Non è stato un accordo, ma un’estorsione – Israele.net

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Lo definireste un accordo se qualcuno rapisse vostra figlia e voi “accettaste” di pagare un riscatto per riaverla? Certo che no, dunque la si smetta di usare questo termine illegittimo e immorale

Di Alan Dershowitz

Alan Dershowitz, autore di questo articolo

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La decisione del governo israeliano di fare concessioni significative ai rapitori di Hamas non dovrebbe mai essere definita un “accordo”. È stata un’estorsione.

Lo definireste un accordo se qualcuno rapisse vostra figlia e voi “accettaste” di pagare un riscatto per riaverla? Certo che no. Il rapimento è stato un crimine. E la richiesta estorsiva era un ulteriore crimine.

Quindi la descrizione corretta di ciò che è accaduto è che Israele, sotto la pressione degli Stati Uniti, ha ceduto alle richieste illegali ed estorsive di Hamas come unico modo per salvare le vite di bambini, madri e altri innocenti, prevalentemente civili, tenuti in ostaggio.

Questo non è stato il risultato di un negoziato tra pari. Se un rapinatore armato vi punta una pistola alla testa e vi dice “o i tuoi soldi o la tua vita”, la vostra decisione di dargli i vostri soldi non può essere definita un accordo. E nemmeno l’accomodamento estorto a Israele dovrebbe essere considerato un accordo. Quindi smettiamola di usare questo termine.

Quando un gruppo terroristico “negozia” con una democrazia, ha sempre la meglio. I terroristi non sono vincolati dalla moralità, dalla legge o dalla verità. Possono uccidere a volontà, stuprare a volontà, torturare a volontà e minacciare di fare di peggio.

Israele, 7 ottobre 2023: il selfie di un terrorista di Hamas che ha appena “catturato” due bambini israeliani

La democrazia, invece, deve rispettare le regole del diritto e deve dare ascolto alle suppliche delle famiglie degli ostaggi.

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Il risultato di questo sforzo è stato negativo per la sicurezza di Israele, ma positivo per gli ostaggi rimasti in vita e per le loro famiglie.

Il cuore comanda il cervello, come spesso accade nelle democrazie morali che privilegiano la salvezza immediata delle vite di persone conosciute rispetto alla morte futura di persone ipotetiche di cui non conosciamo l’identità.

Questo compromesso è comprensibile in quanto compassionevole, anche se non è convincente come politica.

Se ogni nazione democratica adottasse la politica di non negoziare mai con i terroristi, si potrebbe scoraggiare il terrorismo. Ma ogni nazione si sottomette alle richieste di rapitori ed estorsori, così il terrorismo e il sequestro di ostaggi sono diventati una tattica primaria delle peggiori persone al mondo.

E il resto di noi è complice. Particolarmente complici, con le mani sporche di sangue, sono i sostenitori di Hamas nei campus universitari che inneggiano all’intifada e alla rivoluzione.

Complici sono anche gli enti internazionali come la Corte Penale Internazionale, che trattano Israele e Hamas alla pari. Questi sostenitori del terrorismo hanno incoraggiato Hamas a resistere per molti mesi nella convinzione che quel sostegno avrebbe fatto pressione su Israele affinché facesse maggiori concessioni.

Gli studenti del terrorismo – gli studenti universitari che incoraggiano Hamas a continuare con i suoi metodi assassini – devono essere ritenuti responsabili della loro complicità nel male. Sebbene possano avere gli stessi diritti del Primo Emendamento degli ebrei, dovrebbero essere trattati con lo stesso disprezzo con cui vengono trattati i nazisti, il KKK e i sostenitori razzisti della violenza. Il Primo Emendamento non dà loro il diritto di essere assunti da datori di lavoro rispettabili. Il Primo Emendamento conferisce ai datori di lavoro la facoltà di rifiutarsi di associarsi a sostenitori del nazismo, del terrorismo di Hamas o altri gruppi malvagi.

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“Hamas è viva e rimarrà viva – ha scritto lunedì su X la Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei – I residenti di Gaza sono saldi come una montagna e, nonostante la caduta di personaggi eminenti come Yahya Sinwar, il fronte della resistenza non si fermerà nemmeno un momento”. Khamenei ha accompagnato queste parole con un video che celebra i crimini di Hamas (clicca l’immagine per il video su X)

La legge americana considera un crimine il sostegno materiale ai gruppi designati come terroristici, tra cui Hamas e Hezbollah.

La moralità, distinta dalla legge, dovrebbe considerare immorale fornire qualsiasi sostegno – materiale, politico, economico o dimostrativo – a qualsiasi gruppo terroristico come Hamas.

Eppure, sia il candidato alla presidenza che quello alla vicepresidenza del Partito Democratico hanno esortato la gente a prestare ascolto ai messaggi di quei manifestanti. Non direbbero mai lo stesso a proposito di manifestanti sostenitori del linciaggio dei neri o dello stupro delle donne. Eppure Hamas lincia gli ebrei e stupra le donne ebree. Non c’è alcuna differenza morale.

Accogliamo con favore la notizia che forse 33 dei 98 ostaggi potrebbero essere rilasciati, alcuni dei quali vivi, con la consapevolezza che ciò che Hamas ha estorto a Israele in cambio di questi rilasci potrebbe mettere in pericolo la sicurezza di Israele in futuro e costare altre vite innocenti.

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E diamo la colpa di TUTTI i morti di Gaza a chi spetta: a Hamas e agli utili idioti e inutili fanatici che sostengono i terroristi assassini.

(Da: gatestoneinstitute.org, jewishpress.com, 17-19.1.25)



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