Elezioni comunali Matera, Prisco scende in campo

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Inizia ufficialmente la corsa alla fascia di sindaco: per le elezioni comunali di Matera il primo a scendere in campo è Luca Prisco. Pronto a discutere di alleanze. Quasi due liste già pronte


E’ Luca Prisco il primo nome ufficiale che scende in campo per la candidatura a sindaco della città di Matera. Lo ha annunciato ieri sera nel corso di un evento al cinema Guerrieri.
Apertura ad eventuali intese ed alleanze con altre forze civiche o politiche guardando indifferentemente da destra a sinistra ma nessun passo indietro rispetto alla propria candidatura a sindaco.
L’obiettivo di avere almeno due liste che lo sostengono, tre priorità sotto il profilo del programma che vanno dalla questione discarica e rifiuti a quelle che riguardano poi le periferie e la promozione della città.
Con un occhio evidentemente anche al turismo che rimane elemento fondamentale “per evitare il rischio di tornare indietro al 2007 e all’impatto che la crisi dei salotti ha avuto sotto il profilo economico per la città di Matera” ha spiegato lo stesso Prisco.

Da cosa nasce la decisione di candidarsi a sindaco che pure aleggiava da molti giorni?

«Senza girarci intorno io penso che il prossimo candidato sindaco e poi sindaco sbagliato rischia di spegnere definitivamente questa città. Matera ha avuto trascorsi ultimi significativi dove tanti materani ci hanno creduto e hanno investito spingendo perchè Matera crescesse. Purtroppo negli ultimi 10 anni la città è stata fortemente rallentata tanto che il 2025 si rischia che il 30 per cento delle attività turistiche e non, chiuda. Per invertire questa tendenza serve una persona forte, scevra da qualsiasi collegamento politico-amministrativo con un po’ di carattere.
Penso si debba evitare il rischio di ritornare al 2007 e alle difficoltà vissute dalla città con la crisi dei salottifici.
E parlando con amici abbiamo concordato che è giunto il momento di fare tutti noi un passo in avanti. E direi che le liste che mi sostengono hanno condiviso da mesi questo percorso individuando in me un candidato significativo. Abbiamo quasi due liste già pronte e con molte donne al loro interno che mi sembra altro elemento significativo».

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Pensa che può essere lei il candidato di un mondo del turismo spesso in fibrillazione e con una recente manifestazione di protesta sotto il Comune?

«Non credo di rappresentare solo il mondo del turismo, c’è anche il mondo associativo ad esempio con cui ho un grande rapporto. Non ho partecipato alla manifestazione ultima volutamente, oggi credo ai fatti cioè di unirsi e condividere insieme delle strategie, solo così si possono raggiungere risultati».

Ho visto che avete un simbolo e un nome “Mathera” Democrazia materana che ricordano al Democrazia cristiana come mai. Da cosa nasce questa scelta?

«Ci vuole coraggio soprattutto nel sostenere le proprie idee. La mia idea è che un po’ di anni fa c’era più democrazia e condivisione.
E’ stato voluto quel simbolo, analizzato, studiato. Un ritorno al passato bisognerebbe, secondo me, farlo. L’intenzione è condividere a 360 gradi un percorso che durerà cinque anni e alla fine c’è una strategia di rappresentanza, culturale, sociale».

Il percorso che sta portando avanti è in fase di avvio. Ci sono delle liste oggi e c’è un candidato sindaco. Quali sono le certezze che non possono cambiare, i punti fermi e quali le cose su cui si può invece apportare delle modifiche? Ci saranno alleanze? Ci potrà essere un altro candidato sindaco che andrete a sostenere con quelle liste?

«La certezza è che io sono un candidato sindaco delle mie liste e su questo passi indietro non sono più possibili. L’unica variabile è che non ci sono chiusure verso nessuno.
Non ho preclusioni da destra a sinistra. Ho dato disponibilità a tutti a sedermi al tavolo con chiunque ma con una certezza la crescita per Matera nei prossimi cinque anni.
Se è questo la visione e la voglia ci possiamo sedere oltre al fatto che io sarò un candidato sindaco per cui non intendo su questo fare passi indietro».

In passato ci sono state polemiche importanti con la precedente amministrazione comunale. Nell’ambito dei dialoghi possibili c’è anche il M5S oppure non è un’opzione con cui discutere?

«Sono convinto che in alcuni momenti l’amministrazione passata abbia lasciata mano libera ai dirigenti senza dare direttive importanti. Lì la democrazia è venuta proprio meno. Scontro violento tra l’amministrazione e un imprenditore non l’avrei mai fatto. Comunque anche se dopo un anno c’è stato un chiarimento e questo oggi se mi si chiede di sedermi ad un tavolo e discutere con i rappresentanti dei 5 stelle mi porta a non avere alcuna preclusione. L’importante è ravvedersi e aggiustare il tiro. Non è un caso che il nome è Democrazia materana perchè così si risolvono gli aspetti».

Lei nel suo campo di imprenditore turistico ha fatto una serie di scelte. Ritiene anche di avere esperienza per poter portare avanti la guida amministrativa della città. O si rischia di ritrovarsi in una situazione di un sindaco inesperto nella gestione politico-amministrativa?

«L’esperienza politica io non ce l’ho, è inutile nascondersi. L’esperienza amministrativa escludendo alcuni settori come urbanistica e lavori pubblici, penso di conoscere la macchina amministrativa come le mie tasche. Uomo per uomo che lavora negli uffici. Perché sono 30 anni che opero e collaboro in questa città con gli uffici comunali. E una delle questioni da affrontare riguarderà i dipendenti comunali. L’altro pensiero che mi viene è che da circa un anno ragioniamo su questo progetto e in questo tempo io lo ho condiviso insieme agli uffici comunali».

Mi dà tre punti principali del suo programma?

«Discarica, quartieri e promozione sono le tre cose principali, unite tra di loro. Sulla discarica sono del parere la discarica di La Martella va chiusa completamente. La grande area dove sorge va impiantato un grande impianto fotovoltaico che dia corrente al borgo di La Martella, dando a Cesare quel che è di Cesare. Questo non vuol dire che la città non debba adottare sistemi importanti. Un impianto di termovalorizzazione è fondamentale e si può realizzare in due direttrici o verso Nord inserendo Comuni come Altamura e Gravina ma non mi sembra convincente oppure verso Sud dove ci sono i Comuni di Miglionico e Montescaglioso in un’area che ha zero come parte abitativa e in cui un privato possa fare quest’investimento e i Comuni abbiano il controllo di quest’attività. Così si abbatterebbe la Tari, si produrrebbe energia per far calare le bollette e in più si darebbero posti di lavoro.
La seconda questione sono le periferie e i quartieri. Matera è stata concentrata verso il centro e i Sassi anche se oggi i Sassi pagano una sorta di abbandono. Le periferie devono riprendere un posto centrale e abbiamo già iniziato un dialogo con i quartieri affinché vengano riconosciuti i comitati di quartiere. Donando loro immobili abbandonati con obiettivo della manutenzione e l’apertura al sociale.
Terzo punto è la promozione. Oggi Matera ha solo un brand mentre il resto è da ricostruire. Bisogna sapere rimescolare le carte e far convergere economia ma soprattutto forze».

Questa candidatura limiterebbe alcune progetti imprenditoriali che ha portato avanti?

«Questo metterò in chiaro da subito. Io non faccio passi indietro rispetto a quello che ho costruito. E’ il mio lavoro, non ho ricevuto nulla gratuitamente. I primi finanziamenti del Presepe sono arrivati dopo 14 edizioni. Ovviamente farò passi indietro personali su situazioni che non saranno compatibili, non potrò essere io l’interlocutore dei progetti ma i progetti penso debbano andare avanti. Per riportare Matera a quello che era un attimo prima del riconoscimento a Capitale della cultura. Quando erano i materani che creavano le iniziative e le attività. Io immagino la ripresa di dieci grandi eventi che si sono portate avanti a Matera da Materadio al Gaetano Scirea, dalla Mater Sacra al Carnevale».

Questa battaglia si fa per vincere evidentemente ma lei è disponibile anche eventualmente a fare una battaglia da consigliere comunale d’opposizione?

«Questa oggi è l’unica domanda a cui oggi non ho una risposta. Ho chiare le idee sul da farsi, su questo non so ancora rispondere e penso dipenderà evidentemente dal numero di voti che prenderò».

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