Diversi funzionari della Bce sono intervenuti nelle ultime ore, sostenendo la possibilità di tagliare ulteriormente i tassi di interesse nelle prossime riunioni di politica monetaria. I membri più accomodanti, come il francese Villeroy, spingono per una riduzione in ciascun meeting da qui a giugno, mentre i falchi come Schnabel e Nagel optano per un approccio più cauto. E domani tocca alla presidente, Christine Lagarde, che parlerà dal forum economico in corso a Davos.
Secondo il membro del Consiglio direttivo Francois Villeroy de Galhau, è possibile che la Bce riduca i tassi di interesse in ognuna delle prossime riunioni fino a metà 2025. I funzionari europei sono sulla buona strada per riportare l’inflazione verso il target del 2%, anche se i dazi commerciali minacciati dal presidente statunitense Donald Trump rischiano di frenare la crescita economica globale e pesare sui prezzi delle importazioni.
Il proseguimento del processo disinflazionistico, secondo Villeroy, consentirà all’istituto di Francoforte di portare il tasso sui depositi dall’attuale 3% al 2% entro l’estate. “C’è un plausibile consenso sul fatto che continueremo ad agire in ogni riunione, come abbiamo fatto con successo da settembre”, ha affermato il governatore della banca centrale francese.
Secondo Villeroy, il tasso di interesse neutrale, che non stimola né limita l’attività economica, potrebbe attestarsi intorno al 2%. Per il momento non c’è bisogno di discutere di tagli al di sotto di tale livello, né di mosse da 50 bp.
Ottimismo contagia i “falchi” della Bce
La prospettiva di una Bce più accomodante non è più una prerogativa delle cosiddette “colombe”, ma anche i “falchi” cominciano a sposare questa visione.
Lo slovacco Peter Kazimir, solitamente catalogato fra i membri più restrittivi, ha dichiarato che altri tre o quattro tagli dei tassi sono “fattibili”, pur rimarcando che ogni decisione verrà presa con flessibilità guardando i dati via via in uscita.
Tra i funzionari meno propensi ad abbassare rapidamente il costo del denaro ci sono anche Joachim Nagel e Isabel Schnabel.
Nagel: tasso neutrale entro metà 2025 “fattibile”
Parlando a margine del World Economic Forum di Davos, Nagel ha concordato sul fatto che “siamo sulla buona strada ed entro la metà di quest’anno potremmo essere vicini al nostro obiettivo” di inflazione del 2%. Pertanto, il raggiungimento del tasso neutrale entro metà 2025 sembra “fattibile”. I dati recenti (come quelli sull’inflazione) “mi hanno dato l’indicazione e la certezza che possiamo raggiungere il nostro obiettivo, tornare alla stabilità dei prezzi”, ha aggiunto.
Il membro del consiglio direttivo ha comunque frenato gli entusiasmi, ricordando che i prezzi dei servizi sembrano ancora “piuttosto rigidi”, anche se gli aumenti salariali più moderati nei prossimi mesi dovrebbero contribuire a domarli.
Una riduzione nella riunione di giovedì prossimo è probabile ma i tagli “non sono mai un affare fatto”. Negli ultimi due anni e mezzo, ha aggiunto, “abbiamo imparato molto. L’approccio di riunione in riunione ha funzionato piuttosto bene e immagino che sia la strada da seguire anche nei prossimi sei mesi”.
Schnabel: incertezza su dazi è “veleno” per l’economia
Secondo Isabel Schnabel, la Bce “ha spazio per continuare ad abbassare i costi di finanziamento man mano che l’inflazione converge verso il 2%, ma deve procedere con cautela”.
Il membro del comitato esecutivo dell’Eurotower non vede grandi rischi che possano impedire di raggiungere il target. Tuttavia, “dopo i forti tagli degli ultimi mesi, ci avviciniamo sempre più al punto in cui dobbiamo esaminare più attentamente se e in quale misura ridurre ancora i tassi”.
Schnabel ha posto l’accento sulle incognite legate alle politiche commerciali di Trump. L’incertezza che ne deriva costituisce un “veleno per l’economia” e sta frenando consumi privati e investimenti. Tuttavia, “siamo sulla buona strada e prevediamo di tornare al nostro obiettivo del 2% quest’anno”.
Domani parla Lagarde da Davos
Ulteriori spunti potrebbero arrivare domani pomeriggio da Christine Lagarde, che prenderà parte al forum economico in corso a Davos. In programma anche ulteriori interventi di Villeroy e Nagel, oltre a Knot. Da monitorare anche gli indici Pmi sulle principali economie, in uscita venerdì.
Un taglio del tasso sui depositi (dal 3% al 2,75%) nella riunione di giovedì prossimo è ormai scontato, così come un altro intervento a marzo. Altre due riduzioni potrebbero arrivare nei seguenti incontri, in programma ad aprile e a giugno.
I mercati scommettono su quattro mosse da 25 bp nel 2025, che consentiranno alla Bce di uscire dal contesto di tassi restrittivi e non frenare ulteriormente l’economia dell’eurozona.
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