TURISMO/ Quel potenziale “fuori dai percorsi noti” che vale 85 miliardi di euro

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Se anche nel 2025 l’Italia si confermerà protagonista del turismo globale ed europeo, grazie al fascino delle sue mete iconiche e alla capacità di attrarre nuovi segmenti di mercato, come emerge dal recente report dell’Osservatorio turismo di Visit Italy (la community online di oltre 3,2 milioni di viaggiatori, il primo canale di promozione indipendente dell’Italia nel mondo), va detto che in un contesto di crescente competizione tra le destinazioni, oggi ci si trova di fronte a opportunità decisive per consolidare la posizione, migliorare l’attrattività a livello internazionale e adattarsi ai cambiamenti nelle modalità di viaggio, fortemente influenzate dal digitale e dai nuovi trend globali.



Le previsioni. Secondo lo studio, l’80% dei viaggiatori a livello globale prevede di effettuare un numero maggiore o uguale di viaggi nel 2025 rispetto al 2024. Poco meno della metà (43%) prevede un numero maggiore di viaggi e solo il 7% ne prevede di meno. I viaggiatori provenienti dall’India, dagli Emirati Arabi e dal Brasile stanno pianificando il maggior numero di viaggi, mentre una percentuale più alta di viaggiatori europei e nordamericani ha suggerito di intraprendere un numero simile di viaggi al 2024. Se il turismo in Europa ha ripreso a crescere, in Italia l’incremento è stato superiore alla media europea: le presenze sono aumentate dell’8,5% rispetto al 2022, a fronte del +6,8% registrato in media nei Paesi dell’Ue-27. Il risultato 2024 indica le presenze turistiche a 448,7 milioni nel 2024, che posizionano l’Italia al terzo posto tra i Paesi europei con il 15,2% delle presenze totali in Europa.

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Le destinazioni. I dati dell’Osservatorio Turismo Visit Italy evidenziano una chiara predilezione dei visitatori per tre tra le più iconiche attrazioni culturali italiane. Al primo posto si colloca il Parco Archeologico del Colosseo, simbolo per eccellenza dell’antica Roma e meta imprescindibile per chi desidera rivivere la grandezza dell’Impero Romano. Seguono le Gallerie degli Uffizi a Firenze, custodi di capolavori rinascimentali senza pari e richiamo per gli amanti dell’arte di tutto il mondo. Completa il podio il Parco Archeologico di Pompei, che offre un affascinante viaggio nel tempo, testimoniando la vita quotidiana di un’antica città romana congelata dall’eruzione del Vesuvio. I dati di Visititaly.eu rivelano che una piccola selezione di attrazioni, concentrate nelle principali città d’arte italiane come Firenze, Roma e Venezia, attira la stragrande maggioranza dei turisti. Solo il 5% dei visitatori si avventura infatti alla scoperta di siti meno noti, che invece potrebbero offrire esperienze uniche e autentiche.



I soliti noti. Intanto, l’Italia sta vivendo un paradosso: mentre città come Roma, Venezia, Milano e Firenze affrontano l’overtourism, con oltre 30 milioni di visitatori annui, circa 2.500 borghi rischiano lo spopolamento, con una riduzione della popolazione che interessa il 47% dei piccoli centri. Si tratta di uno squilibrio che richiede strategie mirate per valorizzare i territori meno noti attraverso il turismo lento, l’attrazione di nuovi residenti e il miglioramento delle infrastrutture digitali, preservando il patrimonio culturale e promuovendo uno sviluppo sostenibile. Gli esercizi ricettivi italiani coprono infatti il 15,2% delle presenze totali dell’Ue-27, dietro solo a Spagna (485 milioni di presenze) e Francia (460 milioni di presenze). Limitando l’analisi alle presenze di turisti stranieri, l’Italia si colloca al secondo posto con 234,2 milioni, superata soltanto dalla Spagna, che supera i 300 milioni di presenze estere.

Effetto Giubileo. Il report conferma che il Giubileo rappresenta un evento di straordinaria rilevanza, capace di attrarre milioni di visitatori da tutto il mondo. Tuttavia, un’affluenza così imponente pone l’Italia di fronte a una sfida cruciale: se da un lato l’evento promette ricadute economiche positive e visibilità globale, dall’altro il rischio di una pressione eccessiva su Roma è concreto. La gestione dei flussi turistici e la valorizzazione di destinazioni limitrofe emergono come priorità. I dati evidenziano un crescente interesse verso mete alternative, suggerendo un’opportunità di redistribuzione dei visitatori.

Il Giubileo, dunque, non è solo un evento culturale e religioso, ma un banco di prova per la capacità del Paese di rispondere in modo innovativo e sostenibile alle sfide del turismo contemporaneo. Secondo l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio, il Giubileo del 2025 avrà un impatto significativo sul turismo italiano, con una stima di 35 milioni di arrivi, 105 milioni di presenze e una spesa complessiva di quasi 17 miliardi di euro solo a Roma, segnando un incremento dell’81,5%. Il Comune di Roma prevede un giro d’affari compreso tra 4 e 4,5 miliardi di euro, ma gli effetti economici e i flussi turistici si faranno sentire in tutto il Paese. Ma il turismo fuori dai percorsi battuti (sostiene VisitItalia) può essere la chiave per la crescita economica in Italia, con un potenziale di oltre 85 miliardi di euro e un contributo fino al 4,5% del Pil.

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