“Sette aree archeologiche sotto piazza Cittadella, perché non ci sono indagini col georadar?

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“Sotto piazza Cittadella potrebbero esserci due aree cimiteriali e la chiesa di San Fruttuoso”. È quanto evidenzia l’associazione Archistorica sulla base della relazione geofisica redatta nell’agosto 2001 da Geosystem Srl. I tecnici hanno rilevato “ben sette aree di evidente rischio archeologico tre le due piazze Cittadella e Casali”. “Siamo delusi e sconcertati – afferma il presidente di Archistorica, Manrico Bissi – nello scoprire che, nella documentazione fornita dal Comune il 19 dicembre dopo la nostra richiesta del 21 ottobre, mancano indagini condotte attraverso il georadar. Ci sono state consegnate, infatti, solo le relazioni delle indagini geofisiche e geognostiche realizzate da Geosystem che, peraltro, suggerivano di approfondire le indagini con altre metodologie, tra cui l’impiego del georadar. Ci sono queste indagini? Se sì, perché non ci sono state date? Se no, perché non sono state fatte? Il georadar è una tecnica molto sofisticata e precisa che permette di mappare tutto ciò che c’è nel sottosuolo, ma sembra che qualcuno abbia paura di utilizzarlo. Cosa temono di trovare?”.

Laura Chiappa (Legambiente), Manrico Bissi (Archistorica) e Pietro Chiappelloni (Italia Nostra)

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Archistorica ha mostrato la documentazione ricevuta da Palazzo Mercanti nel corso di una conferenza stampa indetta insieme alle associazioni Legambiente e Italia Nostra. “È un’occasione mancata, il Comune ancora una volta si sottrae al confronto coi cittadini. Noi non siamo solo quelli che protestano, vogliamo parlare col Comune ma con un dialogo che sia basato sul reciproco rispetto, che si basa innanzitutto sul mantenimento delle promesse”, dice Bissi. Il presidente di Archistorica cita poi un articolo apparso sul sito del Politecnico di Milano che dà notizia del rinvenimento di “nuovi segreti” sotto al Castello Sforzesco di Milano grazie all’impiego dei georadar. “Anche a Piacenza si potrebbe collaborare col Politecnico per approfondire le indagini”. Laura Chiappa, presidente di Legambiente Piacenza, osserva come si siano “accelerati i tempi quando si trattava di iniziare lo scavo” mentre oggi il cantiere stia subendo dei rallentamenti. “Come cittadini, la consideriamo una mancanza di rispetto verso la città intera. Ci sembra incredibile – aggiunge – che per un progetto del genere (quello della riqualificazione di piazza Cittadella e piazza Casali, ndr) non siano state fatte tutte le indagini possibili. Quando verranno trovati i reperti, e di sicuro accadrà, chissà quanto altro tempo si perderà”. Anna Lalatta di Italia Nostra ricorda come il georadar sia stato utilizzato anche a Bastione Borghetto per indagare sull’esistenza di eventuali cavità. “Per capire qual era lo stato dei luoghi, la prima cosa fu chiamare una ditta di Firenze che svolse le indagini col georadar. Furono poi riscontrati poi dei segnali, letti da un tecnico e messi graficamente, ricostruendo lo stato di fatto. L’approccio scientifico dovrebbe essere al di là di ogni scelta, il metodo empirico, che si sta utilizzando in piazza Cittadella, non va bene: affidandosi al caso si rischiano sprechi economici”. Nel corso della conferenza stampa, il presidente di Italia Nostra Pietro Chiappelloni ha sottolineato peraltro come siano stati “sottovalutati non solo gli aspetti archeologici ma anche quelli economici”.

aree di possibile interesse archeologico in piazza Cittadella (relazione Geosystem 2001)

La mappa con le sette aree di possibile interesse archeologico, realizzata da Geosystem nel 2001

“Le relazioni che abbiamo ricevuto – precisa Manrico Bissi -, peraltro svolte 24 anni fa, vanno a indagare solo su quello che si trova a livello di terreni sotto piazza Cittadella, non erano indicate invece per una prospezione di tipo archeologico. Non lo diciamo noi, sono gli stessi tecnici di Geosystem a scriverlo nero su bianco, raccomandando l’implementazione di ulteriori indagini archeologiche, da eseguirsi con il georadar. Nel sedime dell’ex autostazione viene indicata la probabile presenza di un sepolcreto, quindi un’area cimiteriale antica. Credo che tutte queste informazioni dimostrino la complessità di quel sottosuolo e, come Archistorica, ma ovviamente anche a nome delle altre associazioni, noi chiediamo di avere notizia di queste indagini georadar che furono raccomandate già nel 2001”.

In una nota, le associazioni Archistorica, Legambiente e Italia Nostra esprimono “sconcerto e disappunto per l’accelerazione data da quest’amministrazione ai lavori di trasformazione di piazza Cittadella in un autosilo sotterraneo, pur conoscendo la sommarietà e l’incompletezza delle indagini del sottosuolo effettuate dalle precedenti amministrazioni, al punto che i lavori sono fermi da quasi due mesi, già prima dell’inizio degli scavi archeologici, apparentemente a causa del ritrovamento di due condotti sotterranei appartenenti alla rete fognaria e dell’acquedotto, sembra non rilevati precedentemente che sottende una evidente conflittualità in corso tra il Comune e Piacenza Parcheggi legata a ragioni contrattuali. Ben più preoccupanti e complessi saranno quindi i problemi quando gli scavi raggiungeranno gli strati di interesse archeologico”. Per questi motivi, le associazioni rivolgono “un pressante invito all’amministrazione comunale a eseguire, prima dell’inizio degli scavi, ulteriori accertamenti preventivi mediante georadar e qualunque altra metodologia che permetta di individuare con la maggior certezza possibile la presenza nel sottosuolo di strutture e manufatti antichi, e di costruire una mappa delle stratificazioni storiche di questa parte di città. Dovrebbe essere premura dell’amministrazione comunale effettuare questi approfondimenti di indagine, pur se non prescritti dalla Soprintendenza, quale suo dovere morale e culturale in quanto ente responsabile del buon governo della città e della conservazione della sua memoria”.

Archistorica Piazza Cittadella





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