Sono oltre 3 milioni (3.177.000) i lombardi che praticano sport con continuità. In base ai dati Istat, si tratta del 43,2% dei residenti, un dato superiore alla media nazionale del 36,9%. L’edizione 2024 dello “Sport Plan“ – il volume con cui Regione Lombardia ha aggiornato il sistema sportivo analizzando lo stato delle infrastrutture, le discipline preferite e le esigenze del territorio rispetto alla fotografia del 2019 – certifica la leggera crescita degli sportivi rispetto al periodo precedente al Covid (+0,5%) ma anche quella dei sedentari (+1,2%).
I tesserati superano il milione (17,25% del totale nazionale), il 2,2% in più del pre-Covid. La differenza di genere è ancora significativa: nella maggior parte delle province la percentuale di tesserati supera il 60% tra gli uomini mentre il tasso femminile oscilla intorno al 30%. Per quanto riguarda, invece, le infrastrutture, in Lombardia risultano presenti 13.283 impianti. L’età media è di 46 anni, il 25% è stato costruito dopo il 2000. La provincia di Milano presenta il maggior numero di spazi destinati alle attività sportive, seguita da Brescia e Bergamo. Lo “Sport Plan“ 2024 fotografa anche le preferenze dei lombardi: le discipline sportive più praticate risultano calcio e calcio a 5 (23,9%), volley e beach volley (14%), basket (12,9%), ginnastica e attività motorie (9,50%), tennis e padel (7,9%).
Ginnastica dinamica militare
Solo dieci anni fa era un’idea di chi era abituato a faticare e correre anche controcorrente. Oggi è diventata una disciplina sportiva riconosciuta dal Coni. Matteo Sainaghi, ex rugbista bresciano, ha fatto meta con la “sua“ Ginnastica dinamica militare italiana 1978 (Gdmi): “Ginnastica come attività che tende, mediante una serie ordinata di esercizi, a sviluppare l’apparato muscolare e a dare robustezza e agilità al corpo. Dinamica come opposizione di statica, quindi veloce, forte ed efficiente. Militare perché sono presenti caratteristiche di ordine e comando per ottimizzare la classe allenante, togliere le barriere sociali tra i partecipanti e dare disciplina all’esecuzione. Italiana perché io sono nato in Italia e anche il protocollo è nato qui, mentre 1978 è l’anno in cui Mennea stabilì il record mondiale sui 200 metri con lo straordinario 19’’72”.
La sfida alternativa al modello di fitness da palestra e macchinari l’ha lanciata nel 2013 insieme a Mara Uggeri. Oggi, con più di 50mila iscritti e circa 450 centri a livello nazionale, Sainaghi può vantare la società sportiva con più tesserati d’Italia e d’Europa. In Lombardia conta 10mila tesserati in 130 centri. “Vengo da uno sport come il rugby che mi ha insegnato tanto. Il gruppo, il senso di appartenenza, la volontà e il sacrificio sono alla base della pratica sportiva e dell’allenamento – sottolinea l’ideatore di Gdmi –. Quando invece ho frequentato i centri fitness per allenarmi ho trovato una scarsissima volontà di mettersi seriamente in gioco unita a una continua delega delle proprie responsabilità all’istruttore e alla struttura. Delegare la propria forma fisica e come far fare i compiti a qualcun altro non può funzionare. Da qui l’idea di creare un sistema di allenamento che ha alla base l’attività a corpo libero, in cui ogni esercizio non viene svolto con attrezzature di ultima generazione e all’interno di sale condizionate ma in un ambiente che predilige solo ed esclusivamente il fattore allenante per migliorare la forma fisica”.
Le esercitazioni – recita uno dei tre pilastri del protocollo Gdmi – sono sempre condotte in assetto antigravitario perché con i macchinari “la forza messa nell’esercizio per contrastare la resistenza non passa per tutte le articolazioni del corpo scaricandosi sui piedi”. Il secondo caposaldo della disciplina sportiva riguarda “l’assenza di comfort” e i “comandi“ relativi agli esercizi impartiti con autorevolezza “per forzare le barriere psico-culturali che sono alla base dei processi di adattamento alla sedentarietà”. Terzo punto è la totale assenza di competizione “intesa come esaltazione del primo in classifica o del singolo”: conta, invece, “l’impegno del gruppo a ripetere tutti insieme l’esercizio non completato dal singolo”.
Il Coni, attraverso il Csi, ha certificato e promosso Ginnastica dinamica militare italiana come disciplina sportiva e ha riconosciuto a Matteo Sainaghi la titolarità esclusiva di “maestro Gdm italiana” abilitando la società a svolgere direttamente corsi di formazione (tramite Csi Coni Gdm Italiana). “Ci si può iscrivere ai nostri corsi dai 14 anni con la delega dei genitori, anche se la fascia di età per noi più rappresentata va dai 25 ai 55 anni di età – spiega l’ex rugbista –. Vista la tipologia di preparazione si potrebbe pensare che sia un allenamento prettamente al maschile. Invece i nostri iscritti sono sia uomini sia donne in percentuale praticamente identica. Stesso discorso vale anche per gli istruttori, che formo personalmente con particolare attenzione. Prima di mostrarmi i loro titoli e attestati devono ottenere una mia risposta positiva alla domanda: “ io mi farei allenare da questa persona?””.
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