I Pelosi della Bassa: c’è una proroga per trovare una soluzione

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Una situazione che sta tenendo una comunità, non solo umana, con il fiato sospeso da giorni. A Pontevico è pressoché impossibile non aver sentito parlare del rifugio “I pelosi della Bassa” che ha, da circa due anni e mezzo, trovato “cuccia” a Gauzza, in quello che per anni è stato un allevamento di cani da caccia

I Pelosi della Bassa: c’è una proroga per trovare una soluzione

Una situazione in cui sentimenti e burocrazia si stanno scontrando e a stare “zampa alzata” sono circa quaranta cani di diverse età, provenienza, vissuto.

A raccontarci quanto sta succedendo è la presidente dell’omonima associazione, la pontevichese Mara Andreoletti, che da quarantasette anni a questa parte trascorre ogni singolo giorno della propria vita, in compagnia di uno o più quattro zampe.

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La vicenda

Scorriamo a ritroso la linea del tempo e andiamo a circa una trentina d’anni fa quando, nello stesso luogo oggi rifugio, nella frazione di Gauzza nacque un allevamento di cani da caccia. Qualche anno fa giunse l’età del pensionamento per l’uomo e confrontandosi con la stessa Andreoletti le propose con un comodato d’uso gratuito per usufruire di parte degli spazi di quella struttura, in particolare parte del capannone coperto, così da continuare a tenerla attiva e averla ordinata e pulita.

Iniziando l’attività di accoglienza di cani con un passato “difficile” o in condizioni di abbandono, Mara ha sentito la necessità di voler “essere in regola” per tutelare gli ospiti a quattro zampe e si è recata presso gli uffici di riferimento per la gestione e il coordinamento della rete dei servizi sul territorio di Ats Brescia. “Mi sono così rivolta al Distretto Veterinario di Leno chiedendo di regolarizzare la struttura, certificando gli spazi per la finalità di rifugio come previsto per legge per questo tipo di attività”.
La normativa in tal senso, a livello regionale, è stata aggiornata infatti nel 2017 modificando alcuni aspetti, anche strutturali, per l’accoglienza animali. “Dopo aver dato via alla procedura l’Ats ha effettuato il sopralluogo e ci ha dato esito/parere positivo, autorizzando il nostro rifugio in data 1 ottobre 2023 – ha raccontato Mara – Dopo circa sei mesi c’è stato un ulteriore sopralluogo durante il quale il veterinario ha controllato cani, documentazione, box, aree per lo sgambamento animali e molto altro, trovando tutto regolare, al punto di complimentarsi per il benessere animale che veniva garantito ai nostri ospiti a quattro zampe. Nel contempo ci ha fatto notare che, per legge, mancava un “parchetto esterno” per ciascun alloggio di ciascun cane”.

La struttura, in cui ogni giorno Mara e altre persone dell’organizzazione di volontariato dedicano il loro tempo a contatto con gli animali li accolti, è un capannone con alcuni inserti (terra-tetto) che permettono l’accesso della luce naturale all’interno del prefabbricato. Su lato di ingresso il portone del capannone viene aperto al tepore del mattino e richiuso prima dell’imbrunire così da non esporre i cani al freddo e all’umidità, nelle notti autunnali-invernali. I box con le relative cucce sono stati disposti all’interno di esso. “Ogni mattina arrivo prestissimo per iniziare la routine delle attività, dal dar loro del cibo, al sistemare gli alloggi. Ci si occupa inoltre del portare ciascuno di loro all’esterno un’ora il mattino e un’ora il pomeriggio (in base alle temperature e al clima esterno) e, con l’aiuto degli altri volontari, portarli in passeggiata e condurli a un’attività educativa che ne favorisca il reinserimento in società a contatto con gli umani. Poi ancora pappa e sistemazione nelle cucce al riparo dal troppo caldo o dal troppo freddo. In questi mesi quando arrivo da loro, fuori all’aria aperta ci sono 5 gradi sotto lo zero e all’interno del capannone ben 10. I cani sono all’asciutto, non sono esposti ne alla pioggia ne all’umidità – ha raccontato la presidente Andreoletti – Questi cani sono la mia vita, non solo per il mio impegno quotidiano in termini di tempo, bensì per affezione e amore reciproco. Non è possibile che per un cavillo burocratico il loro benessere venga dimenticato. Sono rimasti sorpresi gli stessi veterinari di Ats di quanto siano curati e ben tenuti, ora mi chiedo: cosa intende la burocrazia per “benessere animale” se quello che facciamo qui per questi amici a quattro zampe non lo è?”. Su questo passaggio Mara è alquanto decisa. “Nella struttura in cui sono, sono protetti e comodi, fare i parchetti cosa a prescindere non possibile in questo capannone, significherebbe esporli alle intemperie e non garantire loro delle temperature adatte alle brutte stagioni”.

