Scoperta. Strane macchie scure sul terreno, nella foto dall’alto. Gli archeologi scendono e scavano. Cosa sono? Cosa hanno trovato? Che c’entrano gli antichi romani con quel sito? Rispondono gli esperti

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Il terreno offre diverse evidenze. E, attorno, segni di occupazione che non solo solo linee di vecchi muri sottostanti, ma il colore bruno-rossiccio, unto, delle occupazioni umane antiche. Anche il colore, devi valutare. E lì sotto ci sono tanti grossi fori – molto dei quali irregolari – e tutto, attorno, come se fosse mischiato terriccio a residui di focolari e cotture.

Nel cuore della valle del Girou, una recente operazione archeologica condotta da Archeodunum a Cambon-Lès-Lavaur ha portato alla luce un nucleo romano, che sembra sorgere sulle vestigia di una vecchia fattoria gallica. Forse un’area di sosta sul fitto ed efficiente reticolo stradale romano. Questo sito, esplorato nel contesto della costruzione di una bretella autostradale, sulla Toulouse- Castres, rivela una straordinaria continuità di occupazione che si estende su oltre 1500 anni di storia. I reperti ritrovati, comprendenti edifici gallo-romani, silos medievali e fossati gallici, offrono uno spaccato affascinante sulla vita agricola e sulla viabilità stradale della regione. Cambon-lès-Lavaur è un comune francese di 355 abitanti situato nel dipartimento del Tarn, nella regione dell’Occitania, nel sud della Francia. Tutte la proprietà venne razziata e destrutturata, a livello di edifici, in un periodo imprecisato, ma certo come conseguenza dell’abbandono seguito alle invasioni barbariche. Le antiche case venivano utilizzate come cave per il prelievo di materiali edilizi, che venivano poi trasportati in altri luoghi per la costruzione di nuovi edifici.

Immagine aerea del sito. Nella parte superiore dell’immagine vediamo gli archeologi. Al centro i “marchi” tondeggianti @ Foto Archeodunum

I fori irregolari che si vedevano dall’alto sono silos medievali. Nella fattorie antiche, venivano scavate fosse nel terreno dove venivano riposte soprattutto granaglie. I semi erano chiusi in sacchi. Il deposito veniva poi coperto con assi.

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I silos medievali qui ritrovati risalgono all’XI-XIII secolo.

Un aspetto peculiare è stato il ritrovamento di un giovane adolescente sepolto in uno di questi silos, suggerendo usi rituali o d’emergenza di queste strutture.

L’enigma di un enclosure gallico

Il primo segnale di una presenza antica a Cambon-Lès-Lavaur è rappresentato da un grande recinto delimitato da fossati, risalente probabilmente al I secolo a.C. Questo enclos, con una superficie di circa 5.000 metri quadrati, suggerisce la presenza di una fattoria fortificata, un tipo di struttura comune nel paesaggio gallico. L’assenza di edifici riconoscibili all’interno del recinto complica l’interpretazione, ma il suo orientamento e la sua struttura lasciano spazio a ulteriori ipotesi.

Un’antica stazione di servizio romana?

Con il passare dei secoli, l’enclos gallico sembra essere stato inglobato in un insediamento romano che si sviluppa tra il I e il IV secolo d.C. Le strutture ritrovate, tra cui edifici con piante variegate e dotazioni come pozzi e bacini, suggeriscono la presenza di un centro rurale di notevole importanza. La presenza di materiali di pregio come resti di mosaici policromi, frammenti di marmo e monete in argento allude a un insediamento economicamente prospero. Qui sotto vediamo una moneta di Augusto – siamo quindi all’inizio dell’Impero – una fusaiola, tessere marmoree di un mosaico, una lastra di marmo e i resti di una perlina vitrea.

La disposizione delle strutture e la natura dei reperti spingono gli archeologi a considerare l’ipotesi che questo sito potesse fungere da mansio, una sorta di stazione di servizio lungo le vie di comunicazione romane. I luoghi di sosta erano parte integrante del sistema viario romano. I servizi offerti dai privati integravano l’offerta pubblica, creando sicurezza, sulle strade, ricovero, opportunità di vitto e alloggio.

Mansiones e altri tipi di “motel” romani

Mansiones: stazioni di servizio per un’élite

Le mansiones erano strutture di sosta costruite lungo le principali vie romane, solitamente situate a intervalli regolari di circa 20-30 miglia romane. Questi edifici offrivano una vasta gamma di servizi: alloggio, cibo, stalle per cavalli e a volte anche bagni termali. Le mansiones erano gestite dallo Stato e riservate principalmente a funzionari pubblici e militari.

Cauponae: locande per i viaggiatori ordinari

A differenza delle mansiones, le cauponae erano gestite da privati e servivano i viaggiatori comuni. Questi alloggi erano spesso meno confortevoli e talvolta avevano una reputazione poco lusinghiera. Le cauponae offrivano cibo e alloggio, ma erano anche note per essere luoghi di ritrovo per attività non sempre lecite.

Tabernae: punti di sosta e commercio

Le tabernae erano una combinazione di negozi e locande situati lungo le strade principali e nei centri urbani. Oltre a fornire cibo e bevande, alcune tabernae offrivano anche stanze per dormire. Questi luoghi erano centrali per la vita sociale e commerciale romana, fungendo da punti di scambio di beni e informazioni.

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Statio: stazioni per funzionari

Le stationes erano strutture dedicate ai funzionari del cursus publicus, il sistema postale imperiale. Questi edifici servivano come uffici e alloggi temporanei per i corrieri imperiali e altri dipendenti statali, garantendo la rapida trasmissione di messaggi e ordini attraverso l’impero.



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