Partiti per Gaza gli aiuti di Misericordie e Unicoop Firenze • Nove da Firenze

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Con il cessate il fuoco entrato in vigore oggi tra Israele e Hamas, una pausa momentanea dalle devastazioni sembra finalmente possibile.

Sono in viaggio verso Gaza le 23 tonnellate di generi alimentari donate dai toscani con la raccolta straordinaria promossa dalla Federazione delle Misericordie della Toscana in collaborazione con Unicoop Firenze e Fondazione Il Cuore si scioglie e con il contributo delle associazioni di volontariato toscane a dicembre 2024.Mercoledì scorso è partita dal porto di Monfalcone, in Friuli Venezia Giulia, la nave che porterà gli aiuti -quelli toscani e quelli raccolti con altre iniziative a Cipro, nell’ambito dell’operazione organizzata da Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, grazie alla collaborazione con il Ministero della Difesa-Comando Operativo di Vertice Interforze.

In precedenza il punto di ammassamento degli aiuti era stato fissato a Livorno e un ringraziamento particolare merita la Porto di Livorno 2000 per la collaborazione e la disponibilità di mezzi, spazi e uomini per la gestione logistica. L’Esercito da parte sua ha messo a disposizione 10 container per caricare tutto il materiale raccolto su camion militari e trasferirlo al punto d’imbarco di Monfalcone.

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Complessivamente il carico ammonta a 101 pallet per un totale di oltre 50 tonnellate: la metà circa dell’intera spedizione di aiuti quindi arriva dalla generosità dei toscani.

La nave con gli aiuti dovrebbe arrivare al porto di Limassol a Cipro giovedì 26 gennaio. Da lì, attraverso il Corridoio marittimo di Cipro, gli aiuti riprenderanno il mare verso il porto di Ashdod e proseguiranno poi verso Gaza, nell’ambito dell’operazione “Corridor for Gaza” Amalthea.

Giunti a Gaza, l’Ong American Near East Refugee Aid si occuperà della distribuzione degli aiuti alle popolazioni bisognose, assicurando la documentazione della consegna. Le Misericordie, pur tenuto conto delle ovvie problematiche di sicurezza e logistiche, chiederanno di poter avere propri volontari sul posto, per assistere alla consegna alla popolazione, garantendo così un’ulteriore testimonianza di solidarietà e vicinanza diretta ai destinatari degli aiuti.

I prodotti donati sono farina, riso, pasta, legumi in scatola, pesce in scatola, sale, assorbenti, bagnoschiuma. La raccolta in Toscana si è tenuta sabato 14 dicembre in sette punti vendita Coop.fi, uno per ogni provincia dove è presente Unicoop Firenze. Alla giornata di solidarietà hanno partecipato i volontari delle sezioni soci, oltre 200 volontari delle associazioni del territorio e alcuni testimonial che hanno dato il loro contributo alla raccolta.

Per oltre 15 mesi, la popolazione di Gaza ha subito incessanti bombardamenti, sfollamenti e privazioni di beni essenziali, con un impatto devastante su un’intera generazione. Le testimonianze raccolte parlano di famiglie spazzate via, abitazioni rase al suolo e un sistema sanitario e infrastrutturale al collasso. Bambini e bambine hanno perso la vita per fame e per mancanza di cure mediche adeguate, conseguenze dirette del blocco illegale imposto da Israele.

Per garantire trasparenza e documentare le violazioni dei diritti umani, COSPE si unisce alle richieste di Amnesty International per l’immediato accesso nella Striscia di Gaza di giornalisti stranieri e osservatori indipendenti. La loro presenza è cruciale non solo per raccogliere testimonianze delle violazioni dei diritti umani, ma anche per verificare l’arrivo degli aiuti umanitari, che Israele ha troppo a lungo ostacolato.

Inoltre, è quanto mai necessario che il Governo italiano riprenda un ruolo maggiormente attivo nella risoluzione di questa crisi, attraverso la riattivazione del sostegno da parte del Ministero degli Esteri e dell’Agenzia italiana per la cooperazione italiana, sbloccando i fondi per l’emergenza umanitaria che le ong italiane in Palestina (attraverso le piattaforme AOI, AOI, CINI e Link2007, assieme alla Piattaforma OSC in Medio Oriente e Mediterraneo) stanno aspettando già da tempo per poter riprendere al meglio l’operatività a Gaza in Cisgiordania. Si tratta di 10 progetti di emergenza (5 a Gaza e 5 in Cisgiordania e Gerusalemme Est), già approvati dall’AICS nel giugno 2023 ma ancora fermi.

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“Non c’è tempo da perdere. Gli stati terzi devono esercitare ora più che mai la massima pressione su Israele affinché rispetti i suoi obblighi internazionali” dichiara Anna Meli, presidente di COSPE. “È necessario consentire subito l’ingresso di aiuti, medicinali, cibo e materiali per la ricostruzione delle infrastrutture critiche, come gli ospedali. Va immediatamente ripristinato l’ingresso di un numero di 600 camion di aiuti al giorno, quota minima essenziale per poter rispondere alle prime esigenze umanitarie”.

Perché il cessate il fuoco non sia un semplice palliativo, COSPE ribadisce l’urgenza di affrontare le cause profonde del conflitto. 



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