Si è spenta la professoressa Maria Angela Riviera e per Casalmaggiore si tratta di una perdita importante. I funerali si terranno al Duomo di Casalmaggiore lunedì alle ore 10, seguiti dalle Onoranze Funebri Mantovani. Maria Angela lascia gli amici di sempre Renato, Margherita e Vittorangela, i cugini e le cugine e parenti tutti, che ringraziano il direttore sanitario Alessandro Albertini, la caposala Graziella e tutto il personale della RSA Serini di Sabbioneta per l’umanità dimostrata. A ricordare la prof. è Maria Luisa Feroldi, che l’aveva avuta come insegnante a scuola e che la ricorda con un bel ritratto.
“Il primo ottobre 1976 mi trovavo nell’aula della Prima D alla Scuola Diotti di Casalmaggiore. Era il giorno dell’ingresso alle Medie per me, bambina della frazione che, per la prima volta si trovava in una classe numerosa – 27 alunni! – del capoluogo. Io che, a parte il mio compagno delle Elementari Maurizio, non conoscevo nessuno, credo di aver tenuto per tutta la mattina gli occhi bassi… Occhi che inevitabilmente erano costretti ad alzarsi all’ingresso di ogni professore. La prima professoressa che ci accolse fu proprio quella di Italiano, Storia e Geografia, Mariangela Riviera. Non sapevo che quello sarebbe stato l’inizio di un legame destinato a durare negli anni.
Con tono di voce pacato Mariangela si presentò alla classe con l’autorevolezza che l’ha sempre caratterizzata, riuscendo ad incutere rispetto pur facendoci sentire a nostro agio. Nel corso dei tre anni delle medie ho avuto modo di apprezzarne la preparazione e la serietà, che oltre all’approfondimento delle varie discipline, ci guidavano all’acquisizione di quel senso critico da Lei ritenuto fondamentale per una piena comprensione della realtà, scevra da pregiudizi e preconcetti.
Tra i tanti argomenti da Lei trattati ricordo in particolare la questione dell’emancipazione della donna e i frequenti inviti a non farci condizionare dai pregiudizi, in particolare da quelli che portavano ad avere atteggiamenti discriminatori nei confronti dei meridionali, ad esempio. Appassionata di fotografia, aveva voluto che il Preside di allora, professor Gregorio Sofia, ci desse i primi rudimenti di questa tecnica, sviluppando lei stessa, a casa sua, i negativi dei nostri primi scatti. Spesso durante le lezioni di geografia proiettava in classe le diapositive da lei scattate nel corso dei suoi numerosi viaggi.
Terminata la Terza media, ho affrontato il mio percorso di studi, pensando però sempre con gratitudine a quella professoressa che aveva suscitato in me l’interesse per le materie letterarie. Così quando venni a sapere che era venuta a mancare la Sua adorata sorella Luciana, più di trent’anni fa ormai, andai a farLe visita. Cominciammo in questo modo a frequentarci regolarmente ed ebbi modo di scoprire le sue numerose attività ed interessi che andavano dal teatro alle mostre d’arte, dalla realizzazione di manufatti in ceramica e pasta di pane, ai corsi di greco antico e tedesco, ai viaggi guidati…
Passavamo il tempo in lunghe chiacchierate che si svolgevano sia nel suo salotto, che in piacevoli passeggiate lungo l’argine o in golena. Dal momento che anch’io sono stata insegnante prima alle Elementari, poi alle Medie, proprio come Mariangela, gli argomenti di conversazione non si esaurivano mai. Immagino che qualcuno ci avrà anche sentito discutere animatamente perché non sempre i nostri punti di vista coincidevano. Ripenso con nostalgia a queste lunghe conversazioni, dalle quali sono sempre stata arricchita. Mi rendo inoltre conto che, nonostante la notevole confidenza tra noi, non ho mai rinunciato a darLe del lei, come se mi fosse impossibile considerarmi al Suo livello.
Mariangela aveva poi iniziato a partecipare ogni giorno alla Santa Messa feriale, preceduta dalla recita del Rosario, di cui per anni è stata voce guida. Mi diceva sempre che considerava il tempo trascorso in chiesa come il migliore della sua esistenza. Nonostante il suo impegno pomeridiano in chiesa e i miei impegni famigliari divenuti più gravosi, la nostra frequentazione non si è mai interrotta, tanto che per diverso tempo, quasi ogni domenica la portavo a bere il tè a casa mia in compagnia di alcune signore.
Da alcuni anni purtroppo la sua memoria aveva cominciato a venir meno, fino a rendere necessario il Suo ricovero presso l’RSA Serini di Sabbioneta, dove è stata amorevolmente accudita sia dal personale che dalla signora Margherita e dal marito Renato fino al giorno della Sua scomparsa. Mi consola pensarLa in Cielo, riunita ai Suoi cari che sempre cercava negli ultimi tempi. Ora mi restano gli innumerevoli ricordi che ho di Lei, che amavo definire mia madre spirituale. Credo quindi di onorare in Lei a nome di tanti suoi ex alunni la professione di insegnante, svolta con onestà intellettuale e passione”.
Maria Luisa Feroldi
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