«Sono nato in una Treviso che era sicura, bella e vivibile. Oggi, invece, i cittadini hanno paura di passeggiare in centro il sabato pomeriggio. É una situazione inaccettabile, purtroppo comune anche ad altre città, e per questo serve una politica coraggiosa che metta la sicurezza al primo posto. D’altronde, ora è più pericoloso un minore che agisca senza un’adeguata educazione civica che lo guidi piuttosto che un adulto “delinquente professionista”». A parlare è il ministro della giustizia, Carlo Nordio, commentando gli ultimi episodi di cronaca che hanno interessato il centro storico, dall’omicidio di via Castelmenardo alle rapine e aggressioni che hanno visto protagonisti giovani e giovanissimi. Il guardasigilli è intervenuto così nel corso di un incontro con il coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia che ha visto la presenza del presidente provinciale di FDI Claudio Borgia, l’On. Marina Marchetto Aliprandi, il consigliere regionale Tommaso Razzolini, gli assessori e i consiglieri comunali meloniani.
Il Guardasigilli ha esposto un’analisi approfondita delle principali criticità in tema di sicurezza della città e del territorio provinciale, con particolare attenzione ai casi di violenza giovanile e non a Treviso, agli strumenti a disposizione delle amministrazioni locali, al problema delle baby gang, al sovraffollamento delle carceri e alla gestione della criminalità commessa da stranieri irregolari. Nordio ha quindi espresso vicinanza per i gravi episodi di violenza che hanno turbato la comunità trevigiana, esprimendo profonda preoccupazione per quanto sta accadendo in città e confermando l’impegno del Governo nel rispondere con misure concrete a queste criticità. «È poi indispensabile accelerare le espulsioni di chi, non essendo cittadino italiano, commette reati sul nostro territorio» continua il Ministro «Come dobbiamo affrontare con il massimo rigore il problema delle baby gang che stanno trasformando le nostre città in luoghi sempre meno sicuri».
Nordio ha assicurato che le problematiche e le richieste emerse durante l’incontro saranno oggetto di discussione con il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha poi ribadito la proposta di riconvertire caserme e condomini dismessi in strutture detentive per minori, una soluzione che permetterebbe di decongestionare le carceri sovraffollate e garantire percorsi rieducativi mirati: «Questi spazi, oggi inutilizzati, possono diventare ambienti adeguati per il recupero dei giovani detenuti, consentendo di sottrarli alla spirale della criminalità».
«Gli Enti locali possono fare molto per arginare questo fenomeno – dichiara invece l’On. Marchetto Aliprandi – Bisogna investire in progetti educativi e sociali, collaborare strettamente con famiglie, scuole e Forze dell’ordine e creare spazi di aggregazione sana per i giovani. Tuttavia, questo non basta se non c’è una cornice normativa che renda le azioni efficaci e rapide. Continueremo dunque a supportare i Comuni, specialmente nei territori più colpiti, anche perché l’integrazione dei ragazzi deve partire già all’interno del mondo scolastico con i percorsi di istruzione delle scuole dell’obbligo che devono essere uguali per tutti».
«Oltre al prezioso lavoro del Governo, anche le Amministrazioni locali devono dare risposte immediate e concrete con interventi operativi che fermino la crescita della criminalità giovanile – sottolinea il Consigliere regionale Razzolini – I cittadini devono sentirsi protetti e le leggi già esistenti devono essere applicate. D’altronde, oggi la principale preoccupazione quotidiana di tutti noi è quella legata agli episodi di microcriminalità sul territorio ormai sempre più all’ordine del giorno. Si può e si deve quindi fare di più per aumentare la prevenzione e il presidio del territorio, questo compatibilmente con le risorse delle Forze dell’ordine. Laddove possibile va quindi potenziata la sinergia con la Polizia Locale che, per esempio, sul tempo dell’identificazione degli individui pericoli può dare il proprio contributo perché una città più controllata è anche una città più sicura. In questo anche l’utilizzo dei taser da parte degli agenti di PL può aiutare nel contrasto».
Infine, anche il Capogruppo di Fratelli d’Italia a Treviso, Guido Bertolazzi, ha ribadito l’urgenza di riforme legislative incisive: «La città, un tempo simbolo di tranquillità, si ritrova oggi esposta a fenomeni di violenza giovanile che mai avremmo immaginato. Occorre quindi lavorare con maggiore attenzione con gli strumenti legislativi già a disposizione. Detto questo, la certezza della pena è dato imprescindibile, anche perché la sicurezza è un pilastro del vivere civile e va difesa con ogni mezzo. La nostra comunità ha diritto di sentirsi protetta e noi continueremo a batterci per raggiungere questo obiettivo».
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