Cresce la ludopatia: sono 91 le persone in cura all’Ausl

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Quando il gioco diventa ossessione (e rovina la vita). Quello della ludopatia è un problema che impegna sempre di più le aziende sanitarie. Le persone in carico nel 2023 a Parma e provincia sono state 77 e nel 2024 91, cui vanno sommati altri 18 ludopatici che sono venuti in contatto con il SerDp (Servizio dipendenze patologiche) dell’Ausl, pur non avendo avviato un vero percorso.
Delle 1.253 persone prese in carico nel 2023 in tutta l’Emilia Romagna (nel 2022 erano state 1.247), più della metà sono nuovi utenti: a rivolgersi per la prima volta ai Servizi di assistenza sono stati in 724, pari al 57,7%. La maggior parte di coloro che stanno seguendo un percorso sono uomini e italiani: sono maschi 8 utenti su 10 e l’87,2% ha la cittadinanza italiana. L’età media è 48 anni.
Nell’ambito del Piano d’azione 2022-2024, la Giunta regionale ha approvato la ripartizione delle risorse alle Aziende sanitarie: oltre 3,2 milioni di euro, per sensibilizzazione, prevenzione, formazione e assistenza. Un investimento che, negli ultimi quattro anni, supera i 13 milioni di euro. A Parma toccheranno 303.026 euro: cifra che ci colloca nella parte bassa della classifica regionale, guidata dalla Ausl Romagna (801 mila euro).
«Come tutte le dipendenze, la ludopatia è una malattia che può essere curata; quindi, quanto prima viene diagnosticata tanto più aumentano le possibilità di poterne uscire – dice l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Massimo Fabi – Assistenza e cura sono fondamentali, e per questo abbiamo una rete diffusa sul territorio che ci permette di intercettare chi ha bisogno, ma prima ancora è importante la prevenzione su cui la Regione ha deciso di puntare fortemente partendo dalle scuole. Si tratta – chiude Fabi – di favorire un cambiamento culturale per sradicare l’idea che il gioco sia un’opportunità per migliorare la propria esistenza, quando, invece, rischia proprio di distruggerla».
Ed è proprio inseguendo il sogno di una ricchezza facile che chi soffre della dipendenza dal gioco d’azzardo arriva a tentare la sorte, spesso, tutti i giorni: quasi il 25% dei ludopati ammette di giocare quotidianamente, e anche più volte al giorno. Il 27,8% è un “frequent player”, cioè un giocatore che scommette almeno una volta alla settimana.
Le tipologie di gioco più diffuse tra gli assistiti in Emilia Romagna sono le lotterie istantanee o in tempo reale, come i gratta e vinci, e le lotterie a estrazione immediata per il 78,5% dei casi; seguite dalle “new slot” per il 7,4% e infine le scommesse sportive e ippiche per il 4%.
Proprio nell’ottica della prevenzione, la Regione ha imposto la chiusura o la delocalizzazione di sale gioco, sale scommesse e punti scommesse a meno di 500 metri da luoghi sensibili (scuole, chiese, strutture sanitarie e strutture protette, centri sociali e di aggregazione). La misura ha permesso di individuare (da novembre 2023) 1.181 punti gioco ai quali non è stata rinnovata la concessione, portando ad un calo totale del 35,2% degli esercizi.
È stato inoltre istituito il marchio «Slot FreE-R» rilasciato agli esercenti di attività commerciali, circoli e luoghi di intrattenimento che scelgono di non installare apparecchi per il gioco d’azzardo. Sono 607 gli esercizi a cui è stato consentito di affiggere la vetrofania sulle proprie vetrine.
Non solo un «marchio» di merito: essere «slot free» costituisce titolo preferenziale per agevolazioni, incentivi finanziari e contributi regionali.

La psicologa dell’Ausl Simonetta Gariboldi

«C’è anche chi ha sfiorato il suicidio»

La maggioranza dei ludopati che contattano il SerDp dell’Ausl lo fa quando le cose ormai sono fuori controllo, con debiti, conti correnti a secco e famiglie allo sfascio. «Il giocatore spera sempre di riuscire a riparare, insegue sempre la vincita che potrà colmare il buco economico – spiega Simonetta Gariboldi, responsabile del Coordinamento Ausl sul gioco d’azzardo – Abbiamo avuto persone che hanno sfiorato il suicidio, e anziani soli ai quali abbiamo dovuto imporre un amministratore di sostegno, per evitare che tutta la pensione andasse sperperata e fossero garantite condizioni di vita dignitose».
Nel 2024 il numero delle persone prese in carico dall’Ausl di Parma è aumentato rispetto al 2023: 91 contro 77. E si è abbassata anche l’età media: era di 49,2 anni nel 2023, è stata di 46,8 anni nel 2024. Un cambiamento che rispecchia le nuove tipologie di gioco. «Se al primo posto restano le slot machine, un gioco in presenza praticato maggiormente dagli over 50, aumentano le scommesse sportive on line, che sono al secondo posto con il 20,8%. Un gioco più praticato dai giovani fra i 25 e i 35 anni, a loro agio con il web. Al terzo posto le lotterie istantanee, all’8,7%».
I servizi per i ludopati offrono sostegno sanitario e psicoterapeutico, ma anche economico. «In tutti i Distretti Ausl ci sono gli sportelli di sovra-indebitamento, che con il supporto di banche etiche aiutano a ripianare i debiti – spiega Gariboldi – Inoltre abbiamo attivato con Federconsumatori la tutela legale. Lavoriamo anche in sinergia con Giocatori Anonimi e facciamo prevenzione a vari livelli in scuole, comunità e fra gli esercenti».

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