Chi gode di particolari diritti che limitano il pignoramento nei propri confronti

Chi può beneficiare di particolari diritti per evitare o limitare il pignoramento? La questione dei pignoramenti non è certo di facile discussione e, come stabilito dal Codice Civile, ogni debitore è responsabile, con tutti i suoi beni (mobili e immobili), dei debiti contratti che devono sempre essere ripagati.

In casi contrari, il rischio è quello del pignoramento dei propri stessi beni. Esistono, però, dei casi eccezionali in cui determinate categorie di persone possono evitare di incorrere in tale provvedimento.

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• Quando i disabili possono usufruire di agevolazioni per i pignoramenti
• Come evitare i pignoramenti ricorrendo alla Legge Salva Suicidi e chi può farlo
• E cosa succede in presenza di un figlio minorenne a carico?

Quando i disabili possono usufruire di agevolazioni per i pignoramenti

La prima categoria di persone che può usufruire di agevolazioni in tema di pignoramenti sono coloro che hanno una invalidità riconosciuta e certificata. 

E’, infatti, previsto dalle norme in vigore il divieto di pignoramento dei beni nei confronti delle persone disabili o con handicap grave riconosciuto ai sensi della Legge 104.

Per evitare il provvedimento è, però, necessario che la condizione di disabilità accertata sussista al momento dell’esecuzione forzata, e non alla contrazione del debito.

Inoltre, per le stesse categorie di persone non possono essere pignorate le prestazioni economiche specifiche. Il Codice Civile stabilisce, infatti, che non possono essere pignorati i crediti aventi per oggetto sussidi di grazia o di sostentamento.

Ciò significa che gli importi erogati a titolo di indennità di accompagnamento, le pensioni di invalidità, ai sordomuti e ai ciechi, alle vittime della criminalità e altre provvidenze economiche simili non possono essere oggetto di pignoramento, perchè rappresentano l’assistenza che lo Stato garantisce ai bisognosi.

I disabili possono anche beneficiare del divieto del fermo amministrativo, che vale, però, solo per l’Agenzia Entrate Riscossione o per i crediti degli enti locali, mentre un privato creditore, come una banca o una società finanziaria, può tranquillamente pignorare l’auto del disabile, anche se è necessaria per i suoi spostamenti. 

Come evitare i pignoramenti ricorrendo alla Legge Salva Suicidi e chi può farlo

Chi ha contratto troppi debiti per cause indipendenti dalla propria volontà, per esempio nel caso in cui abbia perso il lavoro, o la propria attività sia fallita a causa della crisi, ed è a rischio pignoramento, può bloccarlo ricorrendo alla Legge Salva Suicidi, la 3/2012.

In questo caso, le persone indebitate non per propria colpa, possono chiedere al Tribunale una riduzione del debito o, in casi eccezionali, l’integrale cancellazione.

Possono accedere alla legge sul sovraindebitamento i cittadini, i lavoratori autonomi e i liberi professionisti, gli imprenditori commerciali, i piccoli imprenditori non soggetti al fallimento, i soci di società di persone (come le Snc e le Sas), e anche i familiari dei sovraindebitati entro il quarto grado e gli affini entro il secondo grado del debitore principale, se con lui conviventi, o quando il debito ha un’origine comune, al coniuge e al membro di un’unione civile.

E cosa succede in presenza di un figlio minorenne a carico?

Un altro caso che si potrebbe pensare possa portare ad un blocco, pur se temporaneo, di un pignoramento è quello della presenza di un figlio minorenne a carico.

In realtà, quando c’è un figlio minore non è detto che non si possano pignorare i beni di uno o di entrambe i genitori, dai conti correnti, all’auto di proprietà e anche alla casa.

Tuttavia, nel caso di pignoramento della casa quando si hanno figli minori, le leggi spesso stabiliscono che la priorità assoluta sia quella di garantire sempre il benessere dei minori, per cui prima che il pignoramento diventi esecutivo, è necessario fornire alternative abitative adeguate.

Nel caso di un pignoramento immobiliare, potrebbe, infatti, essere richiesta un’approvazione speciale da parte di un tribunale per garantire la protezione dei diritti dei minori coinvolti.