“Serve subito una presidenza stabile per il rilancio del territorio” –

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Riunione nella comunità arbëreshe per affrontare la paralisi dell’Ente e sollecitare una guida politica autorevole e operativa.

Lungro, 20 gennaio 2025 – I sindaci dei Comuni del Parco Nazionale del Pollino si sono incontrati a Lungro, presso la Casa della Musica, per discutere l’urgenza di una svolta politica e amministrativa per l’Ente Parco, da oltre due anni privo di una presidenza ufficiale.
L’incontro, promosso dal sindaco di Lungro, Carmine Ferraro, ha visto una partecipazione ampia e corale, con i rappresentanti delle comunità locali uniti nella richiesta di una nomina immediata e qualificata che restituisca slancio e operatività a una delle aree protette più importanti d’Europa.
All’incontro hanno partecipato i rappresentanti dei Comuni dell’area del Parco: Carmine Ferraro sindaco di Lungro, Annalisa Milione sindaca di Acquaformosa, Gaetano La Falce delegato dal sindaco di Castrovillari, Giuseppe Laino delegato dal sindaco Cerchiara di Calabria, Antonluca De Salvo delegato dal sindaco di Civita, Gaetano Tursi sindaco di Francavilla Marittima, Giuseppina Calvosa delegata dal sindaco di Laino Borgo, Giovanni Cosenza sindaco di Laino Castello, Mario Donadio sindaco di Morano Calabro, Domenico Perrone delegato dal sindaco di Mormanno, Vincenzo Russo sindaco di San Donato di Ninea, Vincenzo de Marco sindaco di San Sosti, Renzo Russo sindaco di Saracena, Franco Spingola sindaco di Verbicaro e Renato Iannibelli sindaco di San Costantino Albanese dell’area lucana.
Anche i Comuni di Aieta, Frascineto, Grisolia, Plataci, Praia a Mare e San Basile pur non potendo essere fisicamente presenti, hanno aderito all’iniziativa, manifestando il proprio sostegno.
Nel suo intervento, il sindaco Ferraro ha evidenziato l’importanza di agire in maniera condivisa per restituire slancio al Parco: “Ritenevo necessario avviare questo confronto tra amministratori. Sapevo che la situazione richiedeva un segnale di unità e dialogo per iniziare a costruire insieme una soluzione concreta a una situazione che non può più essere ignorata.” Tra i partecipanti spiccavano il sindaco di San Costantino Albanese, Renato Iannibelli, in qualità anche di presidente della Comunità del Parco, e l’ex presidente Domenico Pappaterra attualmente presidente del GAL Pollino, la cui esperienza ha arricchito il dibattito sottolineando come il Parco necessiti di una guida capace di valorizzare il lavoro fatto negli anni e di proiettare l’Ente verso nuovi traguardi.
Dalla discussione è emersa una preoccupazione unanime: l’immobilismo dell’Ente sta impedendo ai Comuni di pianificare il proprio futuro e di cogliere le opportunità offerte.
I sindaci hanno sottolineato che il Parco Nazionale del Pollino, il più grande d’Italia, è un simbolo di biodiversità e ricchezza naturale riconosciuto a livello internazionale.
Tuttavia, senza una governance forte e competente, rischia di perdere la sua funzione strategica, con conseguenze gravissime per le aree interne della Calabria e della Basilicata, già provate da difficoltà socio- economiche.
Inoltre, l’assenza di un punto di riferimento chiaro ha generato disorientamento e sfiducia, con il rischio concreto di compromettere le opportunità di crescita per l’intero territorio.
Dalla discussione è emerso il quadro di un Ente che, in assenza di una guida politica stabile, fatica a rispondere alle esigenze dei territori. “Spesso ci troviamo di fronte a lungaggini burocratiche che paralizzano procedimenti che un tempo erano di ordinaria amministrazione. Questo non fa che alimentare un senso di abbandono istituzionale tra le nostre comunità e rende sempre più complesso pianificare il futuro del territorio” è emerso dalla discussione dei sindaci.
Al centro della discussione, la necessità di una nomina rapida di una presidenza politica, in grado di lavorare in sinergia con i Comuni e di rispondere concretamente alle esigenze del territorio.
I sindaci hanno ribadito l’importanza di individuare una figura competente, operativa e vicina alle comunità locali, capace di costruire una visione condivisa per il futuro del Parco.
“La nomina di un presidente non è solo una questione formale, ma una condizione indispensabile per garantire al Parco un ruolo attivo e determinante. È fondamentale che questa figura possa rappresentare un punto di riferimento per tutti i Comuni, che sia competente, del territorio e presente sulle comunità, collaborando con loro per realizzare interventi concreti e strategici” hanno affermato i rappresentanti dei Comuni durante i lavori.
L’incontro si è svolto in un clima di grande coesione, con i rappresentanti dei Comuni uniti dalla consapevolezza che solo un intervento tempestivo e deciso delle istituzioni centrali potrà risolvere una situazione di stallo che dura ormai da troppo tempo.
“Non importa che la guida sia calabrese o lucana, purché sia una figura di rilievo che sappia valorizzare il nostro Parco e dialogare con gli amministratori e le realtà locali,” è stato sottolineato durante i lavori.
L’assemblea di Lungro rappresenta il primo passo di un percorso condiviso che intende riportare il Parco a essere il punto di riferimento per la tutela ambientale e lo sviluppo sostenibile del territorio, riaffermandone il ruolo centrale nel panorama nazionale ed europeo. I sindaci si sono impegnati a proseguire il confronto e si riuniranno nuovamente a breve in territorio lucano per dare continuità al dialogo e rafforzare le iniziative volte a superare l’attuale situazione.
“Il Parco Nazionale del Pollino è un simbolo di eccellenza non solo per le nostre Regioni, ma per l’intero Paese. Questa riunione è solo l’inizio di un percorso che ci auguriamo porti presto a risultati concreti. Siamo determinati a non lasciare che l’inerzia amministrativa penalizzi ulteriormente le nostre comunità,” hanno concluso i partecipanti.
L’auspicio comune è che il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e i Presidenti delle Regioni Calabria e Basilicata, Roberto Occhiuto e Vito Bardi intervengano con urgenza per porre fine a questa fase di immobilismo e garantire al Parco Nazionale del Pollino una leadership forte, capace di rispondere alle sfide del presente e del futuro.



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