Ss 52 bis, l’ex sindaco di Arta Peresson: «I politici pensano più ai turisti che ai residenti»

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Sul tema della viabilità sulla SS 52 bis, riceviamo e pubblichiamo le considerazione di Marlino Peresson, già sindaco di Arta Terme.

Desidero intervenire sul tema dei lavori sulla statale 52 bis, già recentemente oggetto di un apprezzabile intervento a firma di Carlo Cimenti e Marco Lepre, di cui condivido i contenuti, ma che ritengo non abbia centrato il tema principale, ovvero quello della sicurezza.
Entrambi i cantieri che condizionano la percorribilità della statale 52 bis sono in comune di Arta Terme, il primo a Cedarchis e il secondo in località “Braidons Sieis”, tratto compreso tra il torrente Radina, subito dopo il bivio con Viale delle Terme, e il torrente Randice, dal km 10 della statale. La durata progettuale di tali cantieri è nota, ma incerta e indeterminata purtroppo è la data reale in cui gli stessi si concluderanno. Di fatto, come già sottolineato da Cimenti e Lepre, gli abitanti della Valle del Bût da mesi sono condizionati nei loro spostamenti a causa di questi cantieri che, benché salutati con favore in quanto tesi a migliorare la sicurezza stradale, potevano sicuramente essere gestiti con maggiore considerazione per la popolazione locale.
Vorrei in particolare richiamare l’attenzione sul cantiere in località Piano d’Arta che attualmente impone la deviazione del traffico all’interno del centro abitato di Avosacco e Piano d’Arta (borgate di Chiusini e Sach) e lungo la ex s.p. 111 “degli Alzeri”. Pur avendo comportato, sin dall’apertura, indubbi disagi, quantomeno sino ad ora il traffico aggiuntivo derivante dal cantiere veniva gestito in un unico senso di percorrenza, ovvero veniva deviato nel centro abitato unicamente il traffico in direzione nord, mentre a quello in direzione sud veniva consentito di percorrere la statale.
A partire dal corrente mese di gennaio ciò avverrà unicamente nei fine settimana, a beneficio dei turisti e appassionati di sport invernali diretti allo Zoncolan. Per il traffico turistico, che pare attrarre in via quasi esclusiva l’attenzione e la preoccupazione dei nostri amministratori locali e regionali, vengono adottate misure di “snellimento”. Per i residenti nessuna preoccupazione. A riprova di quanto appena affermato è sufficiente una veloce consultazione dei quotidiani on line, laddove il tema della viabilità modificata è stato affrontato unicamente in chiave di disagi per i turisti.
Sarebbe auspicabile che ai nostri decisori politici interessasse anche l’incolumità, la sicurezza e la qualità della vita dei residenti, i quali saranno chiamati a sopportare sulla propria pelle (letteralmente) il rischio che comporta la deviazione in entrambi i sensi di marcia del traffico (compreso quello pesante e quello del trasporto pubblico locale) all’interno del centro abitato di Piano d’Arta e Avosacco.
Come chiunque può constatare, questo traffico aggiuntivo risulta non sostenibile. La strada provinciale 111 “degli Alzeri” non è assolutamente adeguata al carico che dovrà sopportare: è stretta, disagiata, con curve a raggio variabile insidiose per chi non le conosce, in alcuni tratti (“Aghevive”) spesso ghiacciata. La richiesta, anche dal sottoscritto più volte reiterata, di intervenire per migliorare la strada provinciale prima di dare avvio ai lavori sulla statale è rimasta inascoltata e inevasa. Ci tengo a rammentare che non si sta parlando di transitare in paesi semi-disabitati. Fra Avosacco e Piano d’Arta è concentrata oltre la metà della popolazione del comune di Arta Terme. Le vie interessate dal transito (Viale delle Terme, Via Carducci e Via Marconi) sono fiancheggiate da abitazioni, bar, ristoranti, alberghi. Sono presenti due fermate del trasporto pubblico locale (Chiusini e Sach) che non si possono più considerare in sicurezza alle condizioni attuali.
Quanto alla strada provinciale 111, questa conduce al cimitero ed è tradizionalmente frequentata da persone a piedi, spesso con bimbi piccoli in passeggino o con i cani. La zona degli Alzeri è una zona rurale, che vede la presenza di ben cinque aziende agricole, due delle quali con accesso direttamente dalla S.P., con conseguente transito di mezzi agricoli, armenti e quant’altro. È assolutamente necessario mettere in sicurezza il transito, anche pedonale, sulle vie interessate dalla deviazione e sul tratto extra urbano della strada provinciale. Purtroppo a oggi non sono state nemmeno prese in considerazione le richieste di adozione di semplici misure a ciò finalizzate.
Eppure forse qualche soluzione per aumentare la sicurezza dei residenti si potrebbe adottare. Pur non essendo un tecnico, penso ad esempio ad attraversamenti pedonali illuminati, approntamento di dispositivi per rallentare la velocità, segnali luminosi di pericolo, posizionamento di specchi parabolici agli incroci o anche semplicemente aumento del presidio da parte degli organi di polizia stradale.
Forse allora bisogna tristemente concludere che ai nostri amministratori locali interessa di più non arrecare “disagi” ad ANAS o non indispettire l’assessore regionale Amirante, con la quale non si perde occasione di farsi fotografare. Peccato che i residenti saranno vittime incolpevoli di una “caccia al pedone” che potrebbe presto portare a trattare fatti di cronaca ben più seri dei “poveri sciatori” in coda verso lo Zoncolan.

MARLINO PERESSON

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