Italiani e povertà energetica secondo i dati del Banco dell’Energia

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Guerre, cambiamenti climatici, speculazioni, inflazione, sono tanti i fattori che incidono sulla spesa energetica delle famiglie italiane. Il Presidente dell’Arera Besseghini vede la luce in fondo al tunnel, ma non prima del 2026. Intanto il nostro Paese deve fare i conti con il fenomeno della povertà energetica. I dati del Banco dell’Energia.

Bollette più pesanti nel 2025. Per Besseghini (Arera) “il peggio è alle spalle”, ma ci attendono ancora tempi difficili

Il prezzo dell’energia è alto, ma il peggio è alle spalle. Solo che per vedere una riduzione dei costi bisognerà attendere il 2026”, ha spiegato Stefano Besseghini, presidente di Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), in un’intervista rilasciata su affaritaliani.it.

In molti hanno già avuto modo di verificare l’aumento del costo dell’energia, con le bollette ricevute nelle ultime settimane, soprattutto del gas.

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Il 2025 si preannuncia un anno di ulteriori rincari, che andranno drasticamente a pesare sull’economia famigliare già fortemente logorata dall’inflazione. Secondo recenti stime, una famiglia tipo con contratto di fornitura a prezzo indicizzato nel mercato libero si troverà a fronteggiare un aumento di circa 350 euro durante l’anno in corso.

Come spiegato da Besseghini, potremmo scontare l’elevata volatilità dei mercati, caratterizzati da oscillazioni rapide e improvvise, amplificata da atteggiamenti speculativi che sfrutteranno qualsiasi accadimento percepito come negativo dagli stessi mercati e dall’opinione pubblica.
L’attesa per il 2026 si fa dura in queste condizioni, soprattutto per quelle famiglie che già da tempo affrontano con difficoltà questi rincari.

Accadimenti legati all’evoluzione dei conflitti bellici in corso, soprattutto Ucraina e Medio Oriente, dai fenomeni meteorologici estremi (siamo ancora in pieno inverno), dalle tensioni geopolitiche che vedranno coinvolti i principali Paesi produttori di gas e petrolio.

Il problema è che i costi energetici sono inevitabili. O che si inverno, o che sia estate, i consumi di energia elettrica e di gas naturale sono inevitabile (riscaldamento/raffreddamento).

I cambiamenti climatici stanno impattando in maniera decisa sulle spese delle famiglie italiane e non tutti riescono a reggere questi trend in crescita.

Il fenomeno della povertà energetica in Italia

In occasione della 6ª Plenaria dei Firmatari del Manifesto “Insieme per contrastare la povertà energetica”, a cui hanno aderito oltre 80 stakeholder tra aziende, organizzazioni del terzo settore, associazioni e istituti di ricerca (il Manifesto è l’iniziativa lanciata nel 2021 dalla Fondazione Banco dell’energia) è stata illustrata l’ultima indagine sul fenomeno della povertà energetica realizzata da IPSOS e Banco dell’Energia.

L’attenzione dei consumatori verso i consumi energetici resta un tema molto rilevante, soprattutto in questi tempi incerti: “il 40% delle famiglie guarda con attenzione anche alle strategie di risparmio sulle bollette e questo nonostante solo un italiano su cinque (22%) dichiari di aver messo in atto consumi improntati all’efficienza”.

Secondo l’Energy Poverty Advisory Hub dell’Unione Europea, si verifica una condizione di povertà energetica quando il consumo di energia è basso mentre la quota di reddito dedicata alla spesa energetica è troppo elevata. Sulla povertà energetica influiscono dunque in maniera diretta gli alti costi dell’energia e indirettamente le abitazioni inefficienti dal punto di vista energetico.

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Il timore di non poter pagare le bollette di luce e gas preoccupa il 16% degli italiani. Allo stesso tempo, però, il fenomeno della povertà energetica rimane un nodo critico, con il quale gli italiani hanno poca familiarità.

Il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC, 2023) ha messo la povertà energetica al centro delle sue azioni. Si legge: “Occorre coniugare le politiche di decarbonizzazione con quelle volte a mantenere la qualità della vita e dei servizi sociali, la lotta alla povertà energetica, e il mantenimento della competitività e dell’occupazione”.

Fortunatamente, anche per il 2025 sono stati riconfermati i bonus luce e gas, importante misura di sostegno al caro bollette e destinata alle famiglie più fragili. 

Il ruolo delle comunità energetiche rinnovabili

Le comunità energetiche rinnovabili potrebbero svolgere un ruolo chiave in questo senso, offrendo nuove opportunità di resilienza economica ed energetica.

È sicuramente importante intensificare gli sforzi formativi per aumentare la consapevolezza di queste tematiche tra i cittadini, rendendoli pienamente consci della reale entità del problema e di come individualmente si possa contribuire a fare scelte coerenti con obiettivi personali e collettivi.

Sotto questa prospettiva, “le Comunità Energetiche Rinnovabili potrebbero rappresentare una soluzione valida e ricca di potenzialità per affrontare anche questo problema, sebbene sia imprescindibile un significativo supporto da parte delle istituzioni e delle aziende per abbattere le attuali barriere percepite”, ha commentato Nando Pagnoncelli illustrando i dati dell’indagine a Roma.

L’apertura degli italiani verso le CER, infatti, si conferma elevata (57%), una propensione alimentata principalmente dalla prospettiva di risparmi economici e dalla possibilità di prevenire e combattere la povertà energetica, anche se secondo gli italiani un freno alla loro diffusione è rappresentato dagli ostacoli economici iniziali e dalle complessità.

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