Nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, ecco il piano B e dici addio ai debiti

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Alla fine c’è la concreta possibilità che vada in porto una delle misure più popolari, volute e desiderate da milioni di cittadini. Parliamo come sempre di una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. Nonostante da pochi giorni siano diventate effettive alcune grandi novità sulle cartelle esattoriali, come lo sono la cancellazione automatica delle cartelle più vecchie di 5 anni per determinati contributi enti e le nuove 84 rate di dilazione che è possibile richiedere con un click su Internet, la rottamazione quinquies delle cartelle è in pista.

Passata la legge di Bilancio, passato il decreto Fiscale, ecco che adesso l’obiettivo è inserire questa nuova sanatoria delle cartelle nel decreto Milleproroghe. A prescindere dalle polemiche che si scatenano sia sulla rottamazione in quanto tale, che sul decreto Milleproroghe per via dell’uso che il governo fa di questo decreto.

Nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, ecco il piano B e dici addio ai debiti

Pochi giorni fa, Santo Biondo, segretario confederale della UIL aveva alzato i toni contro il governo in Parlamento, e proprio in audizione sul decreto Milleproroghe. Decreto che secondo la UIL il governo sempre più spesso utilizza come contenitore di norme e provvedimenti che non sono stati capaci di inserire nella legge di Bilancio. Tradotto in termini pratici, anziché utilizzare il decreto Milleproroghe come natura vuole, ovvero per rinviare scadenze o fissare l’entrata in vigore di alcuni nuovi provvedimenti, questo viene utilizzato come una sorta di piano B, di ripescaggio di quanto per via di risorse carenti, tempi ristretti o mancati accordi in maggioranza, non è stato possibile fare nella legge di Bilancio.

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Il nuovo decreto Milleproroghe anche per la rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali?

Adesso però il decreto Milleproroghe potrebbe nascondere una gradita sorpresa per tanti contribuenti che aspettano la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. Infatti, in base alle ultime parole del Viceministro all’Economia Maurizio Leo, insieme al taglio dell’IRPEF per il ceto medio anche la nuova rottamazione delle cartelle è in una sorta di agenda del governo.

Le due cose, cioè rottamazione e taglio dell’IRPEF pur se sono provvedimenti differenti, vanno visti in solido poiché dalla prima misura potrebbero venire i soldi per la seconda. In effetti il taglio dell’aliquota del secondo scaglione IRPEF che doveva entrare in vigore nel 2025 non è stato fatto dal governo. Perché il concordato preventivo biennale che doveva far incassare i soldi utili al taglio dell’IRPEF non ha dato i risultati economici sperati.

Perché una nuova sanatoria sarebbe ideale da molti punti di vista

Una nuova rottamazione invece sarebbe ideale, perché effettivamente sono tanti i contribuenti alle prese con le cartelle esattoriali. Ma la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali oltre che favorire i contribuenti indebitati e fare incassare più soldi allo Stato per le altre sue esigenze e priorità, risolverebbe pure un altro annoso problema. Parliamo della montagna di tasse, imposte e multe non riscosse dal concessionario. Con una nuova rottamazione delle cartelle evidentemente il magazzino di cartelle e quindi di lavoro che ha l’Agenzia delle Entrate Riscossione verrebbe ridotto drasticamente. Se mettiamo insieme tutte e tre le ragioni prima citate, evidente che le possibilità che la rottamazione delle cartelle trovi i natali nel decreto Milleproroghe sono tante. Perché è un provvedimento che piace a tutti.

Come funzionerebbe la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali?

Nuova rottamazione delle cartelle assolutamente probabile dunque. Ma al momento non esistono certezze riguardo al funzionamento di questa nuova sanatoria. Potremmo rifarci al riguardo a quanto ha provato a fare la Lega nella legge di Bilancio. Quando ha presentato e ritirato emendamenti che prevedevano proprio una nuova sanatoria delle cartelle. La nuova rottamazione delle cartelle sicuramente, dovrebbe essere più vasta della precedente.

Perché guarderebbe a tutte le cartelle esattoriali a carico dei contribuenti, fino al 31 dicembre 2023. Si chiamerebbe nuova rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali perché sarebbe la quinta volta che troverebbe i natali la rottamazione.
Anziché pagare a rate trimestrali, con la formula di 4 rate all’anno con due maxi rate iniziali come ha funzionato la versione precedente della rottamazione, ci sarebbero 120 rate mensili, tutte di uguale importo.

Nuove scadenze, nuove regole e nuovi piani, tutto sulla rottamazione quinquies

Nulla cambierebbe dal punto di vista dei tagli di sanzioni, interessi ed aggi di riscossione poiché queste sono voci che per forza di cose devono essere inserite, altrimenti non si potrebbe parlare di rottamazione. A differenza delle rottamazione quater delle cartelle esattoriali, la quinquies avrebbe una maggiore elasticità. Per la vecchia rottamazione il contribuente perde il diritto alla sanatoria non appena salta una rata. Cioè se non la paga entro la scadenza ed entro i 5 giorni lavorativi successivi di tolleranza. Con la nuova potrà saltare fino a 8 rate, che andranno comunque pagate dopo, senza finire con la decadenza del beneficio. Infine stando alla formula a cui pensava la Lega sul finire del 2024, le domande di nuova rottamazione delle cartelle potrebbero scattare presto. Con scadenza entro il 30 aprile. Per poi avviare i piani di pagamento con la prima rata entro il 31 luglio 2025. Stessa scadenza anche nell’ipotesi di scelta del contribuente di pagamento in unica soluzione).



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