di C.P.
Dopo le scintille in consiglio comunale lunedì mattina con alcuni esponenti del centrodestra, Alternativa popolare si tira ufficialmente fuori dall’alleanza. Ad annunciarlo è lo stesso leader del partito e sindaco di Terni Stefano Bandecchi con un video sui social: «Non c’erano le basi per andare avanti in maniera seria e armoniosa». Per il primo cittadino infatti «il centrodestra è troppo concentrato su se stesso. Crediamo che per essere in un’alleanza le cose vanno decise anche insieme e bisogna avere l’intelligenza di saper condividere. Pur augurando al centrodestra lunga vita, noi di Ap ritorniamo ad essere indipendenti e a portare avanti la nostra politica equilibrata e giusta».
Consiglio comunale «Ci state chiedendo di fare ciò che stiamo già facendo», ha ribadito più volte Bandecchi in mattinata durante il consiglio comunale. Non è durata molto infatti la commozione in aula dopo le dimissioni dei consiglieri Pd, Francesco Filipponi e Maria Grazia Proietti. E scoppiano scintille tra sindaco e centrodestra. Prima per un atto di indirizzo definito «troppo politico» e che chiedeva «di impegnare la Giunta comunale a condannare gli episodi di violenza accaduti recentemente e ogni altra azione lesiva nei confronti delle forze dell’ordine». Poi a scaldare ulteriormente la situazione è un altro documento, presentato dal consigliere Marco Celestino Cecconi (FdI) insieme ad alcuni membri del Gruppo misto, nel quale si richiedeva un intervento urgente per la messa in sicurezza e pulizia stradale del tratto di via Giandimartalo di Vitalone. Come rassicurato dall’assessore Marco Iapadre durante il question time giovedì scorso: «Vista la strategicità della strada c’è già una programmazione prioritaria. Tant’è che per la parte più ammalorata, che va dal sottopassaggio con via Martin Luther King a salire, è già stato programmato un intervento straordinario di rifacimento del manto stradale. Questo in primavera. Nel frattempo si provvederà con la manutenzione ordinaria della strada».
Bagarre Gli animi si scaldano quando a intervenire nel merito è il sindaco Stefano Bandecchi: «Ci state chiedendo di fare ciò che stiamo facendo. Oggi siamo venuti qua per discutere una serie di cose già in moto. Inutile dire ‘metti a posto la strada’, ‘fai le righe di qua’. Tutto ciò che è elencato qua – dice sventolando il foglio con i punti all’ordine del giorno del consiglio di lunedì – diventa un mero discorso politico. Oggi siamo qui per questo: a cazz*****re». Le parole del primo cittadino scatenano le ire della consigliera del Gruppo misto Cinzia Fabrizi: «Chiedo alla presidente di conservare l’onorabilità di questa assise. Capisco che ci possano essere atti più o meno importanti, ma il fatto che il lavoro del consiglio comunale venga definito cazz****io non lo tollero». Dopo un botta e risposta concitato e diversi richiami della presidente Sara Francescangeli alla «continenza verbale», l’atto viene rigettato con 10 voti favorevoli e 17 contrari. La discussione ritorna a toni più pacati con l’atto d’indirizzo presentato dal consigliere Roberto Pastura (FdI) che esordisce: «L’ironia ci salverà». Questa volta si parla di sicurezza, di «gruppi di controllo di vicinato, che non sono ronde. Ma uno strumento di sicurezza partecipata». A tal proposito Bandecchi: «Condivido la sua richiesta, voterò ‘no’ per motivi politici ma è già in atto ciò che lei ha chiesto». Alla fine l’atto viene respinto con 4 voti favorevoli, 20 contrari e 5 astenuti.
La rottura e le reazioni del mondo politico Dopo l’annuncio di lunedì pomeriggio del leader di Ap non tardano ad arrivare i primi commenti. Ad esempio, la deputata del M5s Emma Pavanelli scrive: «Le dichiarazioni del sindaco di Terni e segretario nazionale di Alternativa Popolare, Stefano Bandecchi, confermano quanto il Movimento 5 Stelle aveva ampiamente previsto e denunciato durante la campagna elettorale per le elezioni regionali in Umbria. La decisione di chiudere l’esperienza con il centrodestra non è altro che l’ennesima dimostrazione di incoerenza e inaffidabilità politica. Già allora avevamo messo in guardia i cittadini: l’accordo tra Alternativa Popolare e il centrodestra era solo un’operazione di facciata».
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