Attualità
Una memoria tecnica è stata al presidente del Consiglio dei ministri e del Cipess, Giorgia Meloni, in vista dell’approvazione definitiva del progetto del Ponte sullo Stretto. A redigerla Mario De Miranda, ingegnere progettista di ponti, Federico Mazzolani, professore emerito di Tecnica delle costruzioni, e Santi Rizzo, ex ordinario di Scienza delle Costruzioni. In 178 l’hanno sottoscritta
“Il posizionamento del pilone lato Calabria” è “posto proprio sopra una faglia attiva”. A scriverlo, mentre si attende che il Cipess si pronunci sull’approvazione definitiva del progetto del Ponte sullo Stretto, sono Mario De Miranda, ingegnere progettista di ponti, Federico Mazzolani, professore emerito di Tecnica delle costruzioni, e Santi Rizzo, ex ordinario di Scienza delle Costruzioni. I tre professionisti hanno inviato al presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni una memora tecnica.
E a sostegno delle loro motivazioni in 178 hanno scelto di sottoscrivere la memoria tecnica nella quale si fa presente come il progetto del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria presenti “numerosi e forti elementi di criticità e rischio che i sottoscritti firmatari ritengono che non siano stati evidenziati nelle istruttorie del Mit e di SdM, ma che invece sono reali, sinora irrisolti e pertanto pericolosi per il nostro Paese”.
I tre redattori a giugno 2024 avevano partecipato ad una seduta della Commissione Ponte del Consiglio comunale di Messina, in contraddittorio con tecnici e ingegneri della società Stretto di Messina.
A sostegno della loro affermazione sul posizionamento del pilone calabrese su una faglia attiva allegano un disegno tratto dalla stessa documentazione del Progetto Definitivo. “Il disegno mostra la fondazione della torre lato Calabria ubicata proprio in corrispondenza del tetto della Faglia Cannitello, rappresentata dalla linea rossa, scelta progettuale peraltro vietata dalle Linee Guida della Protezione Civile.
La faglia è una grande fessura presente nel terreno, ossia una rottura del terreno causata da un sisma passato e che verrà certamente messa in movimento da un sisma futuro, con brusco e imprevedibile spostamento relativo tra le masse di terreno a contatto lungo la superficie di faglia. Inoltre è una superficie di discontinuità che separa le due parti di terreno, quella verso monte a sinistra e quella verso mare, a destra nel disegno: ed è evidente anche in termini di senso comune che la fondazione si trova posta in un’area poco stabile, dove nessun responsabile progettista di certo posizionerebbe la propria casa: ma perché mai la Torre di sostegno di un ponte di luce 3.300 metri? Se questo disegno venisse presentato ad un Congresso Internazionale di Ingegneria susciterebbe, tra gli esperti e gli studiosi, una reazione ben poco edificante.
Per spostare la fondazione da quella posizione, del tutto contestabile e inaccettabile, si dovrebbe cambiare integralmente tutto il progetto, e verrebbe forse messo in discussione lo stesso e intero progetto: e forse questa è la ragione principale per cui tale necessario spostamento non è mai stato finora concretamente considerato e affrontato da SdM e dal Progettista, pur essendo la faglia nota ed evidente da tempo ad entrambi…
Ma il Cipess è ancora in tempo per fermare l’iter di approvazione e considerare, in tutta la loro gravità, ciascuna delle criticità rilevate, tra le quali spicca quella sopra richiamata.
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