“Biondi in vacanza in Australia con i soldi degli aquilani. Ci auguriamo abbia chiesto scusa per i ritardi nell’utilizzo di donazioni arrivate nel 2009” – Radio L’Aquila 1

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


L’AQUILA – 14 mila euro: tanto è costata alle aquilane e agli aquilani la vacanza invernale del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che sta trascorrendo 8 giorni in Australia.

Biondi – si legge in una nota del Partito Democratico dell’Aquila – è volato dall’altra parte del mondo per ringraziare – leggiamo dalla nota stampa (stavolta, a differenza dell’oscuro viaggio in Russia di qualche anno fa almeno si è provato a dare una parvenza di trasparenza alla missione) – “gli attori e i sostenitori coinvolti nel progetto di recupero della Torre civica di Palazzo Margherita, finanziato grazie all’appello dell’Italian Media Corporation, che ha permesso di raccogliere oltre 4 milioni di dollari frutto della generosità degli italiani residenti nel Paese oceanico”.

Biondi avrebbe dovuto chiedere scusa alle comunità italiane in Australia, altro che ringraziamenti.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

I fondi, infatti, furono raccolti all’indomani del sisma del 2009, quasi 16 anni fa, ed erano stati destinati – d’accordo con il comitato australiano – alla realizzazione di un teatro auditorium di circa 1000 posti a sedere nel parco urbano che doveva sorgere a Piazza d’Armi. La somma fu affidata a Giovanni Castellaneta, già ambasciatore in Australia e, nei mesi a seguire, l’allora sindaco Cialente e l’allora assessore alla ricostruzione Di Stefano ricevettero a Palazzo Fibbioni l’ambasciatore australiano per ringraziare della donazione.

Se non fosse che, per precise responsabilità dell’amministrazione Biondi, il progetto del parco urbano di Piazza d’Armi non è stato realizzato e, nel frattempo, per mettere una pezza al disastro che Biondi e la sua Giunta hanno combinato per la ricostruzione di Palazzo Margherita, le risorse garantire dagli italiani in Australia sono state dirottate alla riparazione della Torre civica, in drammatico ritardo sul cronoprogramma più volte annunciato.

Insomma, questa vacanza australiana di Biondi a carico dei contribuenti è l’immagine plastica del fallimento dell’amministrazione comunale che si tenta di coprire, giorno dopo giorno, con una propaganda mediatica vergognosa, che mistifica la realtà.

Un passo indietro.

Che cosa è accaduto al progetto del Parco urbano di Piazza d’Armi, già finanziato con 22 milioni di euro – di cui 4 destinati dai parlamentari del PD nazionale – e che, oltre al teatro auditorium, prevedeva un parcheggio interrato da 450 posti, libreria e bar

Nel 2017 – ricordano i Dem -, con l’amministrazione Biondi già in carica, l’impresa RIALTO Spa, aggiudicataria dell’appalto integrato, rimise un progetto che superava, e di molto, l’importo economico del progetto definitivo posto a base di gara. Già allora, l’amministrazione avrebbe dovuto rescindere il contratto e affidare i lavori all’impresa seconda classificata. Lo abbiamo detto in ogni modo, inascoltati.

Sta di fatto che si sono persi 5 anni, per arrivare alla rescissione del contratto soltanto nel 2022: una inerzia inspiegabile, che sta mettendo a rischio uno dei progetti più importanti di riqualificazione urbana della città.

Si poteva e si doveva fare diversamente, acquisendo il progetto esecutivo redatto dall’impresa aggiudicataria e mettendolo a gara, indicendo un nuovo appalto integrato, affinché la nuova impresa aggiudicataria potesse redigere l’esecutivo. Al contrario, si è preferito approvare l’esecutivo con l’aumento proposto dall’impresa, nonostante il parere dell’Anac, col risultato che abbiamo spiegato.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

In difficoltà su Palazzo Margherita, a 7 anni dall’insediamento, Biondi ha pensato bene di prendere i fondi destinati al progetto dagli italiani in Australia e dirottarli sulla Torre civica.

Il brutto pasticcio di Palazzo Margherita

Il progetto di recupero di Palazzo Margherita, approntato dalla giunta Cialente che era arrivata a gara, prevedeva una somma di 2 milioni di euro per il recupero della Torre civica.

È comprensibile che, intervenendo su un palazzo storico importante, danneggiato così gravemente da un terremoto, possano intervenire nel corso delle lavorazioni delle criticità impossibili da prevedere in fase di progettazione esecutiva. Tuttavia, la variante generale è del 2020 e, in questi anni, Biondi avrebbe potuto e dovuto attivarsi per reperire le ulteriori somme destinate al recupero della Torre civica, e anche – aggiungiamo noi – per approfondire la conoscenza storica e archeologica di uno scrigno che, nel corso dei lavori, svelava ricchezze sconosciute.

Biondi, però, se ne è completamente disinteressato, dimenticandosi di individuare ulteriori risorse che pure avrebbe reperito facilmente dal Cipe come finanziamento di ricostruzione pubblica.

Resosi finalmente conto dei ritardi accumulati, e smanioso di mettere anche qui una pezza in piena campagna elettorale per le comunali del 2022, il sindaco ha ben pensato di stralciare la Torre civica dai lavori di ricostruzione del palazzo, dando vita anche alla vergognosa finta inaugurazione a poche settimane dal voto.

Sta di fatto che a dicembre 2023 il Comune è tornato a casa, con la Torre impacchettata e con i dubbi sulla sicurezza che abbiamo più volte sollevato. E Biondi che cosa si è inventato? Invece di chiedere i fondi a Roma, li ha presi dal progetto di Piazza d’Armi, beneficiando anche del ‘soccorso’ della Fondazione Carispaq.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Ancora ritardi

Di nuovo, però, l’amministrazione è in scandaloso ritardo.

Leggiamo dal protocollo d’intesa tra Comune, Fondazione Carispaq e comitati australiani che entro maggio 2024 si sarebbe dovuti arrivare a revisione del progetto già esistente di recupero della Torre: ad oggi, non è dato sapere se ciò sia avvenuto ed a chi è stata affidata la revisione. Entro il mese di giugno 2024 si sarebbe dovuto poi procedere con l’affidamento dei lavori. Al contrario, ancora oggi viene comunicato che serviranno altri 60 giorni, almeno.

D’altra parte, anche il ricorso al contributo della fondazione Carispaq ci lascia più di un dubbio. Il ricorso alle fondazioni, si deduce dal codice, è consentito quando queste vogliano intervenire, con fondi propri, al recupero di un patrimonio culturale vincolato. In questo caso, la donazione dei comitati australiani è stata fatta al Comune dell’Aquila che, come detto, l’ha inserita in un programma di intervento a procedura interamente pubblica; in altre parole, è il Comune che si fa carico della progettazione esecutiva dell’intervento. Sicuri che la fondazione possa intervenire?

Che è andato a fare Biondi in Australia?

Ricostruita la vicenda, ci chiediamo: che è andato a fare Biondi in Australia? Avrebbe fatto meglio a stare a Palazzo Margherita dove, in verità, lo si vede pochissimo, per provare a risolvere i disastri combinati dalla sua amministrazione.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Certo – termina il PD -, è difficile rinunciare ad una vacanza invernale al caldo dell’Australia pagata dalle aquilane e dagli aquilani. Speriamo che, di ritorno, possa spendere almeno una parola sul tentativo del suo Governo di strappare all’Aquila anche la Corte dei Conti.

Almeno questo.

Print Friendly, PDF & Email



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link