A breve il rinnovo delle presidenze delle Commissioni parlamentari, che solleva gli appetiti di tanti candidabili. Sullo sfondo rimane il nodo Santanché
C’è tanto fermento nei palazzi romani della politica. A breve si avvierà un giro di valzer che toccherà le presidenze delle Commissioni parlamentari e anche qualche poltrona di Governo.
Gli occhi sono ovviamente rivolti in prima battuta verso il dicastero guidato da Daniela Santanché. Da quasi due anni ormai si parla di una possibile defenestrazione per la senatrice di FdI, alle prese con alcune vicende giudiziarie antecedenti il suo incarico di governo. Questa volta però, dopo il rinvio a giudizio a seguito delle accuse di false comunicazioni sociali nel caso Visibilia, le sue dimissioni sembrano solo questione di tempo.
GIANLUCA CARAMANNA, IL CANDIDATO NATURALE PER IL DOPO SANTANCHE’
Tra i nomi più discussi per una eventuale sostituzione di Santanchè spicca quello di Gianluca Caramanna, deputato di Fratelli d’Italia e responsabile del dipartimento turismo del partito. Caramanna, ex manager in catene alberghiere come il gruppo Hotel Domus, è considerato il “braccio destro” di Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura ed ex cognato della premier Giorgia Meloni. La sua esperienza nel settore turistico e la vicinanza agli alti vertici del partito lo rendono un candidato naturale per il ruolo di ministro del Turismo.
MANLIO MESSINA, L’ALTERNATIVA SICILIANA
Un altro nome emerso nelle discussioni è quello di Manlio Messina, già assessore al Turismo della Regione Sicilia e attuale vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. La sua esperienza amministrativa nel settore turistico regionale potrebbe rappresentare un valore aggiunto per la guida del ministero a livello nazionale. Negli ultimi tempi si sono registrati alcuni alti e bassi all’interno del partito, e in particolare nei rapporti con il responsabile Organizzazione Giovanni Donzelli. Tensioni che sembrano rientrate.
SALVATORE DEIDDA VERSO IL MIT SULLA POLTRONA CHE ERA DI BIGNAMI
Parallelamente, si parla di un possibile spostamento di Salvatore Deidda, attuale presidente della commissione Trasporti della Camera, al ruolo di viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, posizione vacante dopo la nomina di Galeazzo Bignami a capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. Questo movimento potrebbe innescare ulteriori cambiamenti nelle presidenze delle commissioni parlamentari, che vanno comunque rinnovate a metà legislatura come da regolamento delle due Camere. “Non è detto che a ricoprire il ruolo di Deidda – scriveva qualche giorno fa il Messaggero – sia un esponente di FdI. C’è chi fa il nome di Andrea Caroppo, di Forza Italia. Ma questo scenario potrebbe creare problemi in Senato, dove l’omo nima commissione è guidata dall’azzurro Claudio Fazzone”.
D’ATTIS O LUCASELLI AL POSTO DI MANGIALAVORI IN COMMISSIONE BILANCIO ALLA CAMERA?
All’interno di Forza Italia, emergono tensioni riguardo alla presidenza della commissione Bilancio della Camera, attualmente occupata da Giuseppe Mangialavori. Vicino alla cordata di Licia Ronzulli e Giorgio Mulè, in diversi tra le fila di FI sono pronti a sostituirlo. Anche se, in questo caso, un freno potrebbe arrivare dalla geografia, considerato che Mangialavori è espressione del partito in Calabria, uno dei principali serbatoi elettorali di Forza Italia. A nutrire qualche ambizione ci sarebbe Mauro D’Attis, relatore dell’ultima legge di Bilancio e commissario di FI in Puglia, quindi comunque un altro esponente del Sud.
Forza Italia comunque potrebbe avere difficoltà a tenere la guida della commissione. C’è chi fa il nome di Ylenja Lucaselli, deputata di Fratelli d’Italia e capogruppo in commissione Bilancio, tra i possibili candidati. Queste dinamiche riflettono le complesse relazioni interne alla coalizione di centrodestra e la necessità di bilanciare gli equilibri tra i vari alleati.
IN SENATO TANTE CONFERME, IN FUTURO INCOGNITA DE CARLO
Al Senato ci sono diversi punti fermi, inamovibili. Tra questi senza dubbio Alberto Balboni di FdI alla guida della commissione Affari costituzionali e Giulia Bongiorno della Lega alla Giustizia. Da capire invece, anche in ottica del prossimo voto regionale in Veneto, il presente e il futuro di Luca De Carlo, attuale presidente della commissione Industria. Il suo nome, infatti, è tra i papabili per il dopo Zaia. Comunque, nel caso, sino ad allora rimarrà a presiedere la commissione a Palazzo Madama.
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