Recensione Huawei Freebuds 4 Pro. Ha ancora senso spendere tanto per un paio di auricolari?

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Fatta eccezione per le AirPods le Freebuds Pro di Huawei sono probabilmente gli auricolari che conosciamo meglio. Il primo modello, lanciato nel 2020, sembrava a prima vista una coppia spudorata delle AirPods Pro, ma con il passare del tempo hanno saputo conquistarci con una resa audio davvero eccellente se abbinata ad uno smartphone adeguato (per via del codec).

Dopo quattro anni abbiamo tra le mani la quarta generazione di questi auricolari e la prima cosa che colpisce, in un mondo dove tutto cambia molto velocemente, è vedere che Huawei ha cambiato apparentemente molto poco e quando un prodotto cambia poco vuol dire che funziona e che è stato apprezzato.

Chi conosce bene le Freebuds Pro vedrà comunque i piccoli cambiamenti che hanno accompagnato questi auricolari di generazione in generazione: cambia leggermente la forma, cambiano i “gommini” e cambiano anche le finiture, nel nostro caso abbiamo il nuovo verde con innesti gold ma c’è anche il nero e il più classico bianco. L’oro forse è un po’ troppo gusto orientale, così come la scritta Huawei sullo stick, ma va come sempre a gusti.

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Cambia anche la custodia, che grazie al taglio diagonale ora rende più facile da estrarre i singoli auricolari: con le passate generazioni capitava di fare un po’ di fatica e ogni tanto ci cadevano di mano.

Le “Pro” si posizionano al top della gamma Huawei per quattro motivi: hanno cancellazione del rumore attiva, ma ormai questa c’è su tutti gli auricolari, hanno un sistema basato su quattro microfoni uno dei quali a conduzione ossea, offrono ben sette tipologie differenti di “gommino” per andare incontro a tutti i gusti e ottimizzare la vestibilità ma soprattutto, se abbinate ad uno smartphone Huawei con EMUI 15, possono sfruttare un protocollo di comunicazione basato sempre sul Bluetooth che permette una trasmissione audio senza perdita fino a 2.3 Mbps .Questo vuol dire che si può ascoltare audio lossless a 24 bit e 48 kHz usando l’ultima versione del codec Huawei L2HC.

Il range di “gommini” offre la scelta tra due materiali e 4 misure

Purtroppo il numero di prodotti che gestisce questa banda sul bluetooth e che supporta la versione 4.0 del codec, necessaria per arrivare a 24/48 lossless sono pochissimi e in Italia abbiamo solo il Pura 70 Ultra, il Pura 70 Pro e il MatePad Pro 13.2”. Presente come alternativa, ma a banda inferiore e anche con un consumo della batteria più alto il codec LDAC, mentre i classici AAC e SBC restano la soluzione per chi collegherà gli auricolari all’iPhone o ad un altro smartphone Android senza LDAC. Il codec migliore, purtroppo, lo ascolteranno in pochi ed è un peccato perché la differenza con il codec base del bluetooth è davvero notevole.


Un po’ pesanti ma comodi: stanno su anche senza gommini


Per la quarta generazione di FreeBuds Pro Huawei cambia ancora driver: questa volta adotta un sistema a due diffusori dove il woofer a quadruplo magnete (micro) è da 11 mm, e questo cambiamento si sente soprattutto quando si indossano gli auricolari perché sono di qualche grammo più pesanti delle AirPods Pro e di altri auricolari a cancellazione del rumore.

Nonostante questo l’ottima ergonomia delle Freebuds compensa il peso: ci troviamo davanti ai primi auricolari in-ear che volendo stanno perfettamente fissati nell’orecchio anche se si toglie il gommino che dovrebbe tenerli attaccati. Insomma, se il gommino risultasse fastidioso e si volessero usare come auricolari open si può fare, anche se non sono indicati per quello. Ci abbiamo provato, a noi non cadono.

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C’è da dire che risulta pure difficile parlare di fastidiosità della soluzione in-ear perché Huawei offre con le FreeBuds Pro 4 la più ampia scelta di inserti auricolari mai vista su un set di auricolari consumer: non solo ci sono quattro misure di inserti di silicone, ma ci sono anche inserti in memory foam, spugna a memoria di forma che viene usata per i tappi per le orecchie e per gli auricolari professionali. A seconda del materiale scelto cambia la resa acustica e la resa della cancellazione del rumore: usando il memory foam l’isolamento con l’ambiente esterno sarà migliore e anche il confort per i nostri gusti è superiore, tuttavia si perde qualcosa in resa audio, molto più ovattata.

Va a gusti, le abbiamo fatte ascoltare ad un po’ di persone e c’è chi preferisce nettamente la resa con il memory forma rispetto al silicone. Anche il “fastidio” è diverso, ed è molto soggettivo. L’unica perplessità riguarda la possibile durata dei gommini in memory foam, materiale che si usura molto più rapidamente del classico silicone usato da tutti.

Ottima resa audio, ma non è facile trovare subito un buon equilibrio


La versatilità è bella, ma anche complessa da gestire. Le FreeBuds Pro 4 di Huawei hanno tre parametri variabili che sono il tipo di gommino, il codec scelto e l’equalizzazione importabile dall’app e non è sempre semplice trovare il setup giusto per una resa audio che soddisfi a pieno chi ascolta.

Per fortuna uno dei parametri è legato al dispositivo, e quei c’è ben poco da fare: senza uno smartphone di ultima generazione Huawei il codec hi-res è inaccessibile.

