Carburanti – Aumentano le accise sul gasolio, giù la benzina”},{“type”:”html”,”content”:”
La Commissione Finanze del Senato ha espresso parere favorevole a un futuro provvedimento del governo: l’accisa sul gasolio aumenterà da uno a due centesimi al litro, per finanziare il trasporto pubblico locale. E calerà quella della benzina, nella stessa misura. È un parere con condizioni a uno schema di decreto legislativo sulle accise con misure per alcol e oli lubrificanti: l’osservazione verrà recepita in un decreto interministeriale dall’esecutivo. Quest’ultimo dovrà “definire un tendenziale riavvicinamento in un congruo arco di tempo e nella misura compresa tra uno e due centesimi di euro dell’aliquota dell’accisa applicata al gasolio e alla benzina”, dice la Commissione, “in modo da tener conto dell’impatto ambientale ed economico di ciascun prodotto”. In arrivo un analogo provvedimento della Camera.
Rincaro graduale. Adesso, l’accisa sulla benzina è di 0,7284 euro/litro, mentre quella sul gasolio di 0,6174 euro/litro. Pareggiando le tasse dei due carburanti, il governo otterrà le risorse il rinnovo del contratto per i lavoratori del trasporto pubblico locale scaduto nel 2023: l’accordo 2024-2026 interessa 110 mila autoferrotranvieri. All’inizio, si alzerà di un centesimo all’anno l’aliquota sul gasolio, riducendo analogamente quella sulla benzina, per arrivare a renderle identiche nel 2030. Lo Stato potrà incamerare un surplus di gettito ogni 12 mesi: 100 milioni di euro in più il primo anno, che saliranno a 200 milioni il secondo, e a 500 milioni il quinto, quando le accise di gasolio e benzina saranno allineate.
Pressing europeo. La base di partenza è che oggi in Italia l’accisa applicata sul gasolio per autotrazione è inferiore a quella della benzina: questo non trova giustificazioni in termini ambientali, dice il ministero dell’Ambiente nel “Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi” (Dad). Dal 2023, la Commissione Ue preme il nostro Paese affinché svincoli la fiscalità dalle quantità di carburante venduta: secondo Bruxelles, occorre agganciarla all’impatto ambientale per dissuadere dall’utilizzo di un carburante che nuoce alla salute. Rammentiamo che al distributore – oltre all’accisa – si paga l’Iva del 22%, più il costo netto del combustibile, incluso il ricavo dei gestori.
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