La multa

Durante la visita di aprile 2024 inoltre, l’Agenzia di Tutela della Salute, aveva emesso una sanzione amministrativa. “Proprio per questa mancanza, quella dei parchetti esterni, l’Ats ci aveva dato anche una multa di oltre mille euro che grazie a un nostro ricorso è al momento “congelata” – ha proseguito Mara – Tra l’altro proprio ad Ats abbiamo chiesto più volte un confronto, un incontro, ma al momento senza ottenerlo. Preoccupati della situazione, la scorsa primavera, avevamo informato anche la precedente Amministrazione comunale, quella del sindaco Alessandra Azzini”.

Nel frattempo a livello locale sono arrivate le elezioni amministrative comunali, a maggio 2024, e Pontevico ha visto un cambio di governo che non ha avuto continuità col precedente. Viene infatti eletto l’attuale sindaco Luca Bosio e la sua nuova squadra. Proprio questa squadra si vede recapitare una missiva da Ats Brescia che chiedeva aggiornamenti sulla situazione, non tanto della sanzione amministrativa, quanto delle modifiche apportate alla struttura adibita a rifugio de I pelosi della Bassa. “La nuova Amministrazione ci ha convocati e ci ha chiesto della situazione, sottolineando che da Ats era giunta la richiesta dell’emissione di un’ordinanza di sgombero – ha raccontato la presidente dell’odv – Noi abbiamo spiegato quanto era accaduto e soprattutto di come garantivamo il benessere animale all’interno della struttura. Inoltre di esserci interfacciati anche con il proprietario per le modifiche richieste da Ats, il famoso parchetto esterno dotato di tettoia di protezione anche parziale per ciascun alloggio cane, ma che per ovvie ragioni di strutturale e di natura economica non poteva affrontare:  apportare le modifiche richieste nell’attuale capannone significherebbe abbatterlo ed erigerlo di nuovo, di conseguenza ne noi ne il proprietario delle mura siamo in grado di farci carico di una spesa di diverse centinaia di migliaia di euro. Era fine estate e ottenemmo dal Comune una proroga per trovare una soluzione, tempo massimo 31 dicembre 2024. Nei giorni scorsi ci è arrivata la convocazione per un incontro giovedì pomeriggio, 16 gennaio. Il nostro timore è che ci mettano alla porta con l’ordinanza di sgombero. Se così fosse lo anticipo: nessun cane uscirà da qui, se non per i tradizionali affidi. Per portare via i cani da qui dovranno passare sopra di me. Questi cani, lo ribadisco, sono la mia vita e noi volontari la loro, dopo tutto quello che hanno passato”.

L’appello dell’associazione

“Permetteteci di continuare la nostra opera quotidiana di volontariato, con amore e dedizione. Non pretendiamo altro. Non abbiamo mai chiesto nulla, ci sosteniamo di offerte libere, di raccolte cibo in collaborazione con alcuni negozi di animali, di azioni solidali, di doni per i nostri cani (coperte, mantelline, crocchette, fialette o collarini antiparassitari, e simili), vogliamo solo continuare a occuparci di queste creature – ha concluso Mara – Ringraziamo tutte le persone che ci sono vicine e che in diversi modi aiutano i nostri amati quadrupedi”.

Intervento del deputato Dori

Domenica al rifugio anche la visita di un deputato: Devis Dori di Alleanza Verdi e Sinistra. Dopo aver visitato la struttura di Gauzza, la scorsa domenica, ha rivolto un appello al primo cittadino pontevichese Luca Bosio.

