Ecco quando si deve aspettare per i più comuni esami o visite e mediche. E in alcuni casi i dati non sono neppure disponibili. La Regione tenta (di nuovo) la linea dura con i manager
Per essere operati di ernia inguinale (senza urgenza) al Mauriziano di Torino bisogna attendere 972 giorni: più di due anni e mezzo. Pianificare un intervento alle emorroidi (e con una prescrizione a priorità media) significa attendere 931 giorni (il doppio rispetto a un anno fa), se ne facciano una ragione quei cittadini che convivono questi fastidiosi – e spesso invalidanti – problemi.
Al Mauriziano
Non solo. All’ospedale di corso Turati per una prima visita endocrinologica programmata si aspetta 311 giorni, una manciata in meno rispetto a un anno fa; serve qualche giorno in più (365), invece, per una visita oculistica e leggermente meno, ma comunque oltre i 350 giorni, per ottenere un primo appuntamento con il fisiatra. Per essere visitati da un ortopedico servono 233 giorni e 267 per essere ricevuto da un gastroenterologo. Ha di che occuparsi, quindi, la direttrice generale Franca Dall’Occo, a capo del presidio dall’inizio di gennaio. E non è la sola.
Asl Città di Torino
E anche l’Asl Città di Torino, dove è stato confermato il direttore generale uscente Carlo Picco, e che ha in capo gli ospedali Martini, Amedeo di Savoia, Oftalmico, Maria Vittoria e San Giovanni Bosco, le criticità non sono poche. Ecco le prove.
Martini
Se al Martini, per esempio, una prima visita otorinolaringoiatrica si attende 79 giorni contro i 249 di febbraio 2024 e quindi i tempi sono in netto miglioramento, un’ecografia della tiroide, invece, si aspetta 262 giorni contro i 161 dell’anno precedente. E non è tutto. Per diverse prestazioni (visite ortopediche e gastroenterologiche, per esempio), infatti, nonostante sia passato un anno dall’ultima ricognizione effettuata dal Corriere Torino, e quasi due dal precedente, i dati sono ancora troppo spesso «non disponibili».
Maria Vittoria
Per esempio, non è precisato quanto tempo occorra per fare una gastroscopia al Maria Vittoria. Si sa, invece, quanto tempo serve per una prima visita pneumologica: solo sette giorni. Una buona notizia, certo; che però non fa il pari con i tempi di attesa della gastroenterologia (221 giorni per una visita) e dell’otorinolaringoiatria (109 giorni per vedere un otorino).
San Giovanni Bosco
Altra nota dolente: i dati disponibili rispetto alle performance del San Giovanni Bosco (Torino nord) sono pochissimi e quelli che ci sono non confortano. Per un ecodoppler dei tronchi sovraortici si aspettano 332 giorni così come per una dopplergrafia arteriosa degli arti inferiori. Infine, a proposito di chiarezza: la sezione «amministrazione trasparente» del sito internet Asl città di Torino non fornisce nessuna informazione sui tempi di attesa degli interventi chirurgici.
Città della Salute
E non se la passa meglio nemmeno Città della Salute – oggi in gestione transitoria e dal primo marzo sotto l’egida del nuovo commissario Thomas Schael, che promette di congelare l’intramoenia (esami privati eseguiti dentro le strutture pubbliche) dal suo arrivo e fino a nuovo ordine. Intanto, ecco la situazione.
Molinette
Alle Molinette una mammografia programmata si aspetta 417 giorni: solo 4 giorni in meno del 2023; per un’ecografia del collo per linfonodi servono 318 giorni, contro i 323 dell’anno precedente; e per una gastroscopia 403, contro i «soli» 315 di un anno fa.
Regina Margherita
Al nosocomio infantile Regina Margherita, una prima visita dermatologica si attende 367 giorni (qualcuno in più rispetto a un anno fa) mentre, per eseguire gran parte delle ecografie più delicate (al collo, addome, mammelle, tiroide) servono più di 400 giorni e per un’ecocardiografia ne occorrono quasi 165: tanto, troppo, ma comunque un centinaio di giorni in meno rispetto all’anno precedente, quando ne occorrevano 250. E gli interventi chirurgici? Al di là delle emergenze (gestite in tempo reale) in Città della Salute una protesi all’anca si aspetta, secondo la priorità, tra 130 e 630 giorni; un bypass aortocoronarico (emergenza esclusa) tra 183 e 280, e un intervento per tumore maligno alla prostata, tra 64 e 115 giorni contro i 70-370 di inizio 2024. Qualche miglioramento (seppur minimo) in effetti, si è visto ma, esattamente come lo scorso inverno il quadro generale continua a mostrare uno scenario di grande difficoltà.
Asl To3
Vediamo che succede poco fuori le mura cittadine. All’Asl To3 (guidata da Franca Dall’Occo fino a 15 giorni fa e oggi passata alla direzione di Giovanni La Valle), nel 2024, nei comuni di Collegno, Grugliasco, Pianezza e Venaria, una prima visita oculistica si attendeva tra 239 e 318 giorni. E oggi? I dati non sono disponibili; ci sono però quelli dei poliambulatori di Giaveno e Torre Pellice, dove si attende da 283 a 499 giorni. E, se è vero che nei centri privati accreditati i tempi, si riducono notevolmente (da 26 a 57 giorni), è altrettanto vero che spostarsi da un comune all’altro per molti cittadini non è immediato, tanto meno semplice.
Asl To4
Qui, invece, un esempio sulle performance dell’Asl To4, prima diretta da Stefano Scarpetta e da inizio 2025 affidata a Luigi Vercellino. All’ospedale di Ciriè una visita cardiologica (senza urgenza in impegnativa) si aspetta 289 giorni contro i 367 di febbraio 2024; tempi che si riducono di poco (273 oggi, 314 nel 2024) al poliambulatorio di Caselle.
Asl To5
E in provincia di Torino insiste anche l’Asl To5, i cui ultimi dati pubblici risalgono a fine ottobre scorso. Un anno fa all’ospedale Maggiore (Chieri) una visita cardiologica si aspettava oltre 300 giorni mentre oggi non si sa: le informazioni non sono disponibili; e così, anche per le visite ortopediche che, a febbraio scorso si attendevano 120 giorni ma delle quali, oggi non si hanno notizie.
I viaggi dei pazienti
Infine, i dati generali del sistema unico di prenotazione Cup che, quando non trova posto libero in prossimità dell’indirizzo di residenza del cittadino per cui sta cercando una disponibilità di prestazione o esame, allarga il raggio di indagine, anche su tutto il territorio piemontese. Secondo quanto denunciato dal consigliere regionale d’opposizione Daniele Valle (Pd) «per un’ecografia muscolotendinea il primo posto libero è il 16 dicembre 2025 a Torino, nessun altro posto nel resto del Piemonte, mentre per la colonscopia non c’è un singolo posto in tutto il Piemonte». E ancora. Visita dermatologica: chi abita a Torino deve aspettare più di un anno, il 19 febbraio 2026 alle Molinette. Altrimenti il 24 settembre 2025 a Orbassano. Gastroscopia: primo posto il 5 dicembre 2025 al Mauriziano. «Visita oculistica: se riuscite ad andare a Pinerolo bene, un mesetto di attesa. Altrimenti non vi sono altri posti prenotabili su Torino e nel resto del Piemonte – prosegue Valle –mentre per una risonanza alla colonna c’è posto al Mauriziano il 21 ottobre 2025, altrimenti a Rivoli a fine aprile». Eco transvaginale: qui si è fortunati, c’è posto il 27 marzo al Mauriziano, ma non ci sono posti né in provincia di Torino né nel resto del Piemonte. Ecocolordoppler TSA: anche qui la fortuna sorride, ma, per attendere solo un paio di settimane bisogna andare ad Alessandria, altrimenti c’è posto alle Molinette, ma il 6 novembre del 2025. Sulla mammografia le cose vanno peggio: impossibile prenotare a Torino, bisogna andare a fine febbraio a Gravellona (Vco).
La politica che fa?
Insomma, le liste d’attesa restano un problema enorme per la sanità pubblica piemontese. Per questo il governatore piemontese Alberto Cirio, e il suo assessore alla sanità Federico Riboldi tentano la linea dura e promettono ai nuovi direttori generali verifiche puntuali, ogni settimana, sul raggiungimento degli obiettivi. Come già tentato un anno, fa, peraltro.
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