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Tolto questo parametro il gioco si fa su equalizzazione e inserti, e dopo qualche tentativo, e dopo aver trovato la misura corretta di gommino (più piccola di quello che pensavamo), ci siamo trovati bene con il profilo “Bilanciato”.

Le Freebuds Pro hanno un’ottima resa generale, con una buona risposta sulle basse frequenze e una buona ricostruzione del fronte sonoro. Buona la separazione degli strumenti, buona l’estensione delle voci. L’impatto della cancellazione del rumore, sempre che non si scelga Ultra, è minimo: se con i vecchi modelli si avvertiva un leggero sibilo con il nuovo modello l’audio è molto più pulito.

Difficile in ogni caso posizionare la resa audio di queste cuffie in scala: i modelli entry level di auricolari sono migliorati tantissimo e oggi si trovano a poco più di 40 euro auricolari con una resa musica davvero ottima. Al tempo stesso si stanno affacciando sul mercato auricolari con tecnologie audio ancora più evolute, basta pensare alle Technics AZ100 con Magnetic Fluid Driver che suonano meglio, inutile girarci attorno: le abbiamo provate a Las Vegas e al momento le Panasonic non hanno rivali se si parla puramente di qualità audio.


La cancellazione del rumore e la qualità delle chiamate


Abbiamo provato le FreeBuds Pro in treno e in aereo, ciclando tramite app tra le diverse modalità di cancellazione disponibili. Secondo Huawei sono in grado di cancellare suoni fino a 100 dB con il profilo “Ultra” ed effettivamente questo profilo, se abbinato al memory foam, offre una cancellazione che non sfigura rispetto a quella di un paio di cuffie on-ear e che è nettamente migliore rispetto a quella delle passate generazioni, non sempre impeccabile. Questo profilo, tuttavia, offre una resa audio decisamente inferiore ai profili meno aggressivi, risultando quindi più adatto per vedere un film in un luogo tanto rumoroso piuttosto che a cancellare i rumori di fondo per ascoltare della buona musica. Consigliabile, in questo caso, il profilo “Comodo”.

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Ottima la modalità “awareness”, che filtra i rumori ma amplifica nitidamente le alte frequenze tanto che si riesce a sentire cosa dicono persone che parlano a bassa voce di fianco a noi: in treno gli annunci delle varie fermate sono chiaramente udibili ripulite del rumore del vagone e lo stesso vale per gli annunci in aereo. Interessante in questo ambito il rilevamento del parlato: Huawei usa quattro microfoni, tre tradizionali e una unità ossea che viene attivata quando stiamo parlando noi e le vibrazioni si trasmettono così dalla mascella alle ossa dell’orecchio. Grazie a questo microfono, cosa che non fanno altri auricolari, il sistema di cancellazione del rumore e di rilevamento del parlato riesce a distinguere la nostra voce, stiamo parlando, dalla voce di altri, ovvero quando stiamo solo ascoltando. Così facendo la cancellazione del rumore viene equalizzata correttamente, e modulata dal DSP interno solo quando qualcuno ci sta parlando o stiamo ascoltando una voce che non è la nostra. Questo vale anche per le chiamate: l’audio delle FreeBuds Pro 4 in chiamata è cristallino, corposo, perfettamente pulito e in molti casi anche superiore a quello delle AirPods Pro, soprattutto nei luoghi affollati.



Supportano due dispositivi e si controllano con la testa


Sono passati tanti anni da quando sono stati lanciati i primi auricolari true wireless e come sempre accade inizialmente i prezzi sono alti e poi, piano piano, scendono. Le FreeBuds vengono vendute a 199 euro, più diverse offerte, e questo prezzo è comunque alto se vediamo cosa c’è sul mercato, anche prodotti di buona qualità sia a livello di insonorizzazione sia di musicalità. Huawei ha fatto però all-in, ha dato tutto quello che poteva dare anche a livello di personalizzazione: oltre a ben 7 tipi di inserti con due differenti materiali, grazie all’aggiunta del rilevamento dello squeeze si può personalizzare ogni auricolare con decine di diverse gesture, alle quali si aggiunge anche il tocco a scorrimento per regolare il volume. Serve un po’ di pratica per ricordarseli tutti, ma dopo un po’ ci si abitua.

Presenti anche funzioni utili come “trova auricolari”, che fa suonare l’auricolare ad alto volume per trovarlo oppure la possibilità di controllare gli auricolari con la testa, come le AirPods Pro. Rispetto a queste ultime Huawei paga una minore integrazione a livello di sistema operativo: non sono pratiche, immediate e integrate come le AirPod e non si possono usare funzioni come l’audio spaziale, tuttavia si lasciano usare benissimo se non si hanno troppi dispositivi Apple. A patto di scaricare però l’app AI Life di Huawei: su AppStore è presente nel negozio Apple, su Android va fatto il sideload ed è capitato che venisse anche bollata come app “poco sicura”.

Sui dispositivi Android, dopo aver scaricato l’app, non temono troppi rivali, a restano tra le migliori cuffie che si possono comprare oggi se si guarda alla resa della cancellazione e alla resa musicale. La differenza però con modelli molto più economici non è ampia come lo era ai tempi delle FreeBuds Pro, e senza il codec proprietario si perde parecchio.

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Il prezzo di listino è di 199 euro, ma come sempre nel periodo di lancio ci sono sconti importanti: in questo caso usando il coupon ACPSFBPRO4 sul sito Huawei si hanno 20 euro di sconto con una Huawei Band 9 in omaggio.





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