“Il sindaco di Pontevico scenda a più miti consigli ed impedisca la chiusura del canile I Pelosi della bassa. Mi sono recato domenica, 12 gennaio, in visita al rifugio-canile I pelosi della bassa di Pontevico per incontrare i referenti e i volontari del canile stesso. La loro forte preoccupazione è che giovedì 16 gennaio venga notificata dall’Amministrazione comunale pontevichese un’ordinanza di sgombero della struttura che ospita circa 40 cani – ha proseguito il deputato Dori – Il Rifugio è una risorsa per il territorio, non ci si nasconda dietro un problema strutturale evidenziato dall’Asl qualche mese fa. Gli animali secondo l’Asl sono ben gestiti: per le questioni strutturali basta voler trovare una soluzione. Mi rivolgo quindi direttamente al sindaco di Pontevico affinché eviti lo sgombero: si prenda del tempo, qualche mese in più per interloquire con il Rifugio e con Asl. Sono così convinto che si troverà una soluzione che soddisfi tutti, mantenendo attiva l’attività del Rifugio, garantendo il benessere dei cani ospitati e al contempo la continuità di un servizio utile al territorio e che vede coinvolti con passione decine di volontari. Ci si metta attorno a un tavolo e si troveranno le soluzioni, nessuna ordinanza di sgombero dovrà essere disposta”.

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La voce dell’Amministrazione pontevichese

Una situazione “capitata tra capo e collo” all’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Luca Bosio, salito al governo pontevichese, lo scorso inizio giugno, per la quale come sottolineato non c’è stato alcun passaggio di testimone al riguardo. Anche qui sfogliare all’indietro le pagine del lunario è più che doveroso, per comprendere i passaggi vissuti al riguardo dal punto di vista dell’istituzione locale che gioca un ruolo importante nella vicenda.

“Della possibile chiusura del Ricovero di animali d’affezione sito nel territorio del comune di Pontevico, noto come I pelosi della Bassa, precisiamo che, come Amministrazione Comunale insediata dal giugno 2024, siamo venuti a conoscenza della situazione tramite un primo incontro avvenuto nel mese di luglio 2024 – ha esordito il primo cittadino Bosio – Durante gli incontri successivi che si sono tenuti fino ad oggi, abbiamo cercato di capire le motivazioni che hanno portato Ats a respingere l’istanza di registrazione della struttura con il conseguente invito alla cessazione dell’attività, valutando al contempo la posizione difensiva de I pelosi della Bassa”.

Dopo la fase di comprensione delle motivazione di entrambe le realtà coinvolte si è passati a un tentativo di mediazione tra le parti stesse.

“Il ruolo svolto dall’Amministrazione comunale è stato quello di mediare fra le richieste dell’Agenzia di Tutela della Salute e le possibili soluzioni proposte dall’associazione I pelosi della Bassa, al fine di trovare un compromesso che salvaguardasse il benessere degli animali evitando la chiusura del rifugio (attivo già da alcuni anni) nel rispetto della normativa vigente – ha spiegato il sindaco e ha proseguito – Dagli incontri avuti con Ats emerge l’impossibilità di concedere l’agibilità alla struttura senza gli adeguamenti richiesti (come comunicato lo scorso 21 febbraio 2024), ossia: uno spazio dedicato alla gestione amministrativa; servizi igienici; deposito dei mangimi e zona di preparazione pasti; box destinati all’isolamento, che siano idonei ad accogliere almeno il 5% del numero di animali autorizzabile; parchetto esterno dei box”.

Dopo il primo sopralluogo ne viene effettuato un secondo, sempre da Ats, a raccontarlo sempre il sindaco che ha ricostruito il cronistoria anche attraverso la documentazione giunta e protocollata in Comune. “In data 29 marzo 2024, in sede di ulteriore sopralluogo da parte di Ats, viene accertata la presenza di 46 cani e il mancato adeguamento strutturale e documentale del rifugio richiesti precedentemente nel sopralluogo del 21 febbraio. Questa situazione ha portato Ats Brescia a chiedere al Comune di Pontevico in data 15 aprile 2024 di intraprendere le conseguenti azioni al fine di far cessare l’attività in essere”.

Dopo l’insediamento della nuova Amministrazione si sono tenuti degli incontri volti al confronto per trovare una soluzione che potesse mettere in accordo le parti.

“Dagli incontri avuti con I pelosi della Bassa, emerge la loro consapevolezza di non essere in ottemperanza alla normativa regionale vigente pur agendo scrupolosamente in materia di benessere animale e di essere impossibilitati ad adeguare una struttura non di loro proprietà – ha spiegato Bosio – L’Amministrazione comunale, e in particolare il sindaco nella veste di autorità sanitaria, ha l’obbligo, verificata l’impossibilità a trovare una soluzione che accontenti le parti, salvo soluzioni dell’ultima ora, di eseguire l’invito rivolto da Ats a far cessare l’attività del rifugio. L’Amministrazione ci tiene a sottolineare, a garanzia del benessere degli animali, che si impegnerà affinché siano ospitati/ricollocati presso una struttura, già identificata, in possesso dei requisiti adatti e richiesti dalla legge”.

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La voce di Ats Brescia

Ats Brescia al riguardo ha voluto chiarire alcuni aspetti della questione, facendo riferimento anche quanto divulgato tramite video o altri mezzi in questi giorni.

“Facendo riferimento alle dichiarazioni diramate dall’associazione I Pelosi della Bassa di Pontevico, che si occupa della gestione di cani, questa Agenzia ritiene necessario formulare opportuni chiarimenti. La struttura è stata sottoposta a vigilanza da parte degli operatori del Dipartimento Veterinario di Ats Brescia, a seguito della quale, avendo riscontrato irregolarità, è stato, come atto d’ufficio previsto dalla normativa, elevato nell’aprile del 2024 un verbale di illecito amministrativo con previsione del pagamento di una sanzione pecuniaria in misura ridotta. Poiché l’associazione ha presentato scritti difensivi con richiesta di audizione personale, i termini per il pagamento della sanzione sono stati interrotti. I 5 anni citati dall’associazione sono il tempo massimo previsto dalla legge 689 del 1981 per trattare questa tipologia di richieste, ma i tempi effettivi di gestione di queste istruttorie da parte di Ats Brescia sono ben più brevi: infatti, a decorrere dalla corrente annualità saranno trattati i verbali dell’anno 2024”.

Il comunicato stampa di Ats Brescia di martedì, 14 gennaio, prosegue. “Rispetto alle irregolarità riscontrate, il Dipartimento competente evidenzia che ad oggi, le stesse non sono state sanate; per permettere al sindaco, autorità sanitaria competente, di emanare l’ordinanza specifica, sono state fornite all’Amministrazione comunale tutte le informazioni e gli approfondimenti del caso. Ats Brescia, in ogni sede, ha confermato e conferma la disponibilità all’ascolto e al colloquio sia del Comune sia dell’associazione, che è stata sempre supportata al fine di individuare possibili soluzioni che consentissero di conformare l’attività ai requisiti previsti dalla norma, non potendo comunque derogare al rispetto delle norme vigenti”.

I diversi incontri dalla scorsa estate a dicembre 2024

Inoltre, sono stati diversi gli incontri avuti da luglio a dicembre 2024 dal Comune con l’associazione I Pelosi della Bassa e con Ats a testimonianza di quanto sia sentita e monitorata la questione del rifugio per animali anche da parte dell’ente locale.

Il 18 luglio, il 6 settembre e il 31 ottobre l’Amministrazione comunale, nel primo appuntamento solo il sindaco Bosio e in quelli a seguire anche con la presenza di Annalisa Siragusa – assessore con delega Tempo libero e Rapporti con i cittadini e rapporti Istituzionali Luca Tremolada , Consigliere con delega all’Ambiente e Luca Familiare, Comandante Polizia Locale, ha incontrato l’associazione Pelosi della Bassa, in particolare le signore Mara Andreoletti, Bianca Quinzanini a cui in alcuni appuntamenti hanno presenziato anche le signore Erminia Beluschi-Fabeni, Claudia Resconi.

Il 11 ottobre nella sede del distretto veterinario di Leno l’Amministrazione Comunale ha incontrato Ats Brescia. Presenti per Pontevico il sindaco Luca Bosio, Annalisa Siragusa e Luca Tremolada, Comandante Polizia Locale; Per ATS il dottor Nevio Guarini e il dottor Massimo Paolini.

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Un paio di mesi, dopo il 13 dicembre, nella sede di Brescia è avvenuto un secondo incontro tra Amministrazione comunale e ATS Brescia. Presenti per Pontevico l’assessore Siragusa il consigliere Tremolada, per Ats il dottor Monaci, la dottoressa Vitali, il dottor Guarini e il dottor Paolini

Situazione attuale

Un ulteriore incontro si è tenuto nel pomeriggio di giovedì 16 gennaio, tra l’associazione che gestisce il rifugio e l’Amministrazione comunale, alla presenza anche del proprietario della struttura ospitante i cani e di due rappresentanti di Ats Brescia. Dalle prime informazioni pare ci sia una proroga per trovare una possibile soluzione tra le parti. Il prossimo incontro a fine mese per definire come procedere. Nel frattempo il consigliere comunale Tremolada resta quotidianamente in contatto con il segretario dell’associazione I Pelosi della Bassa per seguirne gli sviluppi e dare eventuale supporto.



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