Incentivi per i Gruppi di Autoconsumo, come funziona il bonus e come capire se conviene?

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L’autoconsumo energetico consente a gruppi di utenti di condividere energia prodotta da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico, accedendo a incentivi economici e tariffe agevolate riconosciute dal GSE per un periodo di 20 anni.

Dire addio ai combustibili fossili e produrre l’elettricità con pannelli fotovoltaici nel proprio condominio. Da oggi si può fare sfruttando il bonus per i Gruppi di Autoconsumo.

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Si tratta di configurazioni in cui più consumatori si uniscono per condividere l’energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico.

Il termine per presentare la domanda al GSE è fissato al 31 marzo, mentre gli impianti dovranno entrare in attività entro il 30 giugno 2026.

Come funziona il bonus per i Gruppi di Autoconsumo

Per creare Gruppi di Autoconsumo basta avere due utenze distinte nello stesso immobile. Non è necessario, dunque, che esista un condominio strutturato.

Inoltre non serve che i pannelli solari siano installati sul tetto dell’edificio. È possibile installare gli impianti anche in altri luoghi che sono a disposizione dei membri del gruppo o utilizzando un impianto di un produttore esterno.

Per richiedere il bonus è sufficiente redigere un accordo scritto e nominare un referente che si occupi della pratica da presentare al GSE. Se si tratta di un condominio, a gestire la procedura può essere l’amministratore.

Nel caso del bonus per i Gruppi di Autoconsumo, la differenza rispetto ad altre realtà come le Comunità Energetiche Rinnovabili, è che qui gli incentivi riguardano il consumo di energia e non la creazione dell’impianto. Per cui, una volta entrato in funzione, il GSE erogherà una tariffa incentivante per ogni MWh prodotto e condiviso.

L’importo varia in base alle dimensioni dell’impianto: dai 60 euro per gli impianti più grandi agli 80 euro per quelli più piccoli. La tariffa incentivante verrà riconosciuta per 20 anni. A questa somma si aggiunge il corrispettivo ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, per l’energia autoconsumata, il cui importo è stabilito annualmente.

Infine, l’installazione dei pannelli su una prima casa consente una detrazione fiscale del 50%, cumulabile con gli incentivi per i Gruppi di Autoconsumo.

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Credit: Provincia di Trento

Per capire se questo tipo di organizzazione possa davvero essere conveniente, il GSE ha messo a disposizione un simulatore accessibile a questo link, che consente di analizzare la reale convenienza degli interventi sulla base delle caratteristiche dell’impianto.

I bonus edilizi 2025

Più che un bonus vero e proprio, per i Gruppi di Autoconsumo si dovrebbe parlare di incentivi. Ma la manovra 2025 prevede dei bonus edilizi, seppure con alcune novità.

Dal 1 gennaio 2025, infatti, chi vuole ristrutturare la propria casa o una parte di essa e migliorarla dal punto di vista energetico, deve conoscere alcune modifiche. Intanto sul padre di tutti i bonus: il bonus ristrutturazione al 50% sulla prima casa con un tetto di spesa di 96mila euro. Si tratta di detrazioni che incentivano lavori di riqualificazione che migliorano l’efficienza energetica degli edifici.

Nel 2025 viene confermato l’ecobonus anche per immobili non residenziali ma con aliquote più basse: fino a ieri poteva arrivare al 75%, nel 2025 si fermerà al 50%.

Ulteriore novità riguarda le caldaie a gas il cui acquisto non è più agevolabile dall’ecobonus. Una novità che rientra nella direttiva europea Case Green.

Il 2025 sarà anche l’ultimo anno di vita, seppur in formato ridotto, per il superbonus che potrà essere richiesto solo da chi ha iniziato i lavori prima del 15 ottobre e non li ha ancora terminati.

Di seguito, una panoramica sulle principali modifiche introdotte per i bonus 2025.

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Le novità degli incentivi 2025

Bonus ristrutturazione ed Ecobonus

Per il 2025, il bonus ristrutturazioni offre una detrazione del 50% per interventi sull’abitazione principale, con un tetto di spesa di 96.000 euro. Per le seconde case, l’aliquota è del 36%. Dal 2026, le aliquote diminuiranno rispettivamente al 36% e al 30%. Queste detrazioni incentivano lavori di riqualificazione che migliorano l’efficienza energetica degli edifici, contribuendo alla riduzione delle emissioni e al risparmio energetico.

Stop agli incentivi per Caldaie a Gas

Una misura rilevante è l’eliminazione, a partire dal 1° gennaio 2025, delle agevolazioni per le caldaie alimentate esclusivamente a gas. Rimangono incentivabili le caldaie ibride e le pompe di calore, in linea con la Direttiva EPBD IV, nota come Direttiva Case Green, che impone obblighi per la riqualificazione energetica degli edifici. Questa scelta mira a favorire l’adozione di sistemi di riscaldamento più sostenibili ed efficienti.



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