nomine le linee programmatiche di tutte e tre le commissioni sono destinate a cambiare radicalmente.

Con l’ingresso di Donald Trump alla Casa Bianca sono stati annunciati diversi investimenti multi miliardari per il sostegno delle attività produttive negli Stati Uniti. Tra queste:

Prestito condominio



per lavori di ristrutturazione

 

• Apple ha promesso a Trump un investimento enorme di cui ancora non si conosce l’ammontare, né su cosa si concentrerà
• SoftBank investirà 100 miliardi di dollari in quattro anni: i temi saranno soprattutto intelligenza artificiale e infrastrutture tecnologiche
• DAMAC investirà 20 miliardi di dollari per la costruzione di diversi data center in Texas, Arizona, Oklahoma, Louisiana, Ohio, Illinois, Michigan e Indiana. La cifra – dice Trump – potrebbe raddoppiare
• OpenAI e SoftBank hanno annunciato un maxi investimento di 500 miliardi di dollari per realizzare una rete di data center AI. I leader del progetto Stargate sono SoftBank e OpenAI, i finanziatori sono SoftBank, OpenAI, Oracle ed MGX e i partner tecnologici sono Arm, Microsoft, NVIDIA, Oracle e OpenAI.

In queste prime ore da presidente Donald Trump ha trovato il tempo per concedere la grazia a Ross Ulbricht: il fondatore del mercato del dark web Silk Road stava scontando l’ergastolo. La decisione rientra nella volontà di favorire la diffusione delle criptovalute e di sostenere chi ritiene Ulbricht un paladino della lotta contro regole e governo.