L’azienda Navico chiude lo stabilimento di Montespertoli. Licenziamento collettivo in vista per 27 lavoratori. A darne notizia è la Fiom Cgil che parla di: “Scelta incomprensibile, gravissima e inaccettabile”.
“Dopo nove mesi di incontri infruttuosi, nei quali l’azienda si è sistematicamente rifiutata di esplicitare le sue intenzioni circa lo stabilimento di Montagnana (Montespertoli, Fi), la risposta è arrivata – dicono dal sindacato – Oggi infatti abbiamo ricevuto, per il tramite di Confindustria, la procedura di licenziamento collettivo per i 27 lavoratori della Navico RBU Italia S.r.l. motivata da una scelta del Gruppo Navico di ridurre i costi attraverso la razionalizzazione dell’attività dei siti produttivi.”
L’azienda, che opera nel settore della progettazione, produzione, assemblaggio, manutenzione di sistemi elettronici e dispositivi di controllo e di sicurezza marittimi e terrestri, intende dunque dismettere lo stabilimento fiorentino per spostare l’attività in Messico.
Ricevuta la notizia i lavoratori, sono scesi subito in sciopero e presidio davanti ai cancelli dell’azienda.
“Per domani mercoledì 22 gennaio alle 14 è previsto a Firenze un incontro con dirigenza e istituzioni in Regione Toscana, incontro da noi chiesto – dice la Fiom – proprio in ragione del continuo negarsi di Navico al confronto. In concomitanza, una delegazione di lavoratori sarà in presidio in Piazza Duomo per protestare contro una scelta incomprensibile, gravissima e inaccettabile. Come Fiom Cgil chiederemo il ritiro dei licenziamenti e la possibilità di aprire un confronto che possa assicurare la continuità occupazionale e produttiva.”
Queste le parole di Alessio Mugnaini, sindaco montespertolese: “Più di un anno fa avevamo incontrato i manager del sito per parlare di alcuni lavori di ristrutturazione e ampliamento e da allora solo silenzio. In autunno ci eravamo incontrati con la Fiom CGIL e la RSU dell’azienda e ci avevano prospettato le loro preoccupazioni nel non ricevere notizie in merito allo sviluppo della produzione a Montespertoli e ci eravamo attivati anche presso la Regione per capire se c’erano state avvisaglie. L’azienda è rimasta in silenzio per tutto questo tempo senza mai rispondere alle richieste di lavoratori e sindacati. Quello in questione è un sito storico che è sempre stato all’avanguardia nella progettazione e produzione di radar per la navigazione e tutta questa storia non può essere cancellata con una pec e senza motivazioni. Saremo vicini e lotteremo insieme ai lavoratori per la loro dignità e per il mantenimento dei posti di lavoro su Montespertoli, già da domani saremo presenti come Amministrazione Comunale al primo tavolo della crisi in Regione. Speriamo di poter guardare in faccia chi ha fatto questa scelta ingiustificabile. Insieme, come sempre!”.
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