La Riforma Cartabia ha introdotto numerosi cambiamenti per migliorare il sistema giudiziario italiano, con l’obiettivo di rendere più rapide e chiare le procedure legali. Uno degli interventi più recenti è il Decreto Legislativo n. 164 del 31 ottobre 2024, noto come “Correttivo Cartabia“. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’11 novembre 2024 e in vigore dal 26 novembre 2024, questo decreto ha apportato modifiche significative per affrontare difficoltà applicative emerse nei primi due anni dall’attuazione della riforma. Tra le novità spiccano nuove disposizioni sul precetto, le notifiche telematiche e il pignoramento, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza del processo civile.
Cos’è la Riforma Cartabia? La Riforma Cartabia è un intervento organico sul sistema giudiziario italiano introdotto nel 2022 e prende il nome dall’ex Ministra della Giustizia Marta Cartabia. Il suo scopo principale è stato quello di ridurre i tempi della giustizia, semplificare le procedure legali e promuovere l’adozione di strumenti digitali. Riguarda sia il diritto civile che penale e si inserisce in un più ampio progetto di modernizzazione del Paese. |
Novità e cambiamenti nel processo civile
L’obbligo di indicare il giudice competente nel precetto
Una delle modifiche più rilevanti riguarda il contenuto del precetto, l’atto che precede l’avvio di un’esecuzione forzata. La nuova norma impone che nel precetto sia indicato il giudice competente per l’esecuzione. Se questa informazione manca, le opposizioni al precetto devono essere presentate presso il giudice del luogo in cui è stato notificato, e le comunicazioni successive saranno effettuate presso la cancelleria del giudice stesso.
Un punto critico riguarda i precetti che portano a più esecuzioni forzate.
Ad esempio, un creditore potrebbe avviare un pignoramento immobiliare in una città e, contemporaneamente, un’esecuzione presso terzi in un’altra.
La normativa non specifica chiaramente se il creditore deve:
- indicare tutti i giudici competenti per ogni esecuzione, oppure
- limitarsi a quello relativo al primo procedimento.
Questa mancanza di chiarezza può creare problemi come contestazioni, ritardi e difficoltà nella gestione pratica delle esecuzioni.
Il “Correttivo Cartabia” migliora l’efficienza del processo civile con nuove regole su precetto, notifiche telematiche e pignoramento, in vigore dal 26 novembre 2024
Pignoramento e tempistiche ristrette
Le tempistiche per il deposito degli atti legati al pignoramento immobiliare sono state rese più stringenti. Il creditore deve ora depositare, entro 15 giorni dalla consegna dell’atto di pignoramento, copia conforme del titolo esecutivo, del precetto, dell’atto di pignoramento e della nota di trascrizione.
La norma esclude che la nota di trascrizione debba essere depositata “appena restituita dal conservatore dei registri immobiliari”. Tuttavia, se il conservatore impiega più di 15 giorni per restituire il documento, il rischio è che il pignoramento venga dichiarato inefficace.
Questa tempistica rappresenta una criticità significativa per gli operatori ei professionisti che si occupano di pratiche ipotecarie e della trascrizione di atti. Il loro lavoro richiede estrema precisione e tempestività, ma spesso si scontra con i rallentamenti burocratici che possono compromettere l’intero procedimento. Il rischio di invalidare un pignoramento per motivi non direttamente imputabili al creditore sottolinea quanto sia delicata e complessa la gestione di queste pratiche.
Conversione del pignoramento: Maggiori opportunità per i debitori
La conversione del pignoramento è uno strumento che permette al debitore di evitare la vendita forzata dei beni, versando una somma iniziale seguita da rate successive. La riforma ha ridotto l’importo della somma iniziale da un quinto a un sesto del credito. Questo cambiamento, in teoria, rende più accessibile questa opzione per i debitori, ma potrebbe rivelarsi problematico.
Infatti, riducendo l’importo iniziale, aumenta il peso delle rate successive. Se il debitore non riesce a rispettare i pagamenti, la conversione viene revocata ei beni tornano a rischio di vendita all’asta. Quindi, ciò che appare come un vantaggio potrebbe, in pratica, aggravare la situazione del debitore.
Notifiche digitali e innovazioni tecnologiche
La riforma ha introdotto importanti novità anche per quanto riguarda le notifiche via PEC (Posta Elettronica Certificata). Ora, il perfezionamento delle notifiche avviene:
- Per il notificante, al momento della consegna dell’atto all’ufficiale giudiziario.
- Per il destinatario, alla generazione della ricevuta di avvenuta consegna.
Se la PEC non è disponibile, ad esempio perché la casella del destinatario è piena, l’atto viene depositato in un’area riservata del portale del Ministero della Giustizia e la notifica si perfeziona decorsi 10 giorni o al momento dell’accesso del destinatario al portale.
Sebbene questa soluzione sia innovativa, solleva alcune problematiche pratiche. Ad esempio, il ritardo nel deposito dell’atto nel portale potrebbe creare incertezze, così come la difficoltà di molti uffici a gestire efficacemente le notifiche telematiche.
Nuove regole nelle aste: obbligo di dichiarazione antiriciclaggi
Una modifica importante riguarda le regole per chi partecipa alle aste giudiziarie. Adesso, se l’aggiudicatario (cioè chi vince l’asta) non presenta la dichiarazione antiriciclaggio (ovvero il documento con cui l’aggiudicatario dichiara la provenienza lecita dei fondi utilizzati per il pagamento, al fine di garantire trasparenza ed evitare operazioni finanziarie illegali.) entro il termine previsto per pagare il saldo del prezzo, perde il diritto ad aggiudicarsi il bene. Questa nuova regola è stata introdotta per prevenire attività illecite durante le aste, aggiungendo un ulteriore controllo oltre al rischio
Stop al contributo per la ricerca dei beni da pignorare
Grazie al Correttivo Cartabia, è stata eliminata la tassa prevista per avviare la ricerca telematica dei beni da pignorare (art. 492 bis cpc). Questo significa che i creditori non devono più pagare il contributo unificato per individuare beni come conti bancari, immobili o stipendi del debitore.
Questa novità:
- Ridurre i costi per chi vuole recuperare i propri crediti.
- Snellisci la procedura , rendendola più veloce e accessibile.
L’Importanza di affidarsi a professionisti del settore
La Riforma Cartabia e il recente correttivo al processo civile portano significativi miglioramenti, con l’obiettivo di semplificare e rendere più efficienti le procedure legali. Tuttavia, le nuove disposizioni introducono anche complessità e zone grigie che potrebbero creare difficoltà nell’applicazione quotidiana delle norme. Tra le principali sfide ci sono i cambiamenti nelle tempistiche, la gestione di nuove procedure e le incertezze interpretative che potrebbero sorgere.
Per affrontare al meglio questi cambiamenti, è fondamentale rivolgersi sempre a professionisti esperti nel settore legale e immobiliare. L’esperienza di chi lavora ogni giorno con queste norme permette di:
- Evitare errori e ritardi che potrebbero compromettere il risultato di una pratica.
- Gestire correttamente le nuove tempistiche e le modifiche procedurali, come nel caso delle trascrizioni, dei pignoramenti e delle notifiche.
- Affrontare le ambiguità normative in modo sicuro e tempestivo, evitando problematiche che potrebbero rallentare il processo.
In definitiva, mentre le riforme cercano di accelerare il processo civile, la loro corretta applicazione richiede un’attenzione al dettaglio che solo i professionisti del settore possono garantire.
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