“Controlli per strutture ricettive e Rsa”

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 


Parte la sorveglianza sanitaria nelle strutture turistico-ricettive e nelle Rsa per prevenire la diffusione della legionella, un batterio che si trova in ambienti acquatici naturali o in impianti idrici artificiali e che può causare malattie come le polmoniti. Il Dipartimento di prevenzione della Asl di Bari, già impegnato a intervenire su segnalazione (sono stati 179 i campionamenti eseguiti nel 2024), ha programmato per tutto il 2025 anche l’analisi delle valutazioni dei rischi legionellosi con campionamenti periodici a cura del nucleo operativo territoriale. L’obiettivo è quello di ridurre il numero di casi di legionellosi e, nello stesso tempo, ridurre il rischio di esposizione.

Le modalità operative dei prossimi interventi preventivi sulle situazioni più critiche sono state il focus del convegno, organizzato dalla direzione del Dipartimento di Prevenzione e dal Coordinamento degli Spesal, in accordo con l’unità operativa di Igiene Industriale che si è tenuto oggi nella sede dell’ex Cto, rivolto ai referenti di tutte le direzioni sanitarie degli ospedali, dei laboratori analisi, delle strutture turistico ricettive, e ancora a ingegneri e tecnici degli impianti idrici.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

A introdurre i lavori il direttore sanitario Luigi Rossi, il direttore del Dipartimento di prevenzione Fulvio Longo e il responsabile della Igiene Industriale, Massimiliano Giuliano. Nelle tante sessioni di formazione e discussione si sono confrontate le diverse istituzioni coinvolte: a partire dall’Istituto Superiore di Sanità, rappresentato da Maria Luisa Ricci, l’Università degli studi di Bari, rappresentata da Silvio Tafuri, professore ordinario di Igiene e Medicina Preventiva, e poi ancora la Regione Puglia, con Nehludoff Albano, dirigente del Servizio Promozione della Salute e infine Arpa Puglia, con Barbara Bartoli. Stefania Menolascina, coordinatrice gruppo Legionella e Massimiliano Giuliano, responsabile della Igiene industriale, sono intervenuti come responsabili scientifici.

Le modalità di trasmissione dell’infezione

L’infezione da legionella avviene normalmente per via respiratoria mediante l’inalazione o l’aspirazione di piccole goccioline (aerosol) prodotto dai diffusori delle docce, dai filtri rompigetto dei rubinetti, dalle vasche idromassaggio, dai grandi impianti di climatizzazione dell’aria, piscine, fontane, ecc. non si trasmette da persona a persona. Dall’ultimo rapporto annuale sulla legionellosi in Italia, è emerso un forte aumento dei casi (+50%) con una percentuale superiore all’84% di casi classificati come ‘comunitari’, ovvero di origine non nota poiché non riferibili ad alcun soggiorno al di fuori della propria abitazione durante il periodo di incubazione della malattia.

I dati dell’Asl Bari

Per quanto riguarda il territorio della Asl di Bari, nel 2024 il 70% delle infezioni si è verificato all’interno delle abitazioni, il 42,5% nelle strutture ricettive e il 15% nelle residenze sanitarie assistenziali. È quanto emerge dal report stilato dal ‘gruppo legionella’, di cui è responsabile il direttore Sisp area metropolitana, Francesco Nardulli affiancato dalla coordinatrice Stefania Menolascina che opera insieme a: un medico igienista, due tecnici della prevenzione e quattro assistenti sanitari. Complessivamente sono state eseguite 40 indagini eseguite sul territorio nel corso del 2024 per un totale di 179 campionamenti. Una attività di gran lunga superiore a quella registrata nel 2023 che si è chiuso con 14 indagini e 11 campionamenti.

Misure preventive

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la legionella è, tra tutti i patogeni presenti nell’acqua, quello che causa il maggior onere sanitario nell’Unione Europea. Per questo è stata prevista la sorveglianza nazionale della legionellosi, che, per ogni caso segnalato, impone la valutazione dell’esposizione al rischio e la segnalazione alle Asl di competenza, che devono attuare gli interventi di controllo ritenuti necessari. Il datore di lavoro ha l’obbligo di valutare il rischio legionellosi presso ciascun sito di sua responsabilità, adottando tutte le misure protettive e preventive in relazione al rischio valutato necessarie alla sicurezza dei lavoratori, senza trascurare le responsabilità (implicazioni legali e di immagine) nei confronti di possibili utenti/pazienti.

In presenza di casi di legionellosi, l’indagine epidemiologica risale al luogo in cui è avvenuta l’infezione. Per questo è necessario che il paziente ricordi quali strutture ha frequentato nei dieci giorni antecedenti, l’esordio dei sintomi, al fine di potere procedere ai controlli ambientali. Ogni volta che si verifica un caso o un cluster di casi associati ad una struttura sanitaria, l’indagine epidemiologica è obbligatoria e non procrastinabile, soprattutto per poter identificare l’origine dell’infezione e programmare adeguati interventi di bonifica.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link