CARRARA. Tegola Bleve per la Carrarese. L’estremo difensore azzurro Marco Bleve, uscito per infortunio domenica nel corso del primo tempo contro lo Spezia. Presto per stimare i tempi di recupero che dipenderanno dalle risposte del ragazzo alle cure.
La nota
Ecco la nota del club: «Marco Bleve è stato sottoposto ad esami diagnostico strumentali all’esito dei quali si è evidenziata una lesione della giunzione miotendinea del retto femorale destro. Il portiere azzurro, costantemente monitorato dallo staff sanitario, ha già iniziato le cure ed il protocollo riabilitativo previsto in situazioni analoghe». Dopo la pessima notizia, molto probabilmente la Carrarese sonderà il mercato per un nuovo portiere. Nel frattempo Guarino continua a portare avanti il suo percorso di recupero, ma è presto per dare tempi certi. In vista della trasferta di Castellammare di Stabia potrebbe rientrare Coppolaro.
Mercato
Interessamento per Emanuel Vignato (2000) del Pisa. In serie C piace, invece, il trequartista Edoardo Saporiti (2001) della Lucchese.
La visita del mister
Intanto il 21 gennaio mister Antonio Calabro è stato protagonista di una visita speciale all’Istituto di Istruzione Superiore “Galilei” di Avenza, per l’iniziativa “Le eccellenze di Carrara”. Il tecnico si è intrattenuto inizialmente con gli studenti di una classe prima, accolto con calore ed entusiasmo. Tra maglie da autografare e aneddoti personali sulle sue esperienze nel calcio, il mister ha subito coinvolto i ragazzi. Calabro non si è risparmiato in consigli e suggerimenti, spiegando ai ragazzi che è importante esporre i propri problemi, sia con un professore che con un allenatore, ma anche nella vita quotidiana.
Ha sottolineato che, purché le argomentazioni siano ragionevoli e la comunicazione educata, non bisogna mai esitare nel chiedere aiuto, rispettando sé stessi e gli altri. La lezione è poi proseguita in una delle classi seconde dell’istituto. Il mister pugliese ha preso parola chiedendo ai ragazzi se andassero allo stadio e se praticassero qualche sport. Tra le varie risposte positive, non sono mancati studenti che si sono dichiarati grandi tifosi e frequentatori della Curva, raccontando di aver preso parte alla coreografia di domenica scorsa durante il derby. L’allenatore ha premesso: «Mi dispiace presentarmi qui con un umore non al settimo cielo dopo l’amara sconfitta di domenica, ma anche queste sono sfide che la vita ti mette davanti. Nel percorso della vita troverete situazioni belle e brutte. A livello personale, prima di firmare a Carrara, il 17 gennaio di un anno fa, ero fermo da sette mesi. Nessuno mi cercava, nessuno mi aveva chiamato per allenare, e avevo perso completamente la mia autostima. Poi, mi sono capitati sotto gli occhi i social, strumenti rispetto ai quali voi siete sicuramente più esperti, e ho letto un’intervista di un tecnico di Serie A che parlava di lavorare su sé stessi. Diceva che capita di cadere, ma dobbiamo solo avere la pazienza di aspettare il momento giusto per rialzarci».
Ha continuato spiegando: «Parte della crescita personale è capire gli altri, non giudicarli e non cercare lo scontro, circostanze che purtroppo è sempre più frequente constatare tra giovani. Piuttosto, cercate di parlare e confrontarvi, di “entrare” nell’altra persona per capirla. Nella vita si fanno degli errori, ma non dobbiamo pensare che siano la fine o che non ci sia un rimedio. Al contrario, dobbiamo essere capaci di vedere la sconfitta come una vittoria, di lavorare su noi stessi per poterci interfacciare con gli altri. Questo è ciò che può rappresentare una sfida nella vita di tutti i giorni. È davvero importante cercare di capire le lezioni che la vita ci insegna, recependole nei modi e nei tempi giusti».
Il mister ha poi aggiunto che, a suo avviso, ognuno deve avere le idee chiare su quello che vuole raggiungere, seguendo un percorso a step che porti alla realizzazione del proprio proposito. «Solo pensando all’oggi e, al massimo, al domani, è possibile ottenere qualche risultato in tutti gli ambiti che la vita ci impone di affrontare. Ci sono valori che devono essere coltivati per vivere insieme agli altri, come l’altruismo, che consente di vivere meglio con il prossimo e rappresenta anche una forma positiva di egoismo. Perché se il prossimo riesce a stare meglio grazie a noi, anche noi troviamo una chiara realizzazione personale». La mattinata si è poi conclusa con un giro della scuola, insieme al vicepreside Luca Bardini e alla professoressa Alessandra Vivoli, co-organizzatori dell’iniziativa